Il cafoscarino Edoardo Bottacin alla guida del Teatro Sociale di Rovigo

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E’ cafoscarino il più giovane direttore artistico di un Teatro di Tradizione in Italia: Edoardo Bottacin, 26 anni, dal 1° gennaio è alla guida del Teatro Sociale di Rovigo, dove rimarrà in carica per i prossimi 3 anni. 

Dopo la laurea triennale in Economia Aziendale a Ca’ Foscari, un diploma in organo al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e un Master in Performings Art Management in collaborazione con il Teatro alla Scala, Bottacin ha deciso di completare il suo percorso di studi sempre nel nostro Ateneo, dove sta terminando il corso magistrale in Economia e gestione delle arti e delle attività culturali.

“Ho sempre saputo di voler lavorare nel mondo del management teatrale - racconta Edoardo - La decisione di studiare Economia aziendale a Ca’ Foscari, università di prestigio in questo ambito, è stata quindi un modo per aggiungere delle conoscenze e competenze di tipo gestionale a tutta la componente “artistica” che stavo imparando direttamente in teatro”. 

Edoardo infatti ‘vive’ il teatro da sempre “Ho fatto di tutto all’interno delle produzioni teatrali, dal semplice servo di scena, alle esperienze nel coro e in orchestra, dall’assistente di produzione e al maestro collaboratore fino ad arrivare a fondare l’associazione Musicantus, attraverso la quale ho ideato e realizzato tra le varie iniziative CortinaTeatro, la stagione Concertistica, lirica e teatrale di Cortina d’Ampezzo.
Tutte queste esperienze mi hanno permesso di acquisire un vasto bagaglio di conoscenze e competenze 'sul campo' che, integrate con la formazione universitaria, mi hanno dato un plus rispetto ad altri colleghi durante la selezione per il Teatro di Rovigo.” 

Il giovane direttore artistico sta ora bilanciando studio e lavoro: da una parte la stesura della tesi, supervisionata da Paolo Pinamonti, ricercatore del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali e incentrata “sullo studio di un modello di orchestra regionale unica per la gestione della lirica al di fuori delle Fondazioni lirico Sinfoniche in Veneto su modello dell'Emilia Romagna e della Filarmonica Toscanini”; dall’altra la direzione del Teatro, dove si occupa di molteplici aspetti, che vanno dalla programmazione delle stagioni, alla gestione del budget, fino alle selezioni di cast e direttori, passando anche per attività di marketing e fundraising: “Nel teatro va così, io lo vedo come una grande famiglia e il direttore deve far parte della squadra, mettendosi a disposizione di tutta la macchina teatrale”. 

La carta vincente di un direttore artistico è infatti “conoscere le esigenze di tutti e comprendere le dinamiche che portano al prodotto finale, perciò l’esperienza attiva è importantissima” 

A chi vuole approcciarsi a questo mondo, a cavallo tra creatività e management, Edoardo consiglia: “Buttatevi, con tanta umiltà e voglia di fare. Rimboccatevi le maniche e puntate in alto, ma soprattutto cercate di imparare il più possibile da tutte le figure professionali che incontrerete, perché il teatro lo fanno le persone che ci lavorano più che i libri, ogni realtà è diversa e il modello cambia”.

Nonostante sia in carica solo da qualche settimana, il dott. Bottacin ha già le idee ben chiare sul futuro del Teatro Sociale di Rovigo: "Vorrei vedere un teatro sempre più aperto alla città e in dialogo costante con le attività culturali; un teatro che sa osare, portando sul palcoscenico una varietà di titoli che escano dal solito repertorio ingessato. Mi piacerebbe portare il teatro fuori dal teatro, con progetti specifici e innovativi per arrivare ai giovani e alla cittadinanza”.

Francesca Favaro