Graz e Parigi: con i Joint e Double Degree, lauree che 'valgono doppio'

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Marta (Graz) e Luca (Parigi)

Un'esperienza universitaria davvero internazionale passa anche attraverso la scelta di un joint o double degree. Si tratta di programmi universitari che prevedono la frequenza presso università italiane e estere e si concludono con un titolo doppio o congiunto, rilasciato dagli Atenei partner del progetto. Ca' Foscari offre svariati programmi di joint e double degree sia a livello triennale, sia a livello magistrale. Per raccontarvi l'esperienza degli studenti, abbiamo intervistato Marta Ongaro, studentessa del Double Degree in English and American Studies presso l’Università di Graz (Austria), e Luca Doretto, studente del Doppio Diploma in Economia e Finanza (MEF) con l’Université Paris Dauphine, Parigi. 

Marta, Doppio Diploma in English and American Studies. “Studiare all’estero per investire a casa/Venezia”

 

Cosa studi e perché hai scelto un percorso di doppio diploma?

Dopo la laurea triennale in lingue (inglese e spagnolo) a Ca’ Foscari, cercavo un percorso che trattasse lingua e letteratura inglesi. Esplorando il sito di ateneo ho scoperto, un po’ per caso, il Double Degree in English and American Studies, e per amore ho scelto il curriculum letterario. 

Grazie al doppio diploma che ho potuto trasferirmi in Austria, nonostante la pandemia. Ho studiato all’Università di Graz da settembre 2020 a gennaio 2021. Dopo il primo mese trascorso in presenza, siamo passati alla modalità online. Mi ritengo fortunata perché gli scambi Erasmus e altri progetti internazionali sono stati annullati a causa della pandemia, mentre questo doppio diploma mi ha garantito il periodo di mobilità. 

Perché un doppio diploma è meglio di uno? Raccontaci la tua vita universitaria internazionale.

Il doppio diploma è un’opportunità in più. Dal punto di vista lavorativo, può aprire altre porte, anche al di fuori del contesto italiano. Dal punto di vista personale, ti permette di conoscere realtà che altrimenti non avresti conosciuto. 

Nel mio caso, per esempio, ho scelto Graz, una piccola cittadina universitaria, proprio perché era “esterna” al mio corso di studi e non conoscevo la lingua. Fortunatamente l'Università di Graz mi ha offerto un corso intensivo di tedesco, cinque ore al giorno per tre settimane. Questo è stato sicuramente un valore aggiunto. 

Un altro aspetto importante è che studiare all’estero ti permette di vedere un’altra realtà universitaria e di confrontarti con altre modalità di insegnamento. A Graz le lezioni sono workshops in cui devi interagire con i compagni, e poi devi scrivere dei “paper” finali. Oltre ad essere coinvolgente, questo metodo mi ha aiutata a perfezionare la scrittura, anche in vista della stesura della tesi magistrale. 

Cinque cose da “mettere in valigia” per intraprendere questo percorso?

  1. Primo, una buona dose di coraggio: bisogna non avere paura di “buttarsi”, anche se si tratta di un mondo che non conosci
  2. Secondo, un bel corso di lingua intensivo!
  3. Terzo, spirito di adattamento: appena arrivata ho trascorso la quarantena con due austriaci che non conoscevo, una cosa che non capita tutti i giorni
  4. Quarto, la capacità di affrontare le sfide: infatti nonostante l'Università di Graz fosse un contesto universitario e internazionale, bisogna comunque vivere in un Paese straniero, con una lingua e cultura diverse dalla propria 
  5. Quinto, vestiti adatti al contesto e alla stagione. Nel mio caso, erano pesanti: lo scorso inverno ha nevicato molto in Austria! 

Gli spazi dell’università: quali sono i tuoi preferiti, a Venezia e all’estero?

Le biblioteche, sia per Graz che per Venezia. A Graz c’è una biblioteca molto frequentata che è formata da una parte più “antica”, con dei bei tavoli di legno, a cui si sovrappone una struttura moderna. A Venezia studio a Zattere. Le biblioteche sono importantissime, ancora di più ora, in epoca di Covid. Ti danno un motivo per uscire di casa, cambiare ambiente e, nel mio caso, ti aiutano a concentrarti e ad immergerti nello studio. 

Immagina il tuo futuro: come (e dove) ti vedi tra 5 anni?

Grazie alle mie esperienze all’estero ho avuto modo di vivere e vedere realtà diverse dall’Italia. Però ho deciso di investire nella mia città, Venezia. Cercherò un lavoro che rispecchi il mio percorso, quindi in ambito turistico, linguistico, o nell’insegnamento delle lingue, per coniugare la mia passione con il mio amore per questa città. 

Luca, Doppio Diploma in Economia e Finanza. “La prima cosa da mettere in valigia? La curiosità” 

 

Cosa studi e perché hai scelto un percorso di doppio diploma?

Ho scelto il Double Joint Degree perché, dopo la laurea triennale in economia a Trieste, volevo proseguire gli studi sia in Italia che all’estero. Il corso MEF di Ca’ Foscari offre anche la possibilità di studiare in Francia, a Parigi o Marsiglia, e dato che per ragioni familiari parlo il francese, mi è sembrata un’opportunità perfetta per me. 

Sono stato selezionato, insieme ad altri 5 studenti cafoscarini, e abbiamo vissuto a Parigi da agosto 2020 a dicembre 2020 per frequentare L’Université Paris Dauphine a Parigi, vicino all’Arc de Triomphe. Abbiamo vissuto nello studentato universitario, e questo ha reso tutto più semplice, anche per conoscere altri studenti. Nonostante il Covid, abbiamo studiato in presenza fino a novembre. Abbiamo conosciuto soprattutto ragazzi francesi e tedeschi dalla Goethe University. Ci siamo integrati benissimo, e abbiamo ‘fatto squadra’ in particolare con gli studenti che, come noi, avevano una marcata formazione ecologista.

Inoltre, la Dauphine ci ha offerto un corso di lingua francese il sabato mattina, che è proseguito anche a distanza. Anche gli studenti principianti si sono trovati bene e nel giro di un mese giravano la città tranquillamente.

Perché un doppio diploma è meglio di uno? Raccontaci la tua vita universitaria internazionale.

Avere un doppio diploma ti dà qualcosa in più, sia da un punto di vista personale che lavorativo. Le esperienze internazionali aiutano a sviluppare la capacità di adattarti e ti arricchiscono. Cambiando ambiente puoi scoprire sempre cose nuove, e crescere, grazie al confronto con persone la cui esperienza è diversa dalla tua.

Per esempio, una caratteristica interessante della Dauphine è la possibilità di scegliere tra una tesi teorica o una più sperimentale, che comprende uno stage e un report finale. La tesi teorica è adatta a chi vuole continuare a fare ricerca, mentre lo stage orienta verso il mondo del lavoro. Personalmente ho scelto la seconda opzione e da marzo 2021 lavoro a Berlino.

Cinque cose da “mettere in valigia” per intraprendere questo percorso?

  1. Primo, la curiosità di scoprire le differenze tra l’Italia e gli altri paesi
  2. Secondo, la capacità di adattamento: al modo di studiare, ad un’università completamente diversa, ad esami diversi
  3. Terzo, la capacità di lavorare in gruppo: eravamo in cinque italiani e dovevamo aiutarci tra di noi, ma dovevamo anche sapere lavorare con i colleghi francesi
  4. Quarto, l’intraprendenza: bisogna avere il coraggio di ‘buttarsi’ in nuove avventura
  5. Quinto, la voglia di socializzare e stringere nuove amicizie

Gli spazi dell’università: quali sono i tuoi preferiti, a Venezia e all’estero?

A Venezia ho vissuto nel residence di Santa Marta, che è stata un’esperienza meravigliosa. Arrivato da Trieste che non conoscevo nessuno, in una settimana ho trovato amici, persone con cui passare il tempo e condividere esperienze. Anche a Parigi ho amato il residence universitario. Le biblioteche erano chiuse, quindi dopo lezione era ancora più importante tornare in un luogo dove poter socializzare. 

Immagina il tuo futuro: come (e dove) ti vedi tra 5 anni?

Attualmente lavoro per una start-up a Berlino che si occupa di servizi PSP (Payment Service Provider). Quando avrò concluso lo stage curricolare e la laurea, vorrei concentrarmi sull’analisi finanziaria e lavorare come Financial Analyst in un Paese europeo, magari al sud (Spagna o Portogallo), dove il clima è più mite che qui in Germania!  

Joangela Ceccon