Le competenze trasversali: un'indagine del Placement

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Oggi le soft skills, le cosiddette “competenze trasversali”, sono al centro dell’attenzione del mercato del lavoro e rappresentano una componente importante del processo di selezione. Possono essere addirittura un elemento decisivo per consentire al candidato l’inserimento nell’azienda dei suoi sogni, per questo è necessario saperle individuare, essere consapevoli del loro valore e promuoverle in maniera efficace.
Le tre maggiormente ricercate dalla aziende sono: capacità di lavoro in team, l’adattabilità e flessibilità e la comunicazione, che se quindi sono in possesso dei candidati è bene che vengano valorizzate.
Sono questi alcuni dei risultati emersi dall’indagine condotta dal Settore Placement dell’Università Ca’ Foscari Venezia e sottoposta a 90 aziende (sia piccole che medie imprese del territorio sia aziende di respiro internazionale) e che viene presentata in occasione dei tre giorni di Career Day dedicati che si terranno rispettivamente il prossimo 7, 9, 10 novembre sui temi Retail&Lifestyle, Arti, Turismo e Comunicazione, Industria, Servizi e IT.

Per competenze trasversali si intendono le caratteristiche individuali che ti contraddistinguono e che non necessariamente derivano dal percorso di studi o dai precedenti lavori.
Sono esempi di competenze trasversali: orientamento al risultato, iniziativa, adattabilità, empatia, leadership, gestione dei conflitti, persuasione, gestione dei gruppi, consapevolezza di sé, autocontrollo, approccio positivo, riconoscimento di schemi, pensiero sistemico, comunicazione verbale, ecc.

Attraverso questo studio il Placement punta a indirizzare gli studenti all'utilizzo di strategie adeguate per l’inserimento nel mercato del lavoro e a fornire alle aziende studenti preparati e in grado di sfruttare al meglio le loro potenzialità.

L’indagine: il punto di vista delle aziende
 
L’indagine coinvolge un gruppo di 90 aziende (sia piccole e medie imprese del territorio sia aziende di respiro internazionale) per interrogarle sul tema e sondare il loro punto di vista: quanto le competenze trasversali incidono nella scelta di un candidato? come vengono valutate nel CV? che peso rivestono durante il colloquio?
Il 62% delle aziende coinvolte dichiara che nel processo di selezione le competenze trasversali di un neolaureato contano “molto”.
A sostegno di questa affermazione, i selezionatori intervistati dichiarano infatti che “soprattutto per le figure junior sono proprio le competenze trasversali a completare il profilo del candidato e possono fare la differenza nel suo percorso di crescita”.
Quando si lavora in un team di persone è importante avere attitudine e capacità di adattamento: “Un bravissimo laureato che sappia far bene il suo lavoro ma che non riesce a integrarsi nel contesto aziendale è meno preferibile di uno meno bravo ma capace di lavorare insieme agli altri e di arricchire la cultura aziendale”.
Le competenze trasversali risultano inoltre fondamentali per innescare quelle tecniche, ossia quel bagaglio di conoscenze e capacità scientifiche indispensabili per accedere a una determinata posizione lavorativa: “Essere proattivo, avere capacità di analisi nonché di lettura del contesto o facilitare il lavoro di team sono risorse indispensabili, che promuoveranno lo sviluppo delle capacità più tecniche”.
 
Quali sono le competenze maggiormente ricercate dai selezionatori?
L’indagine ha sottoposto alle aziende un elenco di soft skills, chiedendo loro di indicare quelle più importanti per il loro processo di selezione: le tre maggiormente ricercate in un neolaureato per una posizione di stage e lavoro sono il lavoro in team, l’adattabilità e flessibilità e la comunicazione (scritta e orale).

Quali competenze dimostrano già di avere i neolaureati nei primi colloqui di selezione?
Secondo le imprese, i neolaureati si affacciano al mondo del lavoro con un bagaglio di competenze già di valore: i recruiter infatti ritrovano nei giovani candidati capacità di lavoro in team, la propensione all’apprendimento continuo e l’adattabilità.
Risultano invece meno “provvisti” di empatia, networking, problem solving, tolleranza e gestione dello stress. Sono competenze che si potranno sviluppare attraverso l’esperienza professionale, e Ca’ Foscari dà una mano ai suoi laureati attraverso i Laboratori organizzati dal Competency Centre.

L’importanza della comunicazione delle soft skills
È importante innanzitutto valorizzarle nel CV: il 69% delle aziende dichiara che nei Cv le competenze sono espresse in maniera poco adeguata e a tratti “confusa”.
Per la metà dei recruiter (il 46%) è consigliabile inserirle in una sezione dedicata del CV, mentre per il 30% è importante che le competenze trasversali maturate vengano descritte agganciandole all’esperienza professionale o personale in cui si sono potute manifestare.
Sono importanti anche le esperienze pregresse, siano di studio, professionali (compresi i tirocini e gli stage) ed extra-professionali (hobby, attività di volontariato, sport, ecc) con i risultati raggiunti, tenendo conto delle attitudini e degli interessi sviluppate.

Per il 61% delle aziende durante il colloquio è importante far emergere le competenze attraverso il racconto di alcune esperienze passate, o spiegando come si è saputo gestire un certo tipo di situazione.
Un punto d’osservazione utile ai recruiter per un’analisi delle competenze trasversali del candidato è la sua comunicazione non verbale (18%). La maggior parte di ciò che comunichiamo viene trasmesso attraverso una dimensione paraverbale (tono, velocità, timbro, volume della voce) e non verbale (mimica facciale, gestualità, sguardo, prossemica, i movimenti del corpo, ecc.).

I selezionatori infine hanno dichiarato che una tecnica di colloquio utile a valutare le competenze trasversali di un candidato è l’Assessment Centre (17%), un metodo di selezione di gruppo che mira ad individuare il possesso delle capacità necessarie per ricoprire il ruolo per cui ci si candida attraverso situazioni pratiche, come la soluzione di un caso pratico aziendale o fittizio: uno strumento per leggere il tuo potenziale e la tua capacità di raggiungere risultati in collaborazione con altre persone, di risolvere situazioni complesse e di tenere sotto controllo le tensioni interpersonali che si possono creare all’interno di un gruppo di lavoro.