Ca’ Foscari ospita i “Dialogues on Civilizations”: esaminare la tolleranza attraverso i secoli e le culture del mondo

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La crescita e lo sviluppo, durante la Storia del genere umano, si sono sempre basati sullo scambio, lo studio, e la riflessione condivisa: per questo, oggi più che mai, non dobbiamo dimenticarci l’importanza degli studi culturali e filosofici nell’affrontare le grandi sfide del nostro tempo. L’associazione Internazionale Reset DOC - Dialogues on Civilizations – ha come obbiettivo proprio la ricerca e la divulgazione di studi sull’interculturalità, sui diritti umani, sul pluralismo religioso e molto altro.

Dal 2008 l’associazione ha organizzato ben 10 seminari, tenutisi tradizionalmente ad Istanbul, e dedicati a rafforzare i rapporti tra la comunità intellettuale internazionale, concentrandosi particolarmente sugli ambiti delle scienze sociali, degli studi religiosi e politici, cercando di creare interpretazioni innovative e nuovi legami culturali.

La decima edizione di questo importante appuntamento si è svolta invece a Venezia con l’Università Ca’ Foscari e il Ca’ Foscari Center for the Humanities and Social Change, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e la Nomis Foundation. Il tema scelto è quello della tolleranza, da cui il titolo “Fountainheads of Toleration. Forms of Pluralism in Empires, Republics, Democracies”.
Moltissimi gli ospiti che hanno partecipato, tra cui il filosofo e professore di Harvard Homi Bhabha, il giurista ed ex-Presidente del Consiglio Giuliano Amato, e Stephen Macedo, scrittore e professore all’Università di Princeton.

Venerdì 8 giugno in particolare, Homi Bhabha ha tenuto una densa e profonda conferenza sulla duplicità dell’avversione verso il diverso, un fenomeno che sta contagiando l’Europa e gli Stati liberali di tutto il mondo: nella visione del filosofo questa si divide infatti in “Discriminazione” e “Disonore”, un aspetto, quest’ultimo, spesso ignorato, ma che ha conseguenze devastanti; la meccanica del “Disonore” (Dishonour), infatti, si attua in modo informale, nelle strade, nel linguaggio, e arriva a strappare la dignità umana alle persone, che siano rifugiati, migranti, o semplicemente “diversi”. Bhabha ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione, specialmente tra Stati e Istituzioni sovranazionali come i vari organi dell’Unione Europea, e la necessità di una riflessione filosofica, etica, su questi tragici avvenimenti.

Dopo la conferenza, intitolata “The Barbed Wire Labyrinth: Thoughts on the Culture of Migration”, si sono susseguiti quattro panel dedicati al  rapporto tra l’intolleranza e varie ideologie politiche.
Il confronto sul tema “Overcoming Intolerance in Different Cultural and Social Contexts”, ha coinvolto  Giuliano Amato, Seyla Benhabib, Homi Bhabha, David Rasmussen e Pei Wang, che si sono soffermati sull’importanza di sviluppare non solo un senso di tolleranza attraverso varie comunità, ma una società improntata verso l’accoglienza e la fiducia, recuperando l’idea di apertura intrinseca nel concetto di democrazia.
La crisi economica che gli Stati occidentali hanno vissuto nell’ultimo decennio sembra invece aver provocato un regresso politico verso un sistema internazionale chiuso in sé stesso, ostile, e pronto distruggere quelle basi umanitarie che dovrebbero costituire le fondamenta delle nostre civiltà, e che sono state tanto faticosamente trasformate in istituzioni effettive dopo la Seconda Guerra Mondiale, proprio perché tali sofferenze non dovessero mai più ripetersi.

Al seminario in Auditorium santa Margherita era presente anche Erck Rickmers, fondatore dell’Humanities and Social Change International Foundation, l’organizzazione che ha contribuito a fondare il centro di ricerca a Ca’ Foscari, insieme a quelli presso l’Università Humboldt di Berlino, l’Università di Cambridge e l’Università della California, progetti dedicati ad ambiti diversi ma concentrati collettivamente a sviluppare riflessioni, dialoghi produttivi e soluzioni concrete.

Mettere in pratica le conoscenze teoriche per avere un impatto concreto sulla società è infatti uno degli obbiettivi fondamentali dell’associazione Reset DOC e del Ca’ Foscari Center for the Humanities and Social Changes, la cui missione è potenziare e mettere a frutto lo studio delle materie umanistiche proprio per poter rispondere alle grandi crisi contemporanee.

È con questo spirito che durante tutti i seminari sono stati affrontati temi relativi al concetto di tolleranza, per esaminarlo attraverso molteplici lenti ed osservare la sua evoluzione in culture, epoche e luoghi diversi: dall’Oriente all’Occidente, attraverso le grandi religioni e filosofie della nostra Storia. In questo modo gli intellettuali presenti, ma anche i moltissimi ascoltatori, hanno avuto la possibilità di ascoltare idee e punti di vista diversi, da cui prendere ispirazione per resistere a nuove forme di odio e xenofobia.

A cura di Teresa Trallori