Loretta INNOCENTI

Qualifica
Professoressa in quiescenza
E-mail
innoc@unive.it
Fax
041 234 7850
SSD
LETTERATURA INGLESE [L-LIN/10]
Sito web
www.unive.it/persone/innoc (scheda personale)
Struttura
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati
Sito web struttura: https://www.unive.it/dslcc
Sede: Palazzo Cosulich

Loretta Innocenti è stata professore ordinario di Letteratura Inglese all’Università Ca’ Foscari di Venezia dal 1987 al 2020. Ha rivestito diversi ruoli istituzionali: presidente di corso di laurea dal 1990 al 1993, direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari Europei e Postcoloniali dal 1997 al 2002, e Prorettore alle Politiche per l'Internazionalizzazione (2003-2009). Come Prorettore all'Internazionalizzazione ha partecipato alla creazione del primo Joint Degree (in English and American Studies) con un consorzio di sei università; e implementato la programmazione di altri titoli congiunti e di corsi in inglese nell'Ateneo veneziano.  

Centrale nelle sue ricerche è il rapporto tra parola e immagine. Ha studiato le innovazioni tipografiche in Tristram Shandy (“Tra verbale e visivo in Tristram Shandy”, in Visual, 1, 1977) e successivamente gli emblemi cinque-secenteschi come testi mnemonici e retorici (Vis eloquentiae. Emblematica e persuasione, Sellerio, Palermo, 1983). Ha dedicato molti saggi alla rappresentazione visiva e verbale nel Rinascimento (“Disegnare il mondo: il percorso visivo di Upon Appleton House di Andrew Marvell”, in Semeia. Itinerari per Marcello Pagnini, Bologna, Il Mulino, 1994; “A Lecture Upon the Shadow: Truth and Representation, in Counting and Recounting. Measuring Inner and Outer Space in the Renaissance, edited by P. Bottalla and M. Calderaro, Trieste, La Mongolfiera, 1995; “Parola e immagine nel Rinascimento”, in Storia della Civiltà letteraria inglese, diretta da F. Marenco, Torino, UTET, 1996, vol. I).

Si è poi occupata di un concetto più generale di “visualità” in quanto modello di percezione e di rappresentazione (“’Language thou art too narrow’: Reflections on Visual and Verbal Iconicity”, in Textus, XII, n. 1, 1999; “Iconoclasm and Iconicity in Seventeenth-Century English Poetry”, in The Motivated Sign. Iconicity in Language and Literature 2, edited by O. Fischer and M. Naenny, Amsterdam, John Benjamins, 2001; “Modalità del visibile e modalità dell’udibile nella poesia religiosa del Seicento inglese”, in Rites of Passage: Rational/Irrational Natural/Supernatural Local/Global, edited by C. Nocera, G. Persico, R. Portale, Soveria Mannelli, Rubettino, 2003).

A questo campo privilegiato di ricerca si aggiungono due diversi ambiti di interesse scientifico:

1) il teatro, dall’età elisabettiana (Il teatro elisabettiano, Il Mulino, Bologna 1994) e della Restaurazione (il volume La scena trasformata. Adattamenti neoclassici di Shakespeare, Sansoni, Firenze 1985 – nuova edizione Pacini, Pisa, 2010; W. Wycherley, La moglie di campagna, traduzione e cura di L. Innocenti, Venezia, Marsilio, 2009) alla scena contemporanea (in particolare su Stoppard: “Il piacere del falso: riscrivere Hamlet”, in La scena ritrovata. Mitologie teatrali del Novecento, a cura di D. Gambelli e F. Malcovati, Roma, Bulzoni, 2004; “Il costo dell’utopia: Stoppard e il 1917”, in Annali di Ca’ Foscari, XLVIII, 1/2 (2009), 2010). Ha tradotto “The Country Wife” (1675), commedia di W. Wycherley (“La moglie di campagna”, Venezia, Marsilio, 2009), “Pene d’amor perdute” di William Shakespeare per Salerno editore, Roma (2014), i saggi teatrali di W. Hazlitt e quelli di Charles Lamb, oltre che Vita di Betterton  di C. Gildon (Acting Archives).

2) il romanzo del Settecento (ha scritto molti saggi su Sterne, Smollett e Austen; curato il volume L'invenzione del vero. Forme dell'autenticazione nel romanzo inglese del '700, Pisa, Pacini, 1999), e le teorie linguistiche settecentesche (“Il linguaggio nella riflessione settecentesca”, in Storia della Civiltà letteraria inglese, diretta da F. Marenco, Torino, UTET, 1996, vol. I).

E' socio fondatore dell'Associazione Sigismondo Malatesta per la quale co-dirige due collane de “I Libri dell’Associazione Sigismondo Malatesta”: Studi di Letterature Comparate e Studi Inter Artes.

Nel 2002-2003 ha curato un ciclo di sei Seminari Internazionali su “L’Oriente. Storia di una figura nelle arti occidentali (1700-2000)”, organizzati dall’Associazione Malatesta in diverse città italiane (Napoli, Firenze, Roma e Venezia) in collaborazione con università e enti pubblici e privati.

Nel 2013-2014 ha collaborato al Progetto malatestiano su “Il piacere del male. Le rappresentazioni letterarie di un’antinomia morale (1500-2000)”.

E’ nel comitato scientifico dell’annuale Colloquio Malatestiano di Letterature Comparate di Santarcangelo e di diverse riviste (Anglica, Cities of Memory, Storie e linguaggi, L'analisi Linguistica e Letteraria (Università Cattolica del Sacro Cuore)).

 

Loretta Innocenti has been full professor of English Literature at Ca’ Foscari University of Venice since 1987.

Besides other academic commitments, she has been Head of Department (1997-2002) and Pro Vice Chancellor for International Relations (2003-2009).

Her research work has mainly focused on the relation of word and image. She first studied the typographic innovations of Tristram Shandy (“Tra verbale e visivo in Tristram Shandy”, in Visual, 1, 1977) and then concentrated on a study on sixteenth- and seventeenth-century English emblems, as mnemonic and rhetorical texts (Vis eloquentiae. Emblematica e persuasione, Sellerio, Palermo 1983). She has devoted many essays to visual and verbal representation in the Renaissance (“Disegnare il mondo: il percorso visivo di Upon Appleton House di Andrew Marvell”, in Semeia. Itinerari per Marcello Pagnini, Bologna, Il Mulino, 1994; “A Lecture Upon the Shadow: Truth and Representation, in Counting and Recounting. Measuring Inner and Outer Space in the Renaissance, edited by P. Bottalla and M. Calderaro, Trieste, La Mongolfiera, 1995; “Parola e immagine nel Rinascimento”, in Storia della Civiltà letteraria inglese, diretta da F. Marenco, Torino, UTET, 1996, vol. I).

More recently she has been concerned with a more general concept of "visuality", as a model of perception and representation (“’Language thou art too narrow’: Reflections on Visual and Verbal Iconicity”, in Textus, XII, n. 1, 1999; “Iconoclasm and Iconicity in Seventeenth-Century English Poetry”, in The Motivated Sign. Iconicity in Language and Literature 2, edited by O. Fischer and M. Naenny, Amsterdam, John Benjamins, 2001; “Modalità del visibile e modalità dell’udibile nella poesia religiosa del Seicento inglese”, in Rites of Passage: Rational/Irrational Natural/Supernatural Local/Global, edited by C. Nocera, G. Persico, R. Portale, Soveria Mannelli, Rubettino, 2003).

 

She has moreover developed two more lines of scientific interest:

1) theatre and drama, from the Elizabethan age (Il teatro elisabettiano, Il Mulino, Bologna 1994) and the Restoration (the volume La scena trasformata. Adattamenti neoclassici di Shakespeare, Sansoni, Firenze 1985 – new edition Pacini, Pisa, 2010; W. Wycherley, La moglie di campagna, translated and edited by L. Innocenti, Venezia, Marsilio, 2009), to the contemporary stage (mainly on Stoppard: “Il piacere del falso: riscrivere Hamlet”, in La scena ritrovata. Mitologie teatrali del Novecento, a cura di D. Gambelli e F. Malcovati, Roma, Bulzoni, 2004; “Il costo dell’utopia: Stoppard e il 1917”, in Annali di Ca’ Foscari, XLVIII, 1/2 (2009), 2010). She translated “The Country Wife” (1675) by W. Wycherley (“La moglie di campagna”, Venezia, Marsilio, 2009), "Love's Labour's Lost" by William Shakespeare (“Pene d’amor perdute”, Salerno editore, Roma (2014), Hazlitt's and C. Lamb's dramatic essays, and Gilodn's Life of Betterton (Acting Archives).

2) eighteenth-century novel (she has written many essays on Sterne, Smollett, and Austen; and edited the volume L'invenzione del vero. Forme dell'autenticazione nel romanzo inglese del '700, Pisa, Pacini, 1999), as well as eighteenth-century linguistic theories (“Il linguaggio nella riflessione settecentesca”, in Storia della Civiltà letteraria inglese, diretta da F. Marenco, Torino, UTET, 1996, vol. I).

She is one of the founding members of Associazione Sigismondo Malatesta and co-editor of two series of the "I Libri dell'Associazione Sigismondo Malatesta": Studies of Comparative Literature and Inter Artes Studies (Pacini, Pisa).

In 2002-2003 she organized a cycle of 6 International Seminars on "The Orient in Western Arts (1700-2000), which were organized in different Italian cities (Naples, Florence, Rome, and Venice) by Associazione Sigismondo Malatesta in cooperation with universities and cultural organizations.

In 2013-2014 she has collaborated to the Project of the Association on "The pleasure of evil. Literary representations of a moral antinomy".

She is on the scientific board of the annual Malatesta Colloquia of Comparative Literature in Santarcangelo di Romagna, as well as of several journals (Anglica, Cities of Memory, Storie e linguaggi, L'analisi Linguistica e Letteraria (Università Cattolica del Sacro Cuore)).