Turismo in crescita nel 2018. E gli Americani continuano a scegliere l’Italia

Buone notizie dal modello TRIP, un accurato strumento di stima elaborato da CISET due volte l'anno, che permette di catturare e misurare i legami tra trend economici e fenomeno turistico attraverso l’analisi del processo decisionale che sta alla base della scelta del turista di andare in vacanza all’estero.

A viaggiare di più saranno soprattutto i turisti provenienti dai paesi più sviluppati e in particolare dall'Extra-Europa, con un aumento dei flussi del +5%.
Le motivazioni pull di tale andamento rimangono tuttora legate alle condizioni geopolitiche in alcune aree del mondo, in particolare il riproporsi di focolai nel Medio Oriente, fattore che rischia di aggiungere ulteriore destabilizzazione in tutto il bacino sud del Mediterraneo. I fattori push, capaci di consolidare e accrescere la fiducia sia del business internazionale che dei consumatori, stanno invece nella conferma della capacità propulsiva dell’economia statunitense, nella complessiva tenuta di quelle asiatiche e nel recupero delle altre economie emergenti.

In positivo agisce inoltre il cambio di rotta che l’Eurozona continua a sostenere al fine di bilanciare le misure di austerità con interventi più incisivi per stimolare la crescita. Se la ripresa dei consumi ha già cominciato a far sentire i propri effetti anche sulle fasce medio-basse di reddito, le più sensibili e pronte a rivedere i loro panieri di spesa, ciò non toglie che alcuni aggiustamenti stimolati dalla crisi sono oramai entrati strutturalmente nel processo di scelta. Così, ribadito che la vacanza viene considerata un bene irrinunciabile, si agisce sul periodo (bassa stagione vs alta stagione), sulla tipologia di ricettività, sul mezzo di trasporto, sulle attività svolte e la durata, con una tendenza alla contrazione della permanenza media.

Stabile invece la spesa, grazie a una sostanziale tenuta della propensione media a spendere per la vacanza. La spiegazione va ancora una volta ricercata nel processo di selezione conseguente alla lunga fase di crisi, che ha progressivamente favorito la penetrazione su segmenti di domanda a reddito medio-alto, tendenzialmente meno elastici alla congiuntura negativa e con maggiore capacità di spesa.

E gli italiani dove andranno in vacanza all’estero quest’anno? TRIP ci spiega che le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno i 24 milioni, con un tasso di incremento del +2,3%. In particolare cresceranno del 2,9% i flussi diretti verso l’Area Mediterranea, che rimane una delle destinazioni preferite assorbendo più della metà del totale delle partenze dal nostro paese. Torna positivo anche il movimento verso la Francia (+2,7%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 8 milioni di partenze, mentre l’Europa Centrale mostrerà una crescita inferiore alla media con un +1,5%.

Praticamente stabili le partenze verso il Nord Europa (+0,6% ) e il Regno Unito (+0,1%). Infine, i paesi dell’Extra Europa saranno caratterizzati anch'essi da un andamento inferiore alla media (+1,1%), con gli Stati Uniti che registreranno un +0,8%.

Da dove arriveranno invece i turisti che scelgono l’Italia?
Ancora una volta sono i paesi dell’Europa Centrale (Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Olanda) il principale mercato di origine per l’Italia, rappresentando, con oltre 25 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali paesi. L’area mostrerà un andamento positivo sebbene inferiore alla media e pari al +3%. La dinamica prevista dei flussi tedeschi, in particolare, è del +3,5%.

Per quanto riguarda i paesi extraeuropei (Usa, Canada, Australia, Giappone, America Latina e Africa) si registrerà un buon incremento degli arrivi (+6,9%). In particolare il movimento dagli Stati Uniti, che rappresenta più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbe registrare un aumento del +7,1%. Anche l'incoming dal Giappone dovrebbero segnare un trend positivo (+2%), addirittura superiore alla dinamica delle partenze dal paese verso l'estero.

I flussi provenienti dai paesi dell’Area Mediterranea (Francia, Spagna, Portogallo e Grecia) faranno rilevare un buon incremento (+2,6%), con la ripresa del mercato spagnolo (+2,7%).

Infine i paesi del Nord Europa (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Regno Unito e Irlanda) che con circa 6,5 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro paese, si caratterizzeranno per dinamiche positive vicine al +3% Il Regno Unito (che con 3,9 milioni di arrivi rappresenta quasi i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita in linea con la media (+2,8%).

L’Organizzazione Mondiale del Turismo conferma la stima: il settore continuerà a crescere anche nel 2018 avvicinandosi al miliardo e 400 milioni di arrivi alla fine dell’anno. A sostenere le performance positive del comparto sono innanzitutto l’allentamento delle tensioni per il terrorismo e la migliorata fiducia economica che favoriscono la pratica turistica e il lento -ma sistematico- ritorno nelle destinazioni prima penalizzate.

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