Addio al prof. Bonaventura Ruperti, il 'profeta del Giappone'

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Ca’ Foscari piange la morte di Bonaventura Ruperti, professore ordinario di lingua e letteratura giapponese al Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea.
Cafoscarino da sempre, il “Profeta del Giappone”, come lo chiamavano affettuosamente  i suoi studenti e le sue studentesse, il professor Bonaventura Ruperti si è spento nel pomeriggio del 5 gennaio.
Ha saputo coltivare la sua grande passione per il teatro giapponese, fino a diventare, con le sue oltre 100 pubblicazioni, tra cui 7 monografie, uno studioso di indiscusso livello e di grande prestigio internazionale, stimato non solo dai suoi colleghi accademici ma anche dai più rinomati maestri delle arti performative giapponesi.


In Giappone gli è stata affidata la direzione di diversi progetti di ricerca, fra cui il più recente  The body in the Japanese Performing Arts: Death and Life, Puppets and Artificial Bodies presso l’International Research Center for Japanese Studies (Nichibunken) di Kyōto.
Il grande apprezzamento da parte della comunità scientifica giapponese è attestato anche dai premi ricevuti alla carriera da parte del Ministero degli Affari Esteri del Giappone: nel 2017 l’onorificenza per i meriti nella promozione della cultura giapponese in Italia, e nel 2020 il conferimento dell’Ordine del Sol Levante Raggi in Oro con Nastro.
Un forte senso delle istituzioni, il rigore e l’onestà intellettuale che lo distinguevano, lo hanno sempre motivato a spendersi a tutti i livelli, nelle molte cariche che ha rivestito sin dal suo ingresso a Ca’ Foscari nel 1992, portando la nipponistica veneziana a crescere e ad acquisire il prestigio internazionale oggi  testimoniato anche dai suoi tanti allievi nel mondo.

Ca’ Foscari lo ricorda attraverso le parole delle studiose e degli studiosi del Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa Mediterranea: “Sempre generoso, sensibile e capace di ascoltare,  pronto ad aiutare in ogni situazione, donava il suo allegro sorriso, spronando tutti a superare qualsiasi difficoltà. Le collaboratrici ed esperte linguistiche lo ricordano con affetto e riconoscenza per la sua costante fiducia nel loro lavoro, facendo propria la sua profonda convinzione che le scienze umane contribuiscono alla pace. Come uomo di pace ed armonia, rimarrà per loro un esempio da seguire concretamente nell’agire quotidiano. Riusciva a trasmettere la sua raffinata passione ai suoi studenti e studentesse, che guidava nell’apprendimento della lingua sin dal primo anno, sempre corrisposto, tanto da essere coinvolto in molte delle loro attività.Contagiava tutti con il suo amore gioioso per la vita, la bellezza e le arti”.


In una delle sue ultime interviste, in occasione del conferimento del premio del 14 luglio 2021, riferendosi ai duri mesi della pandemia in Italia e in Giappone, concludeva citando una celebre poesia di Izumi Shikibu, a lui cara:


Fuori dalle tenebre
per un sentiero scuro 
debbo inoltrarmi.
M’illumina di lontano,
luna della cresta dei monti.

Le esequie si terranno lunedì 9 gennaio alle ore  14:45 nel Duomo di Vicenza.