Attività all'Archivio della Biennale con CFU: candidature riaperte

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UPDATE 22/10: Sei ancora in tempo per inviare la tua candidatura! Il termine ultimo per le application è stato posticipato alle ore 12.00 del 29 ottobre. Leggi il bando aggiornato qui sotto e compila il form.


Frequenti una magistrale a Ca’ Foscari e ti interessano arte, cinema, danza o musica?
Grazie ad un accordo con la Biennale di Venezia, Ca’ Foscari ti dà la possibilità di svolgere un’interessante attività didattica sul campo, cimentandoti nella ricerca di archivio presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC), che tutela, conserva e valorizza il patrimonio documentale della Biennale di Venezia e delle arti del Novecento, raccolto dal 1895 a oggi. Invia la tua candidatura ora utilizzando l'apposito form.

Per i 27 studenti cafoscarini selezionati, le attività di laboratorio si concentreranno su un progetto di mappatura storico-politica e culturale degli ultimi 20 anni utilizzando i documenti presenti nell’Archivio della Biennale: un’occasione unica per mettersi alla prova, imparare e collaborare ad un’iniziativa importante per raccontare la storia della città. Terminata l'esperienza, potrai richiederne il riconoscimento in CFU.

Attraverso queste attività, avrai l’opportunità non solo di conoscere la preziosa  documentazione conservata presso l’ASAC, ma di acquisire anche una serie di competenze specifiche nell’ambito della ricerca d’archivio, in particolare sui rapporti internazionali e sulle tendenze artistiche contemporanee nei settori di arte, architettura, cinema, danza, teatro e musica.

Durante i 3 mesi di attività, avrai inoltre modo di condividere le tue competenze e skills (in ambito linguistico, storico-culturale, economico, artistico, scientifico, letterario, archivistico), con studenti di altre istituzioni e con un diverso background. Al progetto parteciperanno infatti anche studenti e studentesse di IUAV, del Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello”, dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dello IULM di Milano e dell’Università La Sapienza di Roma

Francesca Favaro