A tu per tu con le associazioni studentesche - JEVE

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Le associazioni studentesche universitarie sono una parte importante della vita cafoscarina: si occupano non solo di formazione complementare, ma anche di rappresentanza, creazione di progetti imprenditoriali, sociali, politici, culturali, sportivi e di divertimento. Inoltre, svolgono un importante ruolo di aggregazione e di coinvolgimento degli studenti nella comunità universitaria, andando ad integrare le conoscenze che si acquisiscono in aula.

Attualmente, all’interno della comunità cafoscarina sono attive più di 10 associazioni studentesche, che si interessano di diversi temi e iniziative, dalla finanza alla diversità culturale, passando per il marketing e il femminismo intersezionale. Abbiamo quindi deciso di dedicare una rubrica a queste realtà studentesche, per scoprire assieme di cosa si occupano e i motivi per cui entrare a far parte di un’associazione a Ca’ Foscari.

Oggi abbiamo intervistato Steven Bozzetto, studente al secondo anno del percorso magistrale in Economia e Finanza e presidente di JEVE - Junior Enterprise VEnice, associazione che mette in contatto diretto università e mondo del lavoro, offrendo consulenza aziendale alle realtà del territorio.

Come è nata l’associazione?

JEVE è nata poco più di due anni fa, nell’agosto 2018, grazie ad un gruppo di studenti capitanati dal nostro primo presidente e founder, Giacomo Salvadego. Le Junior Enterprises sono un format nato in Francia già negli anni ‘60, ma specialmente negli ultimi anni, si è assistito ad una massiccia espansione del network a livello internazionale, che oggi comprende più di 300 entità.
Nel passato, era già stata formata una Junior Enterprise cafoscarina (chiamata per l’appunto JECa’Foscari). Con Jeve, quel progetto è stato ripreso e ampliato, ed ora conta 66 associati attivi suddivisi in 5 aree di competenza.

Quali sono i vostri obiettivi e chi può iscriversi?

Come tutte le Junior Enterprises, il nostro obiettivo è quello di accorciare le distanze tra il mondo aziendale e quello universitario. A differenza di altre associazioni studentesche simili, oltre ad eventi e workshop, forniamo anche un mindset imprenditoriale ai nostri membri e mettiamo direttamente le ‘mani in pasta’: il nostro core business si basa appunto sull’attività consulenza, dal business plan all’analisi di mercato, passando per analisi strategica e welfare analytics. Grazie al contributo di studenti proveniente da diversi ambiti disciplinari, abbiamo iniziato a fornire consulenza anche in settori riguardanti l’IT, come intelligenza artificiale e siti web. Collaborare a stretto contatto con le aziende del territorio ci permette quindi di crescere professionalmente e personalmente, acquisendo inoltre una serie di skills trasversali che rendono competitivi i nostri profili.

Come accennato precedentemente, i nostri membri provengono da settori disciplinari diversi. Nonostante una maggioranza di iscritti a management e economia, abbiamo anche studenti di EGArt, di Lingue Orientali e di Computer Science. La diversità è un vantaggio importantissimo per la nostra attività, ognuno apporta un nuovo modo di pensare e di affrontare le questioni.

Che tipo di attività organizzate solitamente e come vi state muovendo in questo periodo così delicato?

L’attività di consulenza occupa sicuramente la maggior parte del nostro tempo come associazione, e per portarla avanti nel migliore dei modi eroghiamo workshop e incontri di formazione ai nostri membri tenuti da professionisti del settore.
In Jeve prestiamo molte attenzione alla partecipazione e grazie anche ad un numero ridotto di membri, riusciamo a stringere buone relazioni tra di noi, tanto da organizzare attività ludiche tutti assieme.
Direi che l’avvento della pandemia ci ha dato un'accelerata per quanto riguarda la nostra attività: in questo momento, molte imprese sono state costrette a fermarsi e riflettere su come evolvere il proprio business.
Molti ci hanno chiesto aiuto in questo senso, e tra novembre e dicembre abbiamo portato avanti dei percorsi di formazione in collaborazione con il CNA Veneto indirizzati agli artigiani del territorio con un focus su
crowdfunding e business model a sottoscrizione.

Un motivo per il quale è importante iscriversi ad un’associazione universitaria?

Un’associazione può darti quello che il resto delle lezioni non possono. Personalmente, prima di entrare in JEVE sono stato associato anche di Marketers e Invenicement, e posso dire che tutte queste esperienze mi hanno permesso di confrontarmi con altri studenti con i miei stessi interessi e di conoscere la realtà lavorativa al di fuori di Ca’ Foscari.
Fare parte di un’associazione ti mette alla ricerca di quello che nei libri non c’è e ti dà la possibilità di creare un bagaglio di esperienze e competenze complementari alla formazione universitaria che ti rendono competitivo nel mondo lavorativo

Qual è il tuo ruolo all’interno dell’organizzazione e cosa ti ha portato ad entrare in JEVE?

Nel luglio 2020 sono stato eletto dall’assemblea generale come Presidente dell’associazione, mentre precedentemente facevo parte dell’area commerciale.
Ho deciso di entrare in Jeve dopo un incontro tenuto dai founders, perchè sapevo che in questa realtà si andava a lavorare direttamente a stretto contatto con le imprese e c’era la possibilità di acquisire un know-how che difficilmente avrei trovato nei libri. E’ davvero un’esperienza a 360 gradi.

Francesca Favaro