Anziani: Paese che vai, assistenza che trovi

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Gli europei sono sempre più longevi, ma le diseguaglianze nelle condizioni di salute sta aumentando, in particolare per la popolazione anziana. Questo contesto, unito alle trasformazioni nel mercato del lavoro e nelle strutture familiari, ha fortemente accresciuto la rilevanza economica e sociale dei servizi rivolti agli anziani, in particolare dell’assistenza pubblica “formale di lunga durata” (long-term care).

Il numero di anziani bisognosi di questa assistenza duratura è in costante aumento, e previsto in crescita nei prossimi decenni, con importanti conseguenze per la sostenibilità e l’efficacia dei programmi pubblici in tutta Europa.

In una nuova pubblicazione edita da Palgrave MacMillan, Agar Brugiavini, Ludovico Carrino, Cristina Elisa Orso e Giacomo Pasini (nella foto), economisti del Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari, si concentrano su un aspetto cruciale e spesso sottovalutato di questi programmi: la definizione istituzionale del bisogno minimo di assistenza e le regole di accesso. Tali regole sono, infatti, strumento essenziale per definire la domanda potenziale, la 'popolazione obiettivo', per un programma di assistenza.

È possibile quantificare le differenze tra paesi nella definizione istituzionale di “bisogno”? Quali conseguenze comportano tali differenze in termini di copertura e costi, presenti e futuri?

Giacomo Pasini (ph Andrea Avezzù)“Si tratta di un tema particolarmente rilevante - spiegano i ricercatori - non ancora affrontato pienamente dalla letteratura e oggetto di numerosi richiami giunti da autorità internazionali (ad esempio l’OCSE e l’OMS) che hanno più volte auspicato una maggiore spinta verso l’allineamento delle regole per l’assistenza di lunga durata in Europa”.

Nel libro, gli autori presentano una panoramica inedita e completa dell’offerta pubblica europea di assistenza formale. Il libro illustra come un tratto distintivo del quadro Europeo sia la grande variabilità nelle modalità di valutazione del bisogno e nelle regole di accesso, e la notevole frammentarietà dei servizi in-natura/in-denaro offerti. In altre parole, anziani con le stesse limitazioni (funzionali o cognitive) possono essere soggetti a gradi di copertura molto diversi a seconda della loro regione europea di residenza.

In questo contesto confuso, il libro offre due contributi sostanziali. Fornisce una nuova misura comparata dell’efficacia dell’offerta pubblica, stimando la domanda potenziale associata a ciascun programma, e offrendo un’analisi che evidenzia come una riforma nelle regole (ad esempio l’adozione di una regolamentazione unica “europea”) potrebbe cambiare lo status-quo della quota di anziani coperti dall’assistenza di lunga durata.

Per la prima volta si evidenzia come le differenze nelle regole di accesso selezionino 'popolazioni obiettivo' molto diverse. In secondo luogo, il volume basa le sue stime empiriche su microdati provenienti da vaste indagini campionarie rappresentative della popolazione ultracinquantenne in Europa, Regno Unito compreso (ELSA - English Longitudinal Study on Ageing e SHARE - Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe). Tale metodologia consente di tenere conto, nel computo della domanda potenziale tra paesi, delle diverse caratteristiche epidemiologiche dei diversi paesi coinvolti.

Questo libro si rivolge, da un lato, a studiosi di economia sanitaria, sociologia e politiche pubbliche; dall’altro, ai policy makers e ai professionisti interessati e coinvolti nella progettazione, pianificazione e valutazione dei servizi. Non ultimo, il libro si rivela un agile compendio per corsi universitari o di specializzazione su invecchiamento, economia sanitaria, e valutazione delle politiche.