ERC, Ca' Foscari conquista due grant

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L’Università Ca' Foscari Venezia ha vinto due ERC Starting Grant, per la prima volta come host institution, cioè come ente scelto dai ricercatori come sede della propria ricerca, ottenendo un finanziamento complessivo di quasi 3 milioni di euro.

I vincitori sono l’economista Enrica De Cian ed Emiliano Fiori, studioso della letteratura e del pensiero cristiani antichi, che diventeranno professori associati a Ca’ Foscari, ateneo che ha attivato un programma dedicato, Brain Gain, per l’attrazione e lo sviluppo di talenti.

Lo European Research Council, agenzia della Commissione Europea per la ricerca d’eccellenza, ha diffuso oggi i risultati della selezione 2017, alla quale hanno concorso i progetti di 3085 ricercatori, valutati da commissioni di esperti indipendenti di livello internazionale.

In questa “Champions League” della ricerca europea hanno superato le due fasi della selezione e sono stati finanziati 406 progetti proposti da ricercatori di 48 nazionalità, per un investimento complessivo di 605 milioni di euro.

In Italia sono stati finanziati 19 progetti, tra i quali i due a Ca’ Foscari.

Gli italiani sono sul ‘podio’ delle nazionalità con tedeschi (65) e francesci (48). Sono ben 43, infatti, i vincitori italiani, ma la maggior parte (26) intende condurre la propria ricerca all’estero.

Il rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Michele Bugliesi: “Ca’ Foscari oggi raggiunge un altro importante traguardo nel programma Brain Gain che punta ad attrarre nel nostro Ateneo i migliori ricercatori. Siamo felici di dare il benvenuto Enrica De Cian ed Emiliano Fiori, i due giovani vincitori di finanziamenti ERC starting grant che a Ca’ Foscari svilupperanno la propria ricerca in ambiti strategici della nostra attività scientifica.  È un ottimo risultato, frutto delle politiche di apertura all'esterno perseguite negli ultimi anni, e di un lavoro di squadra che ha valorizzato la nostra capacità di essere attrattivi, preparati ed efficaci nel supporto di progetti di ricerca nell’ambito di competizioni internazionali così prestigiose”.

In questa occasione Carlos Moedas, Commissario Europeo per la Ricerca, la Scienza e l'Innovazione, ha dichiarato: "Il talento ha bisogno di specifiche condizioni e tempistiche per crescere. L'Unione Europea offre condizioni ottimali a giovani ricercatori grazie ai finanziamenti individuali per la ricerca di frontiera (ERC). Questi finanziamenti sono fondamentali per costruire il futuro dell'Europa quale centro di eccellenza delle scienze, attraendo giovani talenti e incoraggiandoli a rimanere. L'ERC ha attirato ricercatori di 48 nazionalità diverse, i quali condurranno il loro progetto di ricerca in 23 paesi dell'Unione Europea. Questo è un investimento che si ripagherà, stimolando la crescita economica e l'innovazione nell'Unione Europea".

Il Presidente dell'ERC, prof. Jean-Pierre Bourguignon, ha dichiarato: "Sono felice che nel 2017 l'ERC Starting Grant abbia attratto più ricercatrici rispetto al passato. Quattro vincitori della borsa su dieci sono donne - un record dall'istituzione dell'ERC. Spero che il consistente lavoro del Consiglio Scientifico dell'ERC e del suo gruppo di lavoro sulla parità di genere ha contribuito a quest'evoluzione positiva. Sono certo che questo sia di buon augurio per il futuro della scienza in Europa - dobbiamo capitalizzare tutto questo talento che abbiamo a portata di mano".

Energia per adattarsi al clima

Enrica De Cian ha vinto l'ERC Starting Grant 2017 con il progetto ENERGYA - Energy use for Adaptation. Il progetto esplorerà come potrebbe variare il nostro bisogno di energia futuro per far fronte ai cambiamenti climatici, in particolare all'aumento della temperatura media e all'intensificarsi di eventi estremi. Inoltre, valuterà le implicazioni di questa domanda di energia dettata dal clima su aspetti cruciali come reddito e disuguaglianze.

Tutto ciò richiederà l'analisi dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, l'utilizzo di scenari climatici per i prossimi, e l'elaborazione di una grande mole di informazioni su clima, economia, società. Lo studio avrà una portata globale e interesserà anche i paesi europei, ma si focalizzerà su alcuni paesi emergenti per i quali la sfida presenta ancora molte incognite: India, Indonesia, Brasile e Messico. Enrica De Cian realizzerà il progetto guidando un team di sei persone, tra ricercatori ed esperti dei vari paesi.

Attualmente Enrica De Cian è ricercatrice al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) e alla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM). Vanta più di trenta pubblicazioni scientifiche nell'ambito dei cambiamenti climatici, prodotte lavorando con modelli economici, con risultati che riguardano gli scenari di mitigazione e adattamento e la valutazione delle politiche per affrontare queste sfide.

Nel 2011 ha vinto una borsa di ricerca 'Marie Curie', che l'ha portata a svolgere un periodo di ricerca alla Boston University. Ha all'attivo la partecipazione a oltre 10 progetti europei. Diventerà professoressa associata al Dipartimento di Economia di Ca' Foscari, dove si è laureata e ha ottenuto il dottorato in Economia e Organizzazione nel 2008.

Alle origini della polemica interreligiosa in Medio Oriente

Emiliano Fiori ha vinto un ERC-Starting Grant con il progetto FLOS – Florilegia Syriaca. The Intercultural Dissemination of Greek Christian Thought in Syriac and Arabic in the First Millennium CE.

Tra l’ottavo e il decimo secolo i cristiani di Mesopotamia, che parlavano e scrivevano in un importante dialetto aramaico, il siriaco, dovettero affrontare la sfida di un confronto intellettuale con l’Islam all’interno del califfato musulmano. Da una parte essi ricorsero alla creazione di vaste raccolte di fonti cristiane greche in traduzione siriaca, i florilegi, per preservare e riconfigurare il patrimonio del pensiero cristiano dei secoli precedenti; dall’altra iniziarono a scrivere anche in arabo per polemizzare direttamente con gli intellettuali musulmani, ma anche con cristiani di altre confessioni e con gli ebrei.

FLOS studierà per la prima volta i florilegi siriaci, giunti fino a noi in antichi manoscritti del primo millennio, e indagherà come il percorso di lettura del pensiero cristiano greco tracciato in queste grandi raccolte abbia influenzato in modo decisivo i contenuti della polemica interconfessionale e interreligiosa dei primi secoli dell’Islam in medio Oriente.

Dopo una laurea in Storia del Cristianesimo all’Università di Padova, Emiliano Fiori ha conseguito un dottorato in co-tutela all’Università di Bologna e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi (2010). Per la sua tesi di dottorato ha conseguito nel 2011 il John Templeton Award for Theological Promise, all’Università di Heidelberg. In seguito ha ricoperto incarichi post-dottorali di ricerca alla Vrije Universiteit di Amsterdam e alla Humboldt-Universität di Berlino, e ha trascorso un periodo in qualità di ricercatore invitato alla Hebrew University di Gerusalemme.

L’oggetto principale delle sue ricerche è il passaggio e la trasformazione, nel primo millennio, dei saperi teologici e filosofici tra Cristianesimo di lingua greca e Cristianesimo aramaico della Mesopotamia – un insieme tuttora vivo di tradizioni intellettuali, quest’ultimo, di grande ricchezza ma ancora relativamente poco noto. In questo campo ha prodotto più di trenta pubblicazioni.  Dal 2018 Emiliano Fiori sarà professore associato al Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari.