Sea Level Rise, Ca' Foscari presenta il restauro dell'opera di Andreco

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Andreco e Fabrizio Panozzo

Il 6 maggio, l’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con la Regione del Veneto e con Grandi Stazioni, ha svelato al pubblico il restauro dell'opera Sea Level Rise, realizzato dall'artista Andreco nel 2017.

Sulla facciata della stazione ferroviaria di Venezia affacciata sul Canal Grande e Piazzale Roma, tornano evidenti le linee e i numeri dei livelli del mare che potrebbero essere raggiunti nei prossimi decenni. Li ha disegnati cinque anni fa l’artista Andreco. Il murale, il primo sul Canal Grande, è affiancato da una grande installazione, alta sei metri, dedicata alla resilienza del delicato ecosistema lagunare.  

L’opera è una chiara espressione del rapporto che si può stabilire tra arte e scienza per affrontare le urgenti problematiche del cambiamento climatico: si presenta infatti come interpretazione artistica degli scenari prodotti dalla ricerca scientifica.

Raccontare artisticamente questi dati raggiungendo un vasto pubblico è diventato nel 2017 lo scopo di una delle azioni di terza missione proposte dall’Università Ca’ Foscari di Venezia che, con il suo centro AIKU, si dedica in particolare alle molteplici interazioni tra arte, impresa e cultura. Un intervento artistico nello spazio pubblico è però soggetto alle stesse trasformazioni ambientali che sceglie di raccontare: deperisce rapidamente e diventa meno leggibile. La sostenibilità è messaggio che coinvolge anche il mezzo e ne invoca oggi il ripristino. Ma si trasforma ed evolve anche la scienza che produce nuovi risultati ed aggiorna le proprie scoperte. L’arte segue anche questa trasformazione e si rivela pienamente come opera viva, che va mantenuta tale con interventi materiali e immateriali.

Fondamentale per il ripristino dell’opera, accanto a Ca’ Foscari, il supporto delle aziende che hanno fornito gratuitamente i materiali: Spring Color, un’azienda marchigiana pioniera nel settore della bio-edilizia che, utilizzando materie prime di origine naturale, produce pitture che non emettono sostanze volatili nocive e De Castelli che, lavorando il metallo, innesta in processi tipicamente industriali un fare artigianale in percorso culturale che mette al centro il valore estetico, oltre che funzionale, della materia primigenia.

“Sea Level Rise ha infatti origine nel percorso di ricerca “Art&Business” grazie al quale artisti diversi, nella tecnica e nello stile, possono venire a contatto con imprenditori e manager, realizzando in collaborazione le opere d’arte” - spiega Fabrizio Panozzo, professore a Ca’ Foscari e coordinatore del progetto che negli anni ha realizzato una trentina di interventi artistici nelle e con le aziende venete. “Questi processi innovativi - aggiunge - richiedono di superare i tradizionali concetti di filantropia, mecenatismo e sponsorizzazione, invitando l’azienda a partecipare direttamente alla realizzazione delle opere d’arte anche in ottica di impatto sul contesto sociale ed ambientale”.

Andreco, artista e ricercatore (vanta un dottorato in ingegneria dell’ambiente e del territorio), ha fatto ritornare evidenti le linee di livello tracciate sulle 19 campate dell’edificio sul Canal Grande. Le linee azzurre, visibili dal vaporetto con la luce giusta o percorrendo la fondamenta, raccontano uno degli impatti più temuti del cambiamento climatico. Tra le linee ci sono formule, simboli e acronimi chiave nel mondo delle scienze del clima, come le sempre più note ‘parti-per-milione’ (ppm) con cui misuriamo la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera.

La scultura tornerà ad ospitare un erbarium di piante autoctone, abituate al confronto con le maree sulle barene o sulle dune, che oggi difendono la laguna dall’erosione, immagazzinano anidride carbonica, offrono un habitat ad altre specie, ma tra qualche decennio potrebbero non farcela più a tenere il passo del mare in salita.

“L’obiettivo è incuriosire, accendere una domanda su una problematica sulla quale possiamo agire, la soluzione dipende da noi” afferma l’artista-ingegnere Andreco, che ha progettato l’opera studiando pubblicazioni scientifiche e i report IPCC, consultato ricercatori dell’Ismar-Cnr, sperimentato sul metallo nel laboratorio della De Castelli srl e i prodotti di altissima qualità di Spring Color srl, partner di Atificare.

Il progetto nasce nel 2017 anche grazie alla proficua collaborazione tra diversi soggetti, pubblici e privati, quali: Andreco Studio - Climate Art Project, m.a.c.lab - Ca' Foscari, Università IUAV di Venezia, CNR-ISMAR, Studio La Città, One Contemporary Art, ASLC progetti per l’arte, Regione Veneto, Grandi Stazioni, De Castelli srl, Spring Color srl e Platform Green.

Il progetto Climate 04 Sea Level Rise è per Andreco il quarto capitolo di un percorso nella vulnerabilità del territorio tra scienza ed arte che lo vide all’opera, per esempio, a Bari per raccontare l’accelerazione della desertificazione. Dopo quest’intervento nasce l’associazione culturale Andreco Studio - Climate Art Project per portare avanti progetti tra arte scienza e buone pratiche ambientali, nel 2019 si è recata a Delhi per realizzare Climate 05 - Reclaim Air and Water, un murale e una performance sull’inquinamento dell’aria e dei fiumi, e tuttora lavora a livello mondiale attraverso lo sviluppo di progetti multidisciplinari per sensibilizzare la cittadinanza sulle possibili azioni per contrastare la crisi climatica e sociale.