Inaugurato DPH@Ca’ Foscari, il nuovo centro su Digital & Public Humanities

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E’ stato inaugurato oggi il nuovo centro di Ca’ Foscari dedicato alle Digital & Public Humanities, risultato del finanziamento ricevuto dal Dipartimento di Studi Umanistici nell’ambito dell’iniziativa ministeriale “Dipartimento di Eccellenza”.
Il DPH@Ca’ Foscari, sotto la direzione del professor Franz Fischer, filologo tedesco, si propone di potenziare  e condividere la ricerca scientifica attraverso strumenti e metodologie di Digital Humanities e Public Humanities, temi sui quali verranno inoltre ideati ed attivati progetti di ricerca (nelle aree Digital Text Analysis; Digital History; Digital Archives and Book Culture; Digital Cultural Heritage: Art and Archaeology) e attività (mostre virtuali, valorizzazione dei beni culturali).

ll Centro, che porterà avanti la sua attività nella sede di Malcanton Marcorà, sarà dotato di un nuovo laboratorio digitale all’avanguardia che include una sala open-space per lavori di gruppo e locali destinati a macchinari avanzati come 3D Laser Scanner e tomografia a raggi X. L’attento processo di reclutamento internazionale ha portato all’assunzione di nuovi talenti da inserire nel core group del progetto come, oltre al Direttore Franz FischerStefano Dall’Aglio (Public History) e Holger Marc Essler (Papirologo), che si affiancheranno ai ricercatori Diego Mantoan (Storia dell'arte contemporane) e Deborah Paci (Storia contemporanea), già in servizio presso il Dipartimento. Da altri Dipartimenti invece arriveranno le collaborazioni con Massimo Warglien (Management), Andrea Torsello (Informatica). Nel gruppo si inseriranno anche 3 dottorandi cafoscarini.

“Il Centro è un’iniziativa visionaria che prende spunto dalla capacità delle digital humanities di definire una visione del mondo che è diversa, che trae linfa dal passato innervata dalle nuove tecnologie - ha dichiarato Michele Bugliesi, Rettore dell’Università Ca’ Foscari - Il nostro obiettivo è dare un contributo alla crescita delle discipline umanistiche che sono un’area di punta di Ca’ Foscari, siamo tra i primi 100 al mondo e godiamo di una reputazione riconosciuta. Il Centro raggrupperà una serie di iniziative che, canalizzate opportunamente, potranno dare uno sviluppo sempre più ampio a queste discipline, in ambiti sempre diversi ma in dialogo continuo, per una sfida che vogliamo e possiamo vincere. E’ un progetto che nasce qui, ma l’auspicio è che possa allargare quanto più possibile il suo scopo”.

Professoressa Giovannella Cresci, Direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici "Il Centro, che è frutto del progetto di eccellenza, ha potuto contare su un reclutamento internazionale di altissimo livello di docenti con duplici competenze umanistiche e digitali che sono andate a integrare competenze già presenti in ateneo. Dalle risorse digitali applicate alle scienze umane ci si attende una nuova metodologia di ricerca e si auspica di arricchire l'epistemologia delle singole discipline attraverso nuove prospettive di indagine. Importante è la tematica delle “public humanities” che significa comunicare le nostre ricerche fuori dal recinto esclusivamente accademico avvalendoci delle nuove tecnologie: un esempio, un bambino visita uno scavo archeologico, vede poche pietre e probabilmente non capisce, ma se tu invece gli fai una ricostruzione in 3D della casa, allora capisce e lo scopo di divulgazione è raggiunto".

Professor Franz Fischer, Direttore del Centro "Questo centro vuole essere uno spazio aperto, che possa raggruppare le attività nel campo delle scienze umanistiche aggiungendo nuove competenze, per creare nuove sinergie. L'accessibilità delle risorse è importante non solo per gli studiosi, ma anche per il pubblico. Per questo teniamo al concetto di "public", cioè la scienza che si apre al pubblico, importante è incentivare la partecipazione alla ricerca, fare in modo che la gente si interessi e si approcci a questo mondo, attraverso incontri, talk, musei, lo scopo è rimanere aperti il più possibile alla società, per creare comunità dove condividere informazioni e conoscenza”

Francesca Favaro e Federica Ferrarin