Ca' Foscari e CRUI per la scarcerazione di Ahmadreza Djalali

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L’Università Ca’ Foscari di Venezia si unisce alla Conferenza italiana dei Rettori (CRUI) e alla sezione italiana della SAR - Scholars at Risk nell’appello per la scarcerazione del prof. Ahmadreza Djalali, esperto di Medicina dei disastri e assistenza umanitaria, condannato a morte nel suo paese, l’Iran, dove è detenuto da tre anni con l’accusa infondata di spionaggio.

Djalali, che ha insegnato anche all’Università del Piemonte Orientale, è stato arrestato nel 2016 mentre partecipava ad una serie di seminari a Teheran.
Dopo le richieste da parte dei suoi avvocati per una giusta revisione del processo, nel 2018 è arrivata la condanna a morte, senza alcuna possibilità di appello.

Il ricercatore ha inoltre sofferto di diverse complicazioni a livello di salute, oltre ad essere un soggetto ad alto rischio di sviluppare forme di leucemia. Nonostante ciò, le autorità di Teheran continuano a negargli qualsiasi tipo di assistenza medica.

“La detenzione e la condanna a morte del prof. Djalali violano tutti gli standard internazionali della libertà accademica e delle leggi sul giusto processo e sul trattamento dei prigionieri”, riporta la lettera indirizzata all’Ayatollah Khamenei dalla CRUI.

Anche Ca’ Foscari si unisce all’appello che chiede l’immediata scarcerazione e la sospensione della pena per questo membro della comunità accademica mondiale: Ahmadreza  - evidenzia la lettera della CRUI - ha il diritto di rivedere la moglie e i figli che lo aspettano in Svezia, ha il diritto di essere sottoposto alle cure mediche di cui ha bisogno ed è imperativo che gli venga assegnata una rappresentanza legale competente per un giusto processo.

Di seguito riportiamo la lettera inviata dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane all’Ayatollah Khamenei, guida suprema dell’Iran:

Obj: Halt execution and release Dr. Ahmadreza Djalali


Your Excellency,

I am writing on behalf of the Conference of Italian University Rectors (CRUI), to express the grave concern of the Italian academic system for the well-being of Dr. Ahmadreza Djalali, an Iranian-Swedish scholar of disaster medicine at imminent risk of execution. Dr. Djalali teaches at universities in Belgium, Sweden, and Italy (Università degli Studi del Piemonte Orientale).

We understand from Amnesty International and Scholars at Risk (SAR) that Iranian authorities arrested Dr. Djalali in April 2016 and recently put him in solitary confinement and are preparing to carry out his death sentence at any moment. Dr. Djalali has been denied the right to appeal his conviction and sentence. He was arrested for “corruption on earth” (ifsad fil-arz), based on unsubstantiated allegations that he had provided intelligence to the Israeli authorities. He has suffered from a number of severe medical complications, and he is also suspected of being at high-risk of leukemia. Despite these complications, we understand that authorities have repeatedly denied Dr. Djalali proper medical care.

Absent additional information, the facts as described suggest that Dr. Djalali’s arrest and sentencing suggest a flagrant disregard for international standards of academic freedom, fair trial, and humane treatment of prisoners, as guaranteed in the Universal Declaration of Human Rights and the International Covenant on Civil and Political Rights, to which Iran is a party.

CRUI respectfully urge you to call on the appropriate authorities to suspend the capital sentence issued against Dr. Amadreza Djalali, to secure his release, and to ensure his well-being and access to legal counsel, family, and medical treatment.

We appreciate your attention to his important matter and look forward to your reply.

Sincerely yours,
Ferruccio Resta
President of the Conference of Italian University Rectors

Francesca Favaro