Teresa, in Tanzania con 'Ca' Foscari per il mondo'

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Teresa Di Giacomo, 25 anni, è una cafoscarina originaria di Cormons, provincia di Gorizia. Iscritta alla magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, e incuriosita dall’ambito della cooperazione e delle ONG, ha partecipato a Ca’ Foscari per il mondo, progetto del Career Service di ateneo per promuovere le opportunità di stage nell’ambito della cooperazione allo sviluppo. Ora, in Tanzania con l’ente COPE, la sua esperienza di stage si è trasformata in tempo record in un contratto di lavoro.

Cosa ti ha spinto a partecipare al bando Ca’ Foscari per il mondo?


La scorsa estate ho partecipato ad una summer school all’ISPI di Milano, i corsi erano incentrati principalmente sul ruolo delle ONG e degli operatori in casi di emergenza umanitaria. In quel contesto sono venuta in contatto con diverse persone che già lavoravano per ONG nel campo della cooperazione - anche se è un ambito di intervento diverso rispetto a quello specifico della summer school - che mi hanno incuriosita. Il bando di Ca’ Foscari  è stata l’occasione perfetta per fare un’esperienza sul campo. Il 7 maggio ho iniziato un tirocinio all'interno del progetto Ca' Foscari per il Mondo presso l'ONG COPE- Cooperazione Paesi Emergenti a Dar es Salaam, in Tanzania.

In che cosa consiste il tuo lavoro?

Per ora consiste principalmente in raccolta dati, stesura di report, scrittura di progetti e ricerca bandi per raccolta fondi, a breve dovrò iniziare a lavorare sullo strategic plan del COPE Tanzania. L’ente è attivo in progetti che spaziano dall’agricoltura sostenibile alla sicurezza alimentare, all’emancipazione delle donne, alla salute e all’inclusione sociale, anche attraverso lo sport. Il tirocinio sarebbe dovuto durare tre mesi, fino al 3 agosto, ma verso metà giugno mi hanno proposto la sottoscrizione di un contratto a tempo determinato fino a gennaio 2019. Lavoro in un ufficio che è nella stessa struttura della casa dove vivo. Pur essendo molto piccolo, c’è tutto quello che serve.

Ci racconti il tuo arrivo in Africa?


Premettendo che è la mia prima esperienza in Africa e, in generale, la prima esperienza così lontana da casa per così tanto tempo, il primo impatto non è stato facilissimo. La prima settimana mi è sembrata durare un mese, tutto era strano ed estraneo e avevo paura di prendermi qualche malattia tropicale anche solo respirando troppo intensamente. Dopo un po’, però, ho iniziato a rilassarmi e a prendere positivamente quello che mi stava dando questa esperienza (da persona viziata e un po’ introversa, il processo non è stato immediato). Anche l’accoglienza non è stata immediatamente coinvolgente: probabilmente per colpa di un po’ di timidezza e per via delle differenze linguistiche, ci ho messo un po’ prima di riuscire a relazionarmi a fondo. Quindi, riassumendo: il primo impatto è stato molto forte, ci ho messo un po’ per ambientarmi, ma dal momento in cui mi sono rilassata, è iniziato a filare tutto liscio.

Com’è la tua giornata tipo?

Avendo l’ufficio nella stessa struttura della casa, inizio a lavorare subito dopo colazione. Durante la settimana spesso mi capita di non uscire dal perimetro della casa (Dar es Salaam non è una città in cui si può girare molto o andare a fare una passeggiata dopo cena, per esempio),  il weekend ne approfitto per fare qualche gita o uscire la sera.

Quali sono gli elementi più importanti di questa esperienza?

Il lavoro. Mi piace molto quello che ho fatto finora, stranamente non mi pesa fermarmi anche molto oltre l’orario d’ufficio per portare a termine il lavoro. Ho scoperto un lato (quasi!) stacanovista che durante l’università non era emerso così tanto.

Quali skills stai imparando e  esercitando?

Sicuramente skills linguistiche. Anche se l’ONG è italiana, nel tempo libero parlo solo inglese. Sto anche seguendo un corso di swahili per cercare di comunicare di più con il personale locale. Rispetto a quando ero appena arrivata, sto cercando di organizzare il lavoro in maniera più precisa e a consegnarlo nella maniera più veloce. Sto rivedendo le skills informatiche (specialmente uso di excel), che avevo lasciato un po’ indietro durante l’ultimo periodo universitario.
A livello personale sto cercando di lavorare molto sulla timidezza e sul modo di rapportarmi con gli altri. Sono anche diventata decisamente meno schizzinosa!