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15 Dic 2022 17:30

Ban jhākri e iniziazioni sciamaniche nelle terre alte dell’Himalaya nepalese

San Sebastiano, Aula 16, San Sebastiano San Sebastiano

Fabio Armand, Université Catholique de Lyon (UCLy)

Ban jhākri e iniziazioni sciamaniche nelle terre alte dell’Himalaya nepalese.
Un approccio “experience-centered” di antropologia neurocognitiva

Corso di Etnografia dello Sciamanesimo
Introduce: Stefano Beggiora

 

Le narrazioni esperienziali di particolari riti di iniziazione sciamanica dell’Himalaya nepalese rappresentano un terreno di ricerca interessante per analizzare le interazioni tra l’universo della selvatichezza e dell’alta montagna, abitato da spiriti e altre entità sovrannaturali, e quello antropizzato del villaggio, dove gli umani conducono la loro esistenza. Lo sciamano (Nep. jhākri), mediatore tra i due mondi, diventa il fulcro intorno al quale si tessono le fitte trame di queste relazioni: iniziato alle conoscenze sciamaniche e mantriche dal ban jhākri, lo sciamano della foresta, e dai suoi omologhi lungo l’arco himalayano, esso diventa la manifestazione stessa di questo entre-deux ontologico.

A partire da un approccio prettamente etnografico, metteremo in evidenza tali pratiche narrative al fine di evidenziare le diverse fasi di questa iniziazione quanto meno sovrannaturale. Esse si basano su un modello esperienziale trans-himalayano caratterizzato da un rapimento improvviso e inaspettato del giovane candidato realizzato da un’agentività numinosa che accompagna il prescelto, spesso in uno stato onirico, in un luogo “Altro”, dove il flusso temporale scorre in maniera diversa. In questo “spazio-tempo” sovra-intuitivo, lo sciamano è formato dal suo spirito tutelare al fine di reintegrare la propria realtà e aiutare gli esseri umani nei loro rapporti con gli spiriti.

Inserendo questi dati etnografici nel modello di antropologia neurocognitiva BRAINCUBUS (sviluppato a partire dal 2011 da Cathiard et al.; cfr. Cathiard & Armand, 2014; Armand et al., 2019; Armand, 2020), proporremo un'interpretazione neuro-compatibile che permetterà di comprendere le basi neurocognitive che hanno generato tali esperienze di iniziazione sovrannaturale in uno “spazio-tempo” Altro. I lavori pionieristici del gruppo guidato dal neurologo Olaf Blanke (Blanke et al., 2002; Arzy et al., 2005; Arzy et al., 2006) ci forniranno le basi per comprendere queste sensazioni di “atemporalità”, vissute da soggetti normali durante esperienze extracorporee. Saremo quindi in grado di rifondare neuralmente queste esperienze di iniziazione sciamanica in contesto himalayano presentando le due componenti fondamentali del modello neurocognitivo BRAINCUBUS – OBE (Out-of-Body Experience) e AP3S (Alien Presence Sensed from Self Shadowing), lateralizzate rispettivamente nella Giunzione Temporo-Parietale (TPJ) degli emisferi destro e sinistro del cervello umano – che hanno generato questi sistemi di credenze e ne hanno permesso la riproducibilità fino a oggi.

Biografia di Fabio Armand in allegato

Entrata libera fino a esaurimento posti

Lingua

L'evento si terrà in italiano

Organizzatore

Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea (Stefano Beggiora)

Allegati

Biografia Fabio Armand 62 KB
Locandina 298 KB

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