Cina chiama Europa: l'Italia risponde?

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La Cina? Una grande opportunità per le imprese italiane ed europee, ma bisogna cominciare a dialogare fra pari, con regole condivise e reciproche. Cosa manca ancora all’Italia? La capacità di fare sistema e programmazione a lungo termine, e un interlocutore europeo forte.


E' questo  l'appello emerso nel corso del dibattito "Cina chiama Europa, Italia risponde - La nuova Via della Seta", svoltosi il 30 novembre nel corso del Ca’ Foscari Forward, l'appuntamento annuale dell’associazione che riunisce le cafoscarine e i cafoscarini nell’Aula Baratto dell’Ateneo. Come sempre, ad aprire l'evento è stato il Rettore Michele Bugliesi.


Alla tavola rotonda, coordinata da Renzo Cavalieri, docente di Ca’ Foscari, hanno partecipato personaggi di spicco del mondo dell’imprenditoria e delle istituzioni che hanno offerto al pubblico il proprio punto di vista rispetto alle relazioni con la Cina.

Monica Scarpa, cafoscarina e CEO di SaveSpa, ha ricordato che il Sistema Aeroportuale del Nord Est di cui fanno parte gli scali di Venezia, Treviso Verona e Brescia  gestisce oltre 18 milioni di passeggeri e che il Veneto e’ la Regione  con il più alto flusso, in Italia, di persone provenienti proprio dalla Cina: «La Cina è una grande opportunità, come dimostrano i numeri – ha detto – ma la strada è ancora lunga per quanto riguarda gli accordi relativi ai diritti di sorvolo fra il nostro Paese e il loro: la Cina fa sistema, noi siamo frammentati e, come Paese , non possiamo contare su un progetto organico di lungo respiro».

Tiziana Lippiello, sinologa di Ca’ Foscari e Prorettrice vicaria con delega alle relazioni internazionali, ha ricordato le opportunità di Ca’ Foscari per studiare il cinese spiegando come lo studio della lingua cinese classica sia importante per comprendere bene la storia della Cina contemporanea: «La cultura è uno strumento fondamentale in Cina per costruire un dialogo. In questi ultimi anni riceviamo moltissime visite da parte di università cinesi anche per via del numero di nostri studenti che studiano il cinese e lavorano in Cina».

Il dibattito ha quindi affrontato il gap a oggi esistente tra Italia e Cina nella capacità di innovare, un gap che permette al sistema cinese di fare passi da giganti. Un tema molto caro all’imprenditore Alessandro Trivillin, CEO di Danieli Group e vincitore del Premio Alumnus alla Carriera consegnatogli da Ca’ Foscari Alumni nel corso dell’evento: «La Cina è per noi una grande opportunità, se pensiamo che metà dell’acciaio del mondo si consuma in questo Paese; ciò che ci mette tuttora in difficoltà è l’over capacity delle imprese cinesi che consente loro di produrre in grande quantità e a prezzi molto bassi. Senza contare che la Cina sta facendo passi da gigante nell'innovazione avendo alle spalle un sistema che le supporta e agevola».


Secondo Davide Cucino, cafoscarino e Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina e Presidente di Fincantieri Shanghai, «La Cina è un Paese che opera nel mondo e deve quindi imparare che se vuole avere ruoli importanti deve conoscere anche le regole degli altri interlocutori, nonostante – ha detto – l’Europa non sia ancora così forte nella capacità di trattare con questo paese».

Marco Bettin, anch’egli laureato a Ca’ Foscari e oggi Direttore Operativo della Fondazione Italia Cina e Segretario Generale della Camera di Commercio Italia-Cina, sostiene che «le difficoltà che le aziende incontrano nell’affrontare la Cina sono molteplici, dall’innovazione alle relazioni interculturali». Da qui la necessità di conoscere a fondo quel Paese, il suo sistema e il suo modello di sviluppo «considerando – ha ricordato Bettin – che in Italia sono 650 le aziende partecipate da 300 gruppi cinesi che danno lavoro a 33mila persone con un giro d’affari di 18 miliardi». Bettin ha infine concluso il suo intervento sostenendo che la vera sfida per il futuro, per essere competitivi rispetto al mercato cinese, è «quella di puntare sulla qualità».


La Cina è il secondo Paese al mondo che investe in ricerca e sviluppo. Per Pino Musolino, Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, «L’'Europa non ha ancora un'idea precisa su questi temi, ma servono idee chiare per confrontarci con la Cina. In questo momento il rapporto di forza è tutto in mano ai cinesi; o si comincia a ragionare in un'ottica di reciprocità oppure non ci capiremo mai». Musolino lancia infine una provocazione: «E’ davvero quello cinese il modello di business di riferimento del futuro?».


Nel corso della cerimonia, aperta dal Rettore Michele Bugliesi e dalla Presidente dell’Associazione Ca' Foscari Alumni Monica Boccanegra, sono stati consegnati i Premi Alumnus dell’Anno a Nicola Di Cosmo, Luce Foundation Professor in Studi dell'Asia Orientale presso l'Institute for Advanced Study di Princeton e a Luca Bertarini, International Business Development Manager all’interno di AC Milan rispettivamente laureati a Ca' Foscari in Lingue e Letterature Orientali e Lingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell'Asia e dell'Africa Mediterranea.

l'Associazione Ca' Foscari Alumni è oggi una community di 16.000 laureate e laureati iscritti all'Associazione Ca' Foscari Alumni e residenti in 85 paesi nel mondo. Nel corso degli ultimi anni il network è cresciuto con l'istituzione di 11 chapter a Milano, Bruxelles, Londra, Dublino, Shanghai, Tokyo, Hong Kong, San Francisco, New York, Dubai, Parigi.


«Questa sera - dice Monica Boccanegra - si è vista ancora una volta la forza del network di Alumni. Una rete di persone, competenze e aziende che a livello locale e globale portano lustro al Nostro ateneo. E’ con grande soddisfazione che vediamo tanto coinvolgimento e interesse da parte dei nostri associati alle attività dell’Associazione in Italia e all’estero nei nostri 11 Chapter nel mondo»

 

Paola Vescovi