Danze musiche e canti di Ōsaka secondo la tradizione della scuola Yamamura

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Giunge a Venezia, e per la prima volta in Italia, una tournée di danza giapponese tradizionale dalla città di Ōsaka, con il prezioso sostegno della Japan Foundation e il coordinamento di Bonaventura Ruperti del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea.

Dopo uno spettacolo-dimostrazione a Bologna al Teatro La Soffitta, in collaborazione con il Dip. Arti visive・performative・mediali dell’Università di Bologna, e all’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, a Venezia si terrà una conferenza-dimostrazione a Palazzo Grimani, il 26 ottobre ore 16, e due incontri Workshop di danza il 27 ottobre a Ca’ Foscari ZATTERE- Cultural Flow Zone. La tournée avrà il suo culmine con lo spettacolo di lunedì 30 ottobre al Teatro Goldoni di Venezia.
Il gruppo sarà guidato da due illustri giovani maestri che hanno ricevuto i più alti riconoscimenti delle arti tradizionali della città di Osaka: il danzatore YAMAMURA Wakahayaki e il musicista di canto e musica KIKUŌ Yūji.

Ecco il PROGRAMMA generale di tutti gli appuntamenti previsti.

Nell’universo ricchissimo di arti dello spettacolo del Giappone, un posto speciale occupano le danze del Kamigata (area di Kyōto e Ōsaka). Nella tradizione delle danze di sala di Ōsaka brillano in particolare la scuola coreutica Yamamura e i canti (jiuta) accompagnati da shamisen (liuto a tre corde): assieme al teatro di marionette bunraku queste danze e melodie sono tra le forme tradizionali di maggiore fascino risalenti all’epoca Tokugawa (1600-1868) e manifestano lo spirito della città di mercanti, Ōsaka.
Se il teatro kabuki ha tramandato fino a oggi danze ricche e spettacolari concepite per interpreti maschi anche specializzati nei ruoli femminili (onnagata), le danze di sala del Kamigata invece, in particolare a Kyōto, hanno sviluppato un’orchestica concepita anche per il corpo femminile attingendo alle danze della corte imperiale e ispirando le danze dei quartieri di piacere.

Il repertorio è dunque ricco e congiunge brani ispirati al teatro nō adattati alla sensualità e morbidezza del corpo femminile, brani che riflettono le movenze delicate del bunraku e scene danzate più intime e sommesse costruite sui canti, jiuta, accompagnati da un numero ridotto di musici, in uno spazio limitato, entro cui il corpo con il ventaglio si muove con morbidezza e finezza senza eguali. La fluida eleganza della danza, in sintonia col canto, disegna con figura e gesti stati d’animo, stagioni, atmosfere in un’estetica distillata ed essenziale.

La scuola Yamamura ha una tradizione di oltre 210 anni. Ha inizio infatti a opera del coreografo Yamamura Tomogorō I (1781-1844), capace di unire i versanti del teatro kabuki e delle danze femminili per i quartieri di piacere. Il fondatore è noto anche per il ruolo avuto nel creare le coreografie per l’attore più fulgido del kabuki di Ōsaka, Nakamura Utaemon III (1778-1838).
I protagonisti di questa tournée sono artisti che si esibiscono spesso congiuntamente e rappresentano i due più validi talenti delle arti performative di Osaka.

Il danzatore Yamamura Wakahayaki è entrato nel 1995 alla scuola della maestra Yamamura Wakasaki – insignita nel 1986 del Premio del Ministro della Cultura Selezione Arti, nel 2001 dello Shijuhōshō (Medaglia d’onore con nastro porpora), e nel 2007 del Kyokujitsu shōjushō (Ordine del Sole Levante con rosette) – ne riceve il nome d’arte nel 2001. Ha numerosi spettacoli al suo attivo in prestigiosi teatri, come il Teatro Nazionale di Tōkyō e dei Burattini di Ōsaka, e in importanti manifestazioni culturali promosse dall’Associazione Nazionale Giapponese di danza. Nel 2003 riceve il XL Premio Esordienti del Naniwa Geijutsusai (Festival delle Arti di Naniwa, Ōsaka) e nel 2008 il Premio Saku ya kono hana (sezione Teatro-danza) della città di Ōsaka.

Il musicista e cantore Kikuō Yūji nel 1989 è entrato nella scuola di Kikuhara Kōji, successore di Kikuhara Hatsuko (1899-2001), tesoro nazionale vivente, virtuosa dei più antichi generi di musica vocale per shamisen. Ha ricevuto il nome d’arte di Kikuō nel 1997 ed è artista depositario delle tradizioni dei generi musicali con gli strumenti shamisen di scuola Nogawa di Ōsaka, koto di scuola Ikuta, e kokyū del Kamigata e di jiuta in accompagnamento alla danza, nonché istruttore di koto presso la compagnia dell’opera di Takarazuka. Attivo anche nel perseguire le possibilità del jiuta in collaborazioni e interazioni con altre arti, con la musica occidentale, con il wadaiko e altro. Gli sono stati attribuiti numerosi e prestigiosi premi artistici, tra cui nel 2002 il riconoscimento di ricercatore emergente delle Arti dal Bunka chō (Agenzia della Cultura), nel 2004 il premio esordienti di arti dello spettacolo di Ōsaka, nel 2005 il premio “Sakuya Kono hana shō” della città di Ōsaka, nel 2012 il premio al Festival della Cultura di Ōsaka.

Gli eventi veneziani si svolgono in collaborazione con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, con il Museo d’Arte Orientale di Venezia e con il Teatro Stabile del Veneto e tutti gli eventi hanno il patrocinio della città di Ōsaka.