Vita da #cafoscarini: Francesco, da San Giobbe a Londra per una carriera nella finanza

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Dopo una carriera universitaria trascorsa interamente al Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari, Francesco Brunello, classe ’92, lavora nella City come analista finanziario per una delle maggiori banche italiane, Unicredit. «Ogni giorno, ho la fortuna di sedermi su una scrivania situata proprio nel cuore della seconda piazza finanziaria del mondo, Londra. Questo anche grazie a Ca’ Foscari, un’università che sa davvero valorizzare il talento».

Quanti anni hai, di dove sei, cosa studi?
Ho compiuto venticinque anni lo scorso maggio, sono nato e cresciuto a Mestre ma vivo ormai da alcuni mesi a Londra, dove lavoro come analista nella divisione mercati finanziari di Unicredit. Attualmente risulto iscritto al Master IMEF, che ho frequentato per lo scorso anno accademico e che si concluderà ufficialmente questo autunno.

Ci racconti il tuo percorso accademico?

Ho trascorso tutta la mia carriera universitaria come fiero studente del dipartimento di Economia di Ca’ Foscari: triennale in economia e commercio, magistrale in sviluppo economico e dell’impresa (curriculum in imprenditorialità e finanza) ed infine un master di secondo livello in economia e finanza quantitativa, il master IMEF. Ho inoltre trascorso sei mesi al British Columbia Institute of Technology, a Vancouver, grazie ai Bandi Overseas offerti dall’Università, studiando da vicino il TSX Venture Exchange (il primo vero e proprio mercato finanziario regolamentato per start-up!) nonché un ottimo programma in Financial Management in una città semplicemente fantastica. Quest’ultima è stata davvero un’esperienza fantastica, rivelatrice, che mi sento di consigliare a chiunque.
Come attività extracurriculari, posso dire di aver fatto davvero parecchie cose. Sono stato tutor accademico per due tra i corsi più temuti fra gli studenti di economia: economia politica e (soprattutto) econometria, lavorando rispettivamente per il prof. Currarini e per la Prof. Billio. Stare dall’altra parte della cattedra davanti ad oltre un centinaio di studenti per quasi sei mesi, è stata una vera e propria sfida, tanto divertente quanto piena di insegnamenti. Mi sono anche impegnato in diverse associazioni studentesche, in particolare come membro dell’esecutivo di Invenicement Ca’ Foscari (un’associazione che definirei un MUST per gli studenti di Economia e Management), contribuendo alla sua crescita e sviluppo. Difficile scegliere una materia preferita, ma direi che scrivere la tesi di laurea magistrale sotto la guida della prof. Pelizzon sia stato il compito più difficile, soddisfacente e istruttivo che ho dovuto affrontare come studente.

Premi vinti e successi ottenuti?

Il 2017 finora è stato un anno stratosferico: ho vinto l’ ”Impact Graduate Program” di Unicredit, ottenendo così un posto a tempo indeterminato e l’occasione di partecipare a un percorso di formazione di primissimo piano con il top management della più grande banca italiana. Poi sono stato chiamato fra i primi 100 giovani talenti italiani da “The Boston Consulting Group” nell’ambito di “The Future Makers 2017”. Grosse soddisfazioni sono arrivate anche dalla Banca d’Italia, dove mi sono classificato fra i particolarmente meritevoli per la borsa di studio “Giorgio Mortara” ed ho poi vinto una borsa di studio per l’avviamento alla ricerca economica. Grandissime soddisfazioni, perché ottenute battendo la dura competizione di tantissimi altri studenti (per Impact poco meno di diecimila da Europa, Asia e Nord America!) provenienti dalle migliori università internazionali. Il più grande successo resta comunque l’aver reso le persone a me vicine, ed in particolare i miei genitori, orgogliosi di me.

Dove ti trovi al momento e a cosa stai lavorando? In che cosa consistono le tue mansioni?

Al momento mi trovo a Londra, dove lavoro come analista nella divisione mercati finanziari di Unicredit. Le mie mansioni sono molte e varieranno ulteriormente nel corso del Graduate Program, dove mi troverò a lavorare in ruoli, team e luoghi diversi, al fine di ottenere una panoramica a 360 gradi della banca e del mondo dell’Investment Banking. Al momento, uno dei progetti più interessanti che sto seguendo riguarda la trasformazione dei mercati finanziari: le sfide non sono poche, ma ogni giorno si impara tantissimo.

Com’è la tua giornata ‘tipo’?

La mia giornata inizia presto, anche se non ad un orario definito: per esempio, mi è capitato di dover entrare in ufficio prima delle 7 di mattina, oppure più tranquillamente dopo le 8; tutto dipende dagli eventi che contraddistingueranno la giornata.
In generale, lo scorrere delle ore viene scandito da diversi meeting/briefing, molti dei quali in video conferenza, dove comunichiamo e ci coordiniamo con altri team o con le altre sedi del gruppo (Principalmente Milano e Monaco di Baviera). È la parte che preferisco, perché permette di imparare davvero tanto e di interagire con tanti colleghi, tra cui molti top manager. Ovviamente, c’è anche molto lavoro al computer, per consegnare in tempo i progetti e i risultati per il mio team. Similarmente a quello di entrata, anche per quanto riguarda l’uscita non esiste un orario preciso: a volte si esce presto, poco dopo la chiusura dei mercati; altre volte invece, un po’ più tardi...

Quali sono le sfide più significative di questa esperienza? La prima difficoltà incontrata e la prima soddisfazione ricevuta che ti vengono in mente?

Al giorno d’oggi sono tre le forze principali che stanno scuotendo l’industria finanziaria: una regolamentazione sempre più stringente, i tassi di interesse ad un livello straordinariamente basso e la corsa verso l’innovazione, che in ambito finanziario è un fattore assolutamente disruptivo. Aggiungete una spolverata di Brexit, ed immaginatevi queste forze nell’ecosistema di una banca con una presenza unica in un continente pieno di differenze e particolarità come l’Europa... Inutile dire dunque che le sfide siano all’ordine del giorno, specialmente per chi come me si occupa di strategie. La prima è stata comprendere (almeno in parte), le dinamiche che interessano i mercati finanziari dalla prospettiva di una banca e sistemica e “paneuropea” come quella per cui lavoro. Parlando invece di soddisfazioni, sono indeciso fra: il mio primo giorno di lavoro a Milano, dove ho conosciuto di persona il CEO di Unicredit, Jean Pierre Mustier; il mio primo giorno a Londra, quando ho visto per la prima volta dal vivo un trading floor gigantesco come quelli che si vedono nei film di Hollywood ambientati a Wall Street; oppure infine quando ho presentato al mio capo i risultati del primo incarico, ricevendo molti complimenti.

Immagina di essere testimonial per la prossima campagna immatricolazioni di Ca’ Foscari. Qual è il tuo messaggio?

Ogni giorno, ho la fortuna di sedermi su una scrivania situata proprio nel cuore della seconda piazza finanziaria del mondo, Londra. Questo anche grazie a Ca’ Foscari, un’università che sa davvero valorizzare il talento, grazie ad un nome conosciuto, docenti capaci ed una rosa di opportunità di assoluto livello, che permette di costruire una preparazione solida ed efficace, a prova di un presente tutt’altro che facile e di un futuro, si spera, più sereno. Lo dicono le statistiche, e non mi riferisco solo ad economia: sono molto felice di vedere che tanti miei coetanei Ca’ Foscarini iscritti ad altre facoltà, stanno ricevendo molte soddisfazioni nel mondo del lavoro e della ricerca, in Italia e all’estero.
Certo, molto dipende anche dallo studente, per questo mi permetto poi di dare tre consigli per ottenere il massimo dalla vostra carriera universitaria:
1) Studiare e lavorare sodo, a lezione e su i libri, per ottenere il massimo da e in tutti gli esami è fondamentale, ma una grossa differenza la fanno anche le tesi. Saranno il vostro futuro biglietto da visita: quindi date il massimo e sarete ricompensati.
2) Non siate pigri, cogliete tutte le opportunità, specialmente extracurriculari, che vi capitano: erasmus/overseas, stage all’estero, tutorati, laboratori, corsi aggiuntivi, seminari, associazioni studentesche… Ce ne sono per tutti i gusti, e più sacrifici implicheranno, più saranno formative.
3) Uscite dalla vostra comfort zone: cercate le sfide, quelle difficili e faticose, e affrontatele, senza paura di fallire. Imparerete tantissimo, comunque vada. E se volete qualche consiglio, non esitate a scrivermi.
Tra il Francesco Brunello di oggi e quello al primo giorno di Università che differenze trovi?
Moltissime, anche se alla fine posso dire di essere rimasto me stesso: anche questo è importante. La differenza più grande la vedo soprattutto nella voglia di conoscere e capire le cose da una prospettiva sempre diversa, e di volermi misurare continuamente in nuove sfide.

Cosa c’è in cima alla tua to-do list?

Al momento sono concentrato sul Graduate Program che ho intrapreso da poco: voglio sfruttare al massimo tutte le opportunità che mi offre, quindi in cima alla mia lista trovo scritto “imparare, imparare, imparare e imparare ancora”. Mi piacerebbe anche lavorare per un periodo a New York… Vedremo se Unicredit mi ci manderà in rotation.

Progetti per il futuro?

Le opportunità sono davvero tantissime, vedremo un po’ dove mi porteranno: per ora non mi pongo nessun limite, ma sarei felice, un domani, di poter aiutare concretamente il mio paese con le mie conoscenze e le mie competenze. L’unico progetto definito per il futuro è di costruirmi una bella famiglia… Sto già lavorando anche a quello!