L'importanza delle parole, secondo Tiziano Scarpa

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Tiziano Scarpa è uno scrittore italiano (nato a Venezia nel 1963). Oltre che romanziere è autore di poesie, di programmi radiofonici (come Pop corn, 1997; La visita, 2006; La musica nascosta, 2008) e scrive testi teatrali (tra cui Comuni mortali, 2007; L'inseguitore, 2008; L'ultima casa, 2011; L'infinito, 2011). Negli anni Ottanta ha anche sceneggiato alcuni fumetti per Frigidaire. Ha collaborato per diversi quotidiani e riviste ed è stato tra i fondatori della rivista on-line Il primo amore e del blog Nazione Indiana. Prima di vincere con Stabat Mater (2009) il Premio Strega e il SuperMondello, ha pubblicato altri romanzi, come Occhi sulla graticola (1996) e Kamikaze d’occidente (2003). Tra gli ultimi scritti si ricordano: Le cose fondamentali (2010) e Il brevetto del geco (2016).

Da gennaio a marzo 2018, Scarpa terrà un Laboratorio di scrittura per studenti e neolaureati di Ca’ Foscari. Mercoledì 15 novembre, alle ore 16.30 presso la sede di CFZ, lo scrittore presenterà il suo laboratorio a tutti gli interessati (per informazioni sull’incontro contattare  eventi@unive.it).
CafoscariNEWS l'ha intervistato per avere qualche anticipazione.

Da cosa nasce l’idea di un laboratorio di scrittura?

L’università fa immergere nei testi con atteggiamenti commentativi dopo che i testi siano già stati scritti da altri. Un laboratorio di scrittura invece ha un atteggiamento quasi opposto, i testi non li dà per scontati ma si pone il problema (e il piacere) di idearli e costruirli.

Cosa si aspetta da questo laboratorio e dalle persone che vi parteciperanno?

Cosa verosimilmente succederà e che mi aspetto succederà è che ci sia qualche benefico equivoco. Ci saranno persone che scrivono o che hanno scritto romanzi, poesie etc. e che non avrò modo di esaminare, lo scopo non è questo. Mi auguro che buona parte delle persone prenda parte al laboratorio anche senza avere necessariamente interessi letterari. La scrittura è sempre più parte della vita, nessuno può vivere senza saper scrivere. E’ necessario per la vita di società. Se io penso alla mia vita da studente universitario a 20 anni si trattava di scrivere raramente lettere su carta. Oggi si scrive tantissimo. Scrivere è da tutti nel senso che da tutti viene richiesta una prestazione di scrittura che fino a pochi anni fa non era richiesta. La vita non era fatta di scrittura, si poteva vivere anche senza scrivere. Non c’erano post, tweet, status.
Ci siamo trasformati in avatar alfabetici. Gran parte della nostra personalità la affidiamo  con una certa sconsideratezza alla scrittura.

E’ cambiata la qualità della scrittura con i social e le nuove tecnologie? In che modo?

Non credo che non sia di qualità. Se noi leggiamo un romanzo del Settecento o dell’Ottocento, vediamo che le persone si scambiavano tantissimi bigliettini, non si telefonavano, non si mandavano mail ma questo scambio continuo era un metodo pratico  per avvertire di contrattempi, prevenire certi danni, fissare appuntamenti, avvertire le persone. Quei bigliettini non sono stati scritti bene, a noi rimangono gli epistolari. Noi abbiamo un’idea un po’ distorta perché ci è rimasto il meglio. E’ come se di quest’epoca ci rimanessero solo i libri e di quei messaggini più niente.
Quella che è cambiata è la tempestività, il tempo fra la redazione di un testo e il suo invio.
Non si scrive peggio ma si rilegge di meno.

Quali sono i suoi scrittori preferiti e i suoi libri di riferimento?

Non sono uno che sceglie, mi sembra assurdo scegliere tra molti. Ho ricevuto parecchio da tanti. Ultimamente nella scrittura romanzesca prediligo opere come Il Maestro e Margherita e Il rosso e il nero.

Quali consigli darebbe agli iscritti al laboratorio?

Si tratta di un vero e proprio laboratorio, si entrerà nel vivo della sintassi e del lessico. Consiglio di scrivere e di prepararsi a guardare le scritte che foderano e tappezzano il mondo, le forme brevi come gli annunci, gli avvisi, le pubblicità, gli aforismi. Ci dovranno essere momenti di lavoro sia pratico sia riflessivo.

 

A cura di Francesca Isotta