Manager e studentesse. Il primo incontro nell'ambito di LEI

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Francesca e Jessica sono tra le 24 studentesse selezionate per il programma di mentorship lanciato da Ca’ Foscari – insieme a Valore D – nell’ambito del progetto LEI. Ci racconteranno, via via, la loro esperienza e le tappe del progetto, che si concluderà in autunno. Ecco le loro prime impressioni dopo l’incontro con le rispettive Mentor

Francesca: «Mi sono iscritta al programma Mentor for Her perché mi incuriosiva l’idea di poter affiancare una donna in carriera durante una sua giornata di lavoro tipo. In passato avevo già sentito parlare del programma Mentor4You, un’iniziativa avviata dall’università di Harvard in cui agli studenti più meritevoli viene offerta la possibilità di mettersi in contatto con un Mentor per l’appunto che possa diventare una figura di riferimento per la carriera. L’iniziativa di Ca’ Foscari è leggermente diversa in quanto si inserisce all’interno del progetto Lei, partito nel novembre 2017. Questo progetto mira a stimolare giovani donne nel processo di carriera e a motivarle per un futuro ricco di soddisfazioni.

Il primo incontro del progetto Mentor per Lei è stato introdotto da due rappresentanti dell’associazione Valore D che ci hanno illustrato quanto spesso, anche in Italia, le donne rinuncino ai propri sogni e ai propri successi lavorativi per dare priorità a famiglia e figli. Crediamo di vivere in una società paritetica senza accorgerci che in realtà non è proprio così. Spesso preferiamo rinunciare anziché “puntare i piedi” e cercare di far valere i nostri diritti, e questo un po’ per colpa degli uomini ma anche di noi donne.

Dalle statistiche è emerso che le donne che ricoprono posizioni di vertice in azienda sono al mondo meno del 5%, nonostante esse si laureino in tempi più brevi e con risultati migliori.
Dopo la presentazione dell’associazione Valore D la parola è passata alle rappresentanti del Career Service che hanno illustrato i prossimi passi all’interno del progetto. Infine, la parola è passata ad Angela Paola Quarato, Consulente per l'orientamento professionale e formatrice cafoscarina che ha dato il via all’incontro vero e proprio.

Angela ha voluto iniziare con un giro di presentazioni in cui tutte e 24 le studentesse e le altrettanti Mentors dovevano presentarsi facendo finta di essere uno spot pubblicitario in cui dovevano emergere hobby e aspirazione lavorativa. Dopodiché ha proposto di fare un altro gioco che avrebbe permesso a noi studentesse di scoprire la Mentor che ci era stata assegnata. Il match tra Mentor e Mentee infatti era già stato fatto dalle responsabili del progetto sulla base degli interessi e delle aspirazioni che erano emersi dalle nostre lettere motivazionali. Personalmente ero molto curiosa di scoprire quale Mentor mi fosse stata assegnata. A prima vista mi erano sembrate tutte donne che sapevano il fatto loro e pertanto non vedevo l’ora di confrontarmi con una di loro!
Penso sia un’iniziativa davvero bella e che io sia stata molto fortunata perché non sono sicuramente opportunità che capitano tutti i giorni. Sono rimasta contenta del format che è stato dato al primo incontro, è stato davvero divertente! Le Mentors - nonostante siano donne di successo - si sono rivelate essere tutte molto alla mano e disponibili e per questo mi sento di ringraziarle a nome di noi studentesse.
Per quanto riguarda i prossimi steps, non vedo l’ora di andare a Firenze (infatti ho già comprato il biglietto) per andare a seguire la giornata tipo della mia Mentor. Si chiama Chiara, è ingegnere, ed è responsabile degli investimenti fatti in tutta la regione Toscana da parte del gruppo Ferrovie dello Stato».

 

Jessica: «Ero davvero onorata di essere stata selezionata tra le 24 studentesse Mentee e fantasticavo su chi potesse essere la Mentor a me assegnata; ma non volevo dimostrare troppa felicità, temevo che le mie aspettative sul Progetto e sulla mia Mentor fossero deluse quindi ho preferito mantenere il profilo basso.

Arrivata davanti alla Sala Berengo, un po' imbarazzata, ho cominciato a fare due chiacchiere con le altre ragazze, scoprendo che anche loro condividevano i miei pensieri e stavano vivendo un mix di emozione e diffidenza. Bene, è il nostro turno, ci chiamano per entrare in sala.

Tutte insieme Mentee e Mentor (che non conoscevamo!) ci accomodiamo e dopo una presentazione del Progetto e dell’associazione Valore D, che ho avuto molto piacere di conoscere, siamo entrati nel vivo facendo un paio di giochi. Il secondo gioco consisteva nel farci attaccare sulla schiena un cartello con una parola, avremmo dovuto porre delle domande alle altre tentando di capire che parola avevamo scritta in modo da poter trovare la persona che aveva sulla schiena la parola contraria (es. Caldo-Freddo), quella persona sarebbe stata la nostra Mentor! Sono riuscita a trovare la mia Mentor abbastanza velocemente (d’altronde la parola a me assegnata era proprio “veloce”) e mi sono presentata. Lei in realtà sapeva già chi ero in quanto aveva ricevuto il mio curriculum.

Mi chiede di parlarle di me e io, che non sapevo bene come approcciarmi, mi sono messa a fare il solito discorsetto sulle mie esperienze lavorative e formative come si usa davanti ad un recruiter. In realtà lei era davvero alla mano, voleva sapere chi ero io come persona, al di là del CV, dato che non stavamo facendo un colloquio ma una semplice chiacchierata. Poi la mia Mentor si presenta: si chiama Elena, ha 40 anni, è dirigente in Axa e si occupa di Project Management. Io rimango sbalordita, non solo perché il Progetto LEI mi ha dato l’opportunità di trovarmi di fronte ad una professionista del genere che altrimenti avrei potuto ammirare solo su LinkedIn ma anche perché io ho scoperto l’esistenza della figura del Project Manager da pochissimo tempo e mi sembra proprio che sia il lavoro per me! Chi ha fatto il nostro matching deve aver un grande intuito perché non avevo scritto da nessuna parte che mi interessava proprio quel ruolo.

Elena mi racconta un po' di sé, della sua rapida carriera e anche della famiglia e dei suoi due figli, ai quali è legatissima. Io le chiedo subito a bruciapelo cosa ne pensa di una proposta lavorativa che ho ricevuto proprio in questi giorni (e su cui ero parecchio indecisa) e lei mi da subito un parere. Continuiamo a parlare e io le faccio circa un milione di domande, sono troppo curiosa di sapere come ha fatto partendo da un paese del Piemonte ad arrivare lì dov’è e soprattutto così velocemente, sapendo coniugare lavoro e famiglia e le tante passioni tra cui lettura e viaggi (che condividiamo)!  Dopo pranzo la mia Mentor è dovuta tornare a Milano per un impegno lavorativo però non mi ha lasciata senza scambiarci i rispettivi contatti e senza darci appuntamento per il prossimo incontro, ovvero la giornata in cui sarò la sua ombra e lei mi mostrerà tutto (ma proprio tutto) del suo ruolo, del team e dall’azienda in cui lavora. Non vedo l’ora arrivi quel giorno!»