Cafoscarina negli Stati Uniti per studiare il movimento carismatico

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Dal 1 settembre Valentina Ciciliot, ricercatrice presso il DSU, si trova a Notre Dame (Indiana, Stati Uniti) grazie a una borsa Marie Curie – Global Fellowship per cominciare gli studi che la vedranno impegnata per tre anni in un progetto di ricerca multidisciplinare: “The Catholic Charismatic Renewal (CCR): an Historical Analysis Between US and Europe”.

Sul progetto di ricerca
Il Rinnovamento carismatico cattolico (RCC, o CCR in inglese, ovvero Catholic Charismatic Renewal) è un movimento di rinnovamento religioso cautamente accettato dalla Chiesa cattolica, nato nel 1967 proprio presso l’Università di Notre Dame e da allora in crescente diffusione (più di 120 milioni di seguaci), in particolare nell’emisfero meridionale del globo dove crea facili sincretismi con le culture locali. 

È nato da contaminazioni tra cattolicesimo e protestantesimo pentecostale, da parte di gruppi universitari che ricercavano una religiosità meno convenzionale. I fedeli si raccolgono, oggi come allora, in piccole comunità per canti e preghiere di gruppo rivolte allo Spirito Santo, condividendo momenti di forte emotività, fino a raggiungere stati estatici.

Un progetto di ricerca multidisciplinare che vuole innanzitutto ricostruire la genesi e l'evoluzione di questo movimento, attraverso meticolose ricerche presso gli archivi universitari a disposizione di Valentina per i primi due anni di ricerca: una quantità di libri e documenti su cui la polvere e l’incuria si sono accumulati assieme a una generale disattenzione da parte degli studi di settore, fermi agli anni ’80.

Sotto la supervisione della professoressa Kathleen Sprows Cummings le indagini si estenderanno verso una comparazione tra cattolicesimo carismatico statunitense ed europeo, in grado forse di fornire una risposta al successo popolare di tale movimento. 

“Il cristianesimo non sta morendo, anzi secondo i sociologi sarà sempre più carismatico” informa Valentina, citando Jenkins. “Il Vaticano aveva colto dagli esordi la portata di questo movimento e ha tentato di promuoverne l’istituzionalizzazione già dai tempi di Paolo VI. Anche Papa Francesco I, che conosce il RCC molto bene perché fortemente presente in Argentina, sembra accoglierlo favorevolmente.”

Tra le tematiche indagate c’è anche la problematica posizione della donna in seno a questi gruppi, che rimangono legati a posizioni molto conservatrici sulle tematiche femministiche ed etiche. 
Valentina Ciciliot trascorrerà poi l’ultimo anno della ricerca presso l’Università Ca’ Foscari, dedicandosi alla fase di disseminazione dei risultati e di trasmissione delle conoscenze. 

La ricerca in prospettiva
Il progetto toccherà quindi ambiti storici e teologici comparati, ma anche sociologici e antropologici, proponendo un approccio interculturale alla storia del cristianesimo in un'ottica di World/Global Christianity Studies, ancora poco diffusa in Europa continentale.

“In un’era di crescente popolarità dei movimenti fondamentalisti e di commistione tra politica e religione credo sia cruciale comprendere le dinamiche che ne favoriscono la creazione e la diffusione e quale sia la risposta della popolazione in un mondo così globalizzato.” La ricerca si pone quindi come positivo stimolo per rinnovare lo scambio accademico tra Europa e Stati Uniti, come momento di riflessione e di dialogo sul tema della Storia della Cristianità e sul suo ruolo odierno.  L’inclusione e il confronto con altri ambiti disciplinari e con l’approccio metodologico più in uso in altri Paesi (prima tra tutti, la Gran Bretagna) è finora raro negli studi religiosi in Italia, ma potrà essere approfondito nel neonato Centro Interdipartimentale di Studi Storici sul Cristianesimo di Ca’ Foscari, con il quale Valentina collaborerà assieme a specialisti dei dipartimenti di Studi Linguistici e Culturali Comparati e di Studi Umanistici.
“L’internazionalità è importante nel nostro ambito di studi e non bisogna temere il confronto, la distanza, il distacco: sono anzi per me stimoli alla scoperta.”

A tu per tu con la ricerca
Valentina Ciciliot non è infatti nuova al confronto internazionale e accademico: dopo la laurea magistrale in Storia moderna e contemporanea del cristianesimo presso l’Università di Ca’ Foscari si è recata a Reading, in Gran Bretagna, per continuare gli studi di dottorato. “In Inghilterra il metodo e l’approccio alla ricerca sono diversi e promuovono l’incontro tra discipline, la storia del cattolicesimo poi è ancora poco diffusa e sono stata quindi piuttosto libera nello sviluppo e confronto con altri ambiti, quali l’italianistica e la sociologia.”

Una passione, quella per la storia del cristianesimo e per l’agiografia, nata proprio a Ca’ Foscari grazie ai corsi del Prof. Giovanni Vian e a un fortunato incontro con il volume della studiosa Sofia Boesch Gajano, che ha portato Valentina a concentrarsi sui modelli agiografici femminili e sulle canonizzazioni durante il pontificato di Giovanni Paolo II, in pubblicazione.

Durante il dottorato è venuta a conoscenza dei cristiani carismatici, delle intricate relazioni con la Chiesa cattolica e della lacuna storiografica a pochi anni dalla creazione del movimento.

“Un’amica e collega dell’Università di Reading conobbe a Milano un seguace carismatico e cominciai a incuriosirmi per questo movimento, fino ad allora a me sconosciuto. Mi si aprirono nuove porte quando ne scoprii la grande diffusione in Africa e America Latina, ma anche la carenza di studi a riguardo: avevo la necessità di approfondirlo e ne feci un’opportunità di ricerca dopo il dottorato. Durante un viaggio a Roma conobbi la professoressa Sprows Cummings che si appassionò al progetto e mi introdusse a un gruppo di sociologi per porre le basi delle mie ricerche.”

Il metodo di ricerca e di diffusione dei risultati che il progetto si propone possono rappresentare un rilevante punto di svolta per gli studi di settore, che Valentina si augura di potere promuovere dopo il ritorno dagli Stati Uniti.

Hélène Duci