Primo database della documentazione contabile fiorentina medievale

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Immagine tratta dall'Archivio di Stato di Prato

Una ricerca congiunta tra il Dipartimento di Management e il Centro di Digital Humanities dell’Università Ca’ Foscari Venezia ha prodotto il primo censimento completo dei documenti contabili compilati in Europa tra il 1211 e la fine del 1400, custoditi presso archivi e biblioteche di tutto il mondo. Uno straordinario strumento che si basa sulle ricerche condotte da Richard Goldthwaite e Marco Spallanzani in oltre quarant’anni di lavoro, e che oggi è disponibile online sul sito di Ca’ Foscari.

Il progetto è stato condotto dal dott. Francesco Bettarini, sotto la responsabilità scientifica del prof. Massimo Warglien e della prof.ssa Chiara Saccon, del dipartimento di Management cafoscarino; il risultato è un database che contiene informazioni dettagliate su oltre tremila documenti e libri contabili aziendali, di economia domestica, di piccoli artigiani e commercianti, disponibile Open Source nel portale Phaidra

Per ogni documento censito sono specificate la tipologia, ragione sociale della ditta, l’area e il periodo di attività, i soci, il redattore, la collocazione bibliografica, la descrizione. Inoltre, dove presente, è segnalato il link al file digitalizzato.

“A Firenze è custodito il patrimonio di documentazione contabile più importante di epoca medievale – spiega il dott. Bettarini. - In una fase di ‘corsa alla digitalizzazione’ che coinvolge gli archivi storici, questo lavoro può costituire un vero trampolino di lancio per lo studio della storia economica medievale, ma non solo. Le attività commerciali di mercanti e imprenditori fiorentini, che facevano affari con Spagna, Inghilterra ed i paesi di area germanica, rappresentano una miniera inesauribile di informazioni per gli storici, ma anche per gli studiosi di linguistica, matematica e contabilità. Il database pubblicato su Phaidra risparmia mesi di ricerche a qualsiasi studioso di storia medievale, che in pochi minuti accede a precisi riferimenti geografici e cronologici dei documenti da consultare.”

Venezia, che all’epoca dominava le rotte commerciali con l’Oriente, compare più volte come piazza d’affari dei commercianti fiorentini. La riga 625 del database si riferisce al libro Mastro della filiale veneziana della società fiorentina di “Duccio di Banchello, Banco Bencivenni e compagni”, che vendeva a Venezia i prodotti tessili toscani e comprava spezie, stoffe e materie prime che arrivavano dall’Oriente. Il loro agente, Piero del Buono, l’ha compilato tra il 1336 e il 1340. 

La prof.ssa Chiara Saccon sottolinea l’innovazione del progetto, la solida base di archivio dalla quale è partito e l’interesse a censire anche quanto è rimasto a Venezia sulla contabilità commerciale di epoca medievale: “Il lavoro di Francesco Bettarini ha reso i documenti contabili dell’archivio fiorentino maggiormente fruibili al ricercatore attraverso un censimento scrupoloso che ha adottato scelte di catalogazione innovative, rispetto a quelle impiegate nei lavori di cui si dispone sull’indagine storico-fiorentina. La catalogazione consente così all’indagine storica di disporre di una cospicua produzione documentaria ordinabile ed esplorabile per molteplici variabili. L’attuale collocazione online su Phaidra, poi, ha reso non solo accessibile a tutti gli studiosi le informazioni raccolte, senza limitazione e confine alcuni, ma ha generato un’apertura alla collaborazione tra ricercatori chiamati a modificazioni e integrazioni volte a rendere via via più accurato, approfondito e completo il lavoro.

Per il Dipartimento di Management, che ha supportato questa ricerca, si tratta di un risultato importante in termini di disponibilità organizzata di fonti documentarie, sia per gli studiosi di Accounting History che per gli storici, e rappresenta inoltre un vero e proprio stimolo a replicare questa indagine e sistematizzazione sulle fonti contabili veneziane. Il valore potenziale degli archivi nella ricerca storica è pienamente realizzato se le risorse sono non solo disponibili ma anche, e soprattutto, facilmente accessibili”. 

Federica Scotellaro