Paolo Calvetti nuovo direttore di "chiara fama" dell’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo

condividi
condividi

Arriva da Ca’ Foscari il nuovo direttore di "chiara fama" nominato dal Ministro degli Affari Esteri Gentiloni  a capo dell’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo. E’ Paolo Calvetti, professore ordinario di Giapponese e direttore del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, che dichiara: «Tra i miei obiettivi c’è attirare l’attenzione del pubblico giapponese sulla ‘contemporaneità’ italiana».

Tra qualche mese, al termine del percorso burocratico che la nomina deve attraversare per essere ufficializzata, Calvetti sarà chiamato a dirigere per due anni, con un possibile rinnovo, l’IIC di Tokyo, uno dei baluardi più importanti della cultura italiana all’estero, che ha sede in un edificio disegnato da Gae Aulenti, con vista sui ciliegi del Palazzo Imperiale a Tokyo.
Dopo la Laurea con Lode all’Orientale di Napoli, Paolo Calvetti ha avuto numerose esperienze di docenza sia in Italia che all’estero. Nel 2009 entra a Ca’ Foscari come Ordinario di Lingua e Linguistica Giapponese, e ricopre fino a oggi numerosi ruoli di prestigio: dirige la ex Scuola in Studi Asiatici e Gestione Aziendale, è membro del Senato Accademico, diventa Direttore del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea (DSAAM).
Dal 2003 al 2007 è Consigliere culturale presso l’Ambasciata d’Italia a Tokyo. «Quest’ultimo ruolo, oltre alla mia carriera accademica, ha sicuramente influito sulla scelta del Ministero. Per gli Istituti di punta, come quello di Tokyo, è importante avere un network consolidato nel mondo culturale, universitario ed economico del Paese ospitante» ci spiega il Professore commentando la sua nomina. La sfida a cui si prepara è importante, dal momento che l’IIC di Tokyo è uno dei modelli per le ‘Best Practices’ e la cultura italiana in Giappone è particolarmente conosciuta e amata. In città inoltre ci sono migliaia di eventi culturali e cogliere l’attenzione del pubblico non sarà un compito semplice. «Tra le attività di maggior impatto dell’IIC c’è sicuramente la didattica dell’italiano. C’è anche, per esempio, un importante Festival di Cinema, organizzato in collaborazione con uno dei media più seguiti. Intendo continuare a valorizzare le attività più ‘classiche’ legate a cinema, arte e letteratura, lavorando anche sulla produzione di attività culturali più connesse al mondo produttivo, come la moda e il design. L’IIC deve fungere da coordinatore di iniziative culturali e da calamita per il tessuto economico. E' importante valorizzare e far conoscere alcune nostre abilità tecnologiche, come quelle che si applicano al restauro e alla digitalizzazione dei Beni Culturali. Ho in progetto anche una collaborazione con la RAI per la diffusione di documentari su questi temi.”
Durante il colloquio di selezione al Ministero si è puntato molto sull’importanza di promuovere l’Università italiana. «Ca’ Foscari ha numerosi accordi con Atenei e istituzioni nipponiche, ed è conosciuta soprattutto per gli studi sul Giappone – continua Calvetti. - Sono certo che il nostro Ateneo è uno di quelli che può meglio presentare ai giapponesi la propria offerta didattica generale, interessante per molti dei loro studenti, e incrementare così gli scambi tra Italia e Giappone».

 

Federica Scotellaro