Economia, Nobel a Nordhaus e Romer

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Paul Romer e William Nordhaus nelle illustrazioni di Niklas Elmehed. © Nobel Media

Il Premio Nobel per l’Economia 2018 è stato vinto da William Nordhaus per il suo lavoro sui danni causati dal cambiamenti climatici e Paul Romer che si è occupato di ricerca, innovazione e crescita economica nel lungo periodo.

"E' un premio Nobel importante per Ca' Foscari - commenta Carlo Carraro, professore di Economia ambientale al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica e tra i fondatori del centro Cmcc@CaFoscari - In primis perché il contributo di Romer é aver dimostrato come sia la conoscenza, e quindi formazione, ricerca, innovazione, il motore principale della crescita economica moderna. E' una lezione che ispira il lavoro quotidiano di Ca' Foscari e che dovrebbe essere appresa dalle nostre imprese e dalla nostra politica".

"Il premio a Nordhaus  - continua Carraro - sancisce invece l'importanza di considerare anche la dimensione climatica quando si valutano prospettive di crescita e occupazione. Non farlo, rischia di produrre risultati molto negativi per i nostri sistemi sociali ed economici. Su questo fronte Ca' Foscari da anni è in prima linea con lo sviluppo di modelli climatico-economici che si posso ben definire i discendenti e allo stesso tempo i successori di quello di Nordhaus".

Nordhaus pubblicò nel 1991 la prima analisi economica della riduzione della emissioni di gas ad effetto serra: “To slow or not to slow”.

“Mentre le basi scientifiche del problema erano note già dalla fine dell’Ottocento, è solo a partire da quello studio e quindi dagli anni Novanta del XX secolo che la natura principalmente economica del problema emerge – spiega Enrica De Cian, professoressa di Economia ambientale al Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari e ricercatrice del centro Cmcc@CaFoscari commentando il Nobel al professore di Yale - Dobbiamo decidere se ridurre le emissioni oggi, to slow, per avere danni minori e quindi una crescita maggiore nel futuro. Il modello di crescita economica per la prima volta integra i benefici delle emissioni di gas ad effetto serra (usiamo energia per produrre e crescere), i danni delle emissioni (se l’energia viene dai combustibili fossili genera emissioni che producono danni socio-economici) e i costi di ridurre le emissioni”.

“Il famoso modello DICE sviluppato da Nordhaus - aggiunge – è da sempre open source, una disponibilità che ha permesso a tantissimi ricercatori, anche cafoscarini, di sviluppare modelli sempre più sofisticati che oggi sono alla base dei report IPCC, come il rapporto speciale sul riscaldamento globale di 1.5° presentato oggi, così come degli studi su mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”.

La professoressa De Cian, con il professor Carlo Carraro ed altri studiosi, hanno contribuito allo sviluppo di modelli più sofisticati che integrano le intuizioni e i riferimenti di Nordhaus con il ruolo dell’avanzamento tecnologico, della ricerca e dell’innovazione, fattori fondamentali per la decarbonizzazione della nostra economia.