Ucraina: terra di confine? Primo dialogo del Centro AGeS sui confini

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L’Ucraina come 'terra di confine'? Il concetto di confine si ravvisa in una delle possibili traduzioni di questo toponimo, ma questa versione non è l'unica. ‘Ucraina’ può significare anche, e questo è l'etimologia che la sensibilità nazionale predilige, ‘marca' o 'regione (che appartiene a qualcuno)’. 

Matteo Benussi, antropologo, Marie Curie Global Fellow tra Ca' Foscari e l’Università di Berkeley, ha condotto ricerche sul campo sia in Ucraina che in Russia occupandosi in particolare delle conseguenze del disastro di Chernobyl e di movimenti religiosi. Parlerà di “Ucraina: terra di confine?” ai Dialoghi AGeS, mercoledì 23 marzo 2022, ore 17, in Aula Morelli (Malcanton Marcorà).

“L’ambiguità del nome Ucraina – ci ha anticipato il dott. Benussi - si riflette nella storia del paese, che ha avuto con la vicina Russia un rapporto problematico per secoli. Oggi l’Ucraina ha una società non perfettamente 'risolta' ma sostanzialmente democratica, un progetto nazionale giovane ma robusto, e la determinazione a trovare una propria collocazione nello scacchiere politico internazionale. Dall’altro, la Russia, con un’identità nazionale non meno complicata ed estremamente variegata, ha optato per una logica 'imperista' che rischia di generare instabilità ai confini, tesa com'è ad assorbire le diversità interne ed espandere i limiti della 'comunità immaginata' che afferisce a Mosca. Alla luce della recente guerra scatenata da Putin, analizzeremo la complessità territoriale che caratterizza lo spazio slavo-orientale, fermo restando che riconoscere tale complessità non significa disconoscere le responsabilità di questa escalation”.

Insieme a Matteo Benussi intervengono: Alessandro Gallo “Mito e geografia in Europa Orientale” e Francesco Vacchiano “Confini europei, frontiere e respingimento "selettivo" dei migranti”. Dialogano con loro: Giacomo Bonan e Valentina Bonifacio, con il coordinamento di Simon Levis Sullam.

Federica Scotellaro