Christo a Ca' Foscari

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Tutto esaurito per Christo, l'artista americano di origine bulgara di cui si è molto parlato dopo l’apertura di “The Floating Piers“, la sua piattaforma galleggiante sul lago d’Iseo. L'ateneo è lieto di ospitarlo giovedì 19 ottobre all'Auditorium S.Margherita:

Christo & Jeanne-Claude
Progetti realizzati - Works in progress
tenuta dall'artista  Christo


Introduce
Flavio Gregori, Prorettore alle Attività e ai Rapporti Culturali dell'Università Ca' Foscari Venezia


Auditorium Santa Margherita
Giovedì 19 ottobre 2017, ore 17.00


La lecture si terrà in lingua inglese con traduzione in italiano.
L'evento è organizzato in collaborazione con gli Archivi della Sostenibilità

Si prega di confermare la propria partecipazione a eventi@unive.it

BIOGRAFIA
Christo nasce in Bulgaria nel 1935, dove inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti. Da quel paese fugge in occidente nel 1956 alla ricerca di una libertà creativa che lo porterà ad attraversare l’Austria, la Svizzera e la Francia dove riuscirà a realizzare i suoi primi “progetti”, già al fianco di Jeanne-Claude che sarà la sua compagna di vita e di lavoro fino al 2009, anno della sua scomparsa. I due artisti assieme, seguendo lo slancio iniziale impresso dalla forza creatrice di Christo, hanno realizzato opere che hanno sempre fatto parlare il mondo intero. Non solo quello tradizionalmente legato alla cultura, ma anche coinvolgendo nelle loro opere la partecipazione diretta – nel loro caso non è un’esagerazione dirlo – di milioni di persone, offrendo loro il contatto diretto con le emozioni e la gioia dell’arte contemporanea. Residenti a New York dal 1964, diventeranno poi cittadini americani. Hanno dovuto sostenere battaglie, alcune durate decenni, per ottenere i permessi necessari a realizzare i loro progetti. Quando li resentavano apparivano sempre come “visionari”, riuscendo poi, una volta realizzati, a creare opere che stupivano e affascinavano tutti quelli che avevano l’opportunità di esserne non solo fruitori esterni ma partecipanti diretti, divenendo parti vive e ineliminabili delle loro creazioni.
Christo e Jeanne-Claude non hanno mai voluto darsi limiti nel pensare alle dimensioni dei loro progetti. La loro volontà di interpretare e riproporre territori ed architetture trasformandone la percezione – come da sempre avevano fatto tutti gli artisti nella storia dell’arte – li ha portati a creare barriere di tessuto lunghe decine e decine di chilometri, a drappeggiare completamente il ponte più lungo e storicamente più importante di Parigi, a spargere più di settemila giganteschi ombrelli nelle valli di California e Giappone, a circondare con larghe fasce di tessuto galleggiante, rosa shocking, le undici isole della baia di Miami. Non si sono fatti fermare dalle difficoltà nel coprire un’intera scogliera in Australia, né nel riuscire ad ottenere il permesso per drappeggiare il Reichstag a Berlino.
E’ stato loro concesso, caso unico, l’uso dell’intero Central Park a N.Y. per marcare tutti i suoi sentieri con oltre 7000 portali arancione da cui scendevano drappi di tessuti animati da vento.
Nel 2016, sul lago d’Iseo oltre 1.400.000 hanno camminato sui 100.000 metri quadrati di una fascia dorata, lunga 6 km, galleggiante sulle acque del lago. Nessuno ha dovuto mai pagare un biglietto per vedere o “entrare” in un loro progetto.
Tutti i costi necessari alla realizzazione dei progetti sono stati sempre completamente sostenuti dai due artisti, a proprie spese, senza mai essere ricorsi ad alcuna sponsorizzazione, garantendosi così la totale libertà espressiva delle loro opere.
In Italia hanno materializzato, nel 1968 a Spoleto, in occasione del Festival dei Due Mondi, il loro primo drappeggio di edifici, intervenendo su due antichi edifici monumentali. Nel 1971 a Milano, avvolgono completamente il monumento a Vittorio Emanuele a Piazza Duomo e quello a Leonardo davanti alla Scala.
Nel 1974 intervengono su 300 metri delle antiche Mura Aureliane e su Porta Pinciana. Nel 1998 realizzano la copertura dello Scalone e delle Sale storiche di Palazzo Bricherasio a Torino. Oggi Christo è impegnato ad ottenere l’autorizzazione per la realizzazione del “Mastaba” nel deserto di Abu Dhabi, una scultura realizzata con l’assemblaggio di migliaia di barili di petrolio. Tutti i progetti realizzati hanno avuto una durata di sole due settimane, trascorse le quali i materiali usati sono stati riciclati; luoghi e manufatti restituiti esattamente com’erano stati ricevuti.