Vita da #Cafoscarini. Pietro: «l’esperienza accademica è una sfida»

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Pietro Sodano, di Mantova, è uno studente cafoscarino iscritto al 2° anno del corso di Laurea in Lingue, Civiltà e Scienze del Linguaggio, curriculum Politico-Internazionale. Ecco perché ha scelto Ca’ Foscari e cosa ci racconta della sua vita universitaria

Insegnamento preferito e attività extra curricolari?

Il mio insegnamento preferito qui a Ca’ Foscari è stato fino ad ora Storia Moderna con il professore Tocchini, non sono per i contenuti di per sé molto interessanti, ma soprattutto per la passione e la dedizione che il docente è riuscito a trasmettere durante il corso. Attualmente sono volontario presso l’associazione universitaria AIESEC.

Perché hai scelto Ca’ Foscari e Venezia per frequentare l’Università?
Ho scelto il corso di Lingue soprattutto per il Curriculum offerto (Politico-Internazionale), in
quanto penso che l’occasione di poter studiare le lingue affiancate a materie riguardanti l’ambito
politico sia unica e particolarmente formativa.


Immagina di essere testimonial per la campagna immatricolazioni di Ca’ Foscari, che messaggio daresti o cosa racconteresti della tua esperienza alle potenziali matricole?
Prendete tutta l’esperienza accademica come una sfida: questo è il vostro momento per dimostrare il vostro potenziale, per mettere tutti voi stessi in qualcosa che effettivamente vi interessa e che volete continuare in futuro. Non sprecate neanche un istante e cercate solo il meglio, perché questa è la vostra occasione per imparare quanto più potete ed essere pronti per qualsiasi scelta futura. Penso di aver applicato questi concetti anche alla mia esperienza universitaria. Non mi sono mai lasciato prendere dall’ansia dagli esami, ma anzi ho seguito i corsi con molto interesse e volontà per poi affrontare gli esami tranquillamente e sicuro delle mie capacità. Poi ho sfruttato anche le moltissime possibilità che Ca’ Foscari ha offerto: dagli eventi culturali ai dibattiti, tutto può essere utile.


Immagina di scattare un’istantanea molto rappresentativa di te all’Università. Ce la descrivi?
L’immagine rappresenta me sorridente insieme ai miei amici cafoscarini seduti sulle panchine dei
giardini di Ca’ Dolfin. E’ un luogo dove mi sono recato spesso nelle pause tra una lezione e un’altra
e che apprezzo particolarmente tanto da chiamarlo “piccolo paradiso verde”. L’immagine ricorda la
fatica del percorso accademico, quasi sempre in salita, ma anche la positività nell’affrontarlo.
Sorrido infatti perché, tra AIESEC, le nuove amicizie, i corsi, ecc,, ne vale decisamente la pena!

La tua esperienza più significativa della vita universitaria?

Decisamente la mia esperienza come volontario AIESEC per svariati motivi. Prima di tutto perché
fin da subito sono riuscito a mettermi in gioco e sfruttare il mio potenziale, imbarcandomi in attività
che mi hanno permesso di conoscere meglio me stesso, i miei limiti e le mie forze, ma soprattutto
di migliorarmi; inoltre, penso che sia per ora l’esperienza più vicina all’ambito lavorativo che ho
intrapreso, che mi permette di sviluppare molte competenze (gestione del tempo, gestione di un
team, parlare in pubblico, e molto altro) che mi saranno sicuramente utili in un futuro lavoro; infine,
in pochi mesi sono riuscito a costruirmi un network di amicizie non sono a livello locale, ma persino
nazionale e internazionale che mi porterò sicuramente avanti nella vita.

Dalle elementari all’Università, qual è l’insegnante che ti ha più influenzato e perché?

La mia insegnante di Storia dell’Arte alle superiori. Dalle nozioni di arte si passava ad
entrare completamente nella mente del soggetto o nell’epoca in questione. Da Lei ho imparato
che non si studia a memoria o per dovere, si studia ragionando, ponendosi continuamente
domande e per arricchirsi come persone.

I tuoi 5 luoghi preferiti a Venezia?
Piazza San Marco, La collezione Peggy Guggheneim, Sant’Elena, Arsenale, Santa Maria dei Frari

Come ti vedi tra 10 anni?
Possibilmente all’estero, impiegato (o manager) in una associazione no-profit umanitaria, oppure manager dell’ufficio di relazioni con l’estero o delle Risorse Umane in un’azienda. In generale, vorrei un lavoro che mi permetta di viaggiare o relazionarmi con l’estero ed entrare in contatto con le persone.