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30 Apr 2021 12:15

Un romanzo di fine epoca, "Il coccodrillo" di Vladimir Kantor, e i problemi della sua traduzione

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"Il coccodrillo" è la fantastica ricapitolazione di una vita, una meditazione sulla solitudine, sul fallimento tra lavoro, famiglia e amicizie. Vladimir Kantor racconta gli ultimi giorni di un intellettuale alcolizzato, come se la sua vita fosse un caleidoscopio che non è in potere dell’uomo far girare, pena lo smarrimento e l’illusione della libertà.
Vladimir Kantor è scrittore, filosofo, professore di Filosofia presso la prestigiosa Scuola Superiore di Economia di Mosca, città dove vive e lavora. “V.K. Kantor è studioso e scrittore molto prolifico, ma la quasi totalità delle sue opere sono state pubblicate dopo la 'perestrojka'. […] Perciò, prima del 1990 ha potuto pubblicare solo una raccolta di racconti, "Dva doma" (Due case), nel 1985, e alcuni saggi sull’estetica russa nella seconda metà del XIX secolo, usciti tra il 1978 e il 1988. È a partire dagli anni Novanta del secolo scorso che, di volume in volume, il filosofo affronta una serie di tematiche di cruciale importanza per la riflessione sul ruolo storico e le prospettive del suo paese e dell’Europa tutta, dato che il punto di partenza è sempre il difficile rapporto tra la Russia e l’Occidente” (dall’Introduzione a "Morte di un pensionato", a cura di E. Magnanini, trad. di F. Millosevich, Amos Edizioni, Venezia 2013).
Di Vladimir Kantor, oltre a "Il coccodrillo" (2018), la Prof.ssa Emilia Magnanini ha curato per Amos Edizioni anche "Morte di un pensionato" (2013) e "Dostoevskij, Nietzsche e la crisi del cristianesimo in Europa" (2015).

Relatore: Prof.ssa Emilia Magnanini

Per informazioni e iscrizioni inviare un’e-mail a luisa.ruvoletto@unive.it

Lingua

L'evento si terrà in italiano

Organizzatore

Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati

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