Federico DIAMANTI

Qualifica
Dottorando
Dottorato
SCIENZE DELL'ANTICHITÀ
37° Ciclo - Immatricolati nel 2021
Area tematica
IL DE VOLUNTARIO ET INVOLUNTARIO DI TEODORO GAZA E IL DE FATO DI GIORGIO GEMISTO PLETONE. PER UNA NUOVA EDIZIONE COMMENTATA
Supervisore
Fabio Vendruscolo (Università di Udine) / Pontani Filippomaria
E-mail
federico.diamanti@unive.it
956639@stud.unive.it
Sito web
www.unive.it/persone/federico.diamanti (scheda personale)
Struttura
Dipartimento di Studi Umanistici
Sito web struttura: https://www.unive.it/dsu

Federico Diamanti (18/12/1996) è dottorando di ricerca in Scienze dell’Antichità (XXXVII ciclo) presso l’Università di Venezia – Trieste – Udine.

Dopo il diploma di maturità al Liceo classico Marco Minghetti di Bologna (2015), si è iscritto all’Università di Bologna ed è stato ammesso al Collegio Superiore, i cui corsi ha frequentato per tutto il quinquennio bolognese; si è laureato con lode prima in Lettere classiche (2018) e poi in Filologia, letteratura e tradizione classica (2020), discutendo una tesi intitolata Ricerche sul De voluntario et involuntario di Teodoro Gaza (relatore Prof. Camillo Neri; correlatrice dott.ssa Caterina Franchi), alla quale la commissione ha assegnato la dignità di stampa. Nel giugno del 2021 si è diplomato presso la scuola di Archivistica, paleografia e diplomatica dell’Archivio di Stato di Bologna, dopo averne frequentato il biennio 2019-2021 (voto finale: 147/150). Dal settembre del 2021 frequenta i corsi del Dottorato di ricerca in Scienze dell’Antichità dell’Università di Venezia (supervisori: Proff. Fabio Vendruscolo e Filippomaria Pontani). Dal luglio 2022 è abilitato all'insegnamento per la classe di concorso A013 (a seguito del concorso ordinario bandito nel 2020). Dal primo settembre 2023 è docente di ruolo in aspettativa annuale dell'Istituto "Bagnoli" di San Pietro in Casale (Bo), dopo essere risultato vincitore del concorso ordinario (2020) per la classe di concorso A022. 


I suoi interessi di ricerca sono rivolti all’opera di Teodoro Gaza e ad alcuni aspetti della cosiddetta ‘controversia tra platonici e aristotelici’ del XV secolo, nonché all'opera di Giorgio Gemisto Pletone (e in particolare al frammento "De fato"); più in generale, si interessa delle influenze greche nell’umanesimo italiano (con particolare attenzione verso alcuni umanisti bolognesi o gravitanti intorno allo Studium di Bologna tra il XV e il XVI secolo: Codro, Beroaldo, Giovan Battista Pio).