Dalla Grecia alla Grecia: ripensare i classici nella modernità

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Mercoledì 22 novembre, presso l’auditorium di Santa Margherita, il prof. Alberto Camerotto e il prof. Filippomaria Pontani presenteranno due libri di Classici Contro, Teatri di Guerra e Uomini Contro. Nella stessa settimana, il primo volume dell’evento è stato tradotto per la prima volta in una lingua straniera.

Sarà infatti greca la prima traduzione in assoluto del volume iniziale di Classici Contro. «Non è un caso che sia stata la Grecia, il Paese più in crisi di tutta l’Europa, ha sostenere per prima la traduzione» ci spiega il prof. Alberto Camerotto, che con il prof. Filippomaria Pontani è ideatore e direttore del progetto. «La Grecia infatti vuole dimostrare che il pensiero antico può essere decisivo nel cercare una soluzione ai problemi del presente. Classici Contro è un libro coraggioso, e definirne i risultati dal punto di vista puramente accademico sarebbe riduttivo».

La versione greca Classici Contro - ΚΛΑΣΙΚΟΙ ΚΑΤΑ è stata curata dal prof. Nikos G. Moschonas di Atene, che interpreta e commenta così il lavoro e gli scopi di questa traduzione.
«In un’epoca nella quale la cultura classica viene su vasta scala messa da parte, in Italia, con epicentro Venezia e la regione del Veneto, il pensiero dei classici antichi affronta le questioni e i problemi attuali. Seguendo il modello della presentazione e discussione dei grandi argomenti dell’antichità tramite le tragedie e le commedie che andavano in scena nel teatro ateniese di Dioniso, i “Classici contro” parlano liberamente davanti al pubblico toccando questioni sostanziali che preoccupano i cittadini di tutti i tempi e riportando alla ribalta le parole dei classici. E i professori universitari collaborano con gli insegnanti e gli studenti dei licei classici italiani – e questo significa tanto – in un agone di interpretazione, di esegesi dei Classici nei grandi teatri storici d’Italia. La denominazione dell’iniziativa, che risuona i versi del poeta greco Manolis Anagnostakis, Siete a favore o contro?, contiene la provocazione con un contatto tra due parole che regolarmente non stanno insieme, e che per questo è perfino difficile tradurre. Il pensiero e la parola dei classici sorprende l’ascoltatore e il lettore odierno con la loro formulazione inaspettata, che permette di vedere attraverso occhi diversi e una disposizione critica i problemi del nostro mondo. I Classici parlano, come allora anche oggi, in maniera viva e libera della città, del potere, della tirannia e della democrazia, della donna e del cittadino. Sono la voce antica che oggi suona in modo creativo e la traduzione di questo libro composto dagli interventi dei classicisti italiani offre al lettore greco dei nostri giorni la possibilità di pensare e ribattezzarsi nella verità del loro pensiero».  

«Abbiamo bisogno di creare una consapevolezza civica» continua il prof. Camerotto, «di recuperare una tradizione artistica e culturale che ha più di tremila anni. Perché il pensiero classico, se usato con criterio e accuratezza, può contenere le risposte che oggi, nel presente, fatichiamo a trovare».
Classici Contro è un evento ormai rinomato nell’entroterra veneziano. Da cinque anni, infatti, la rilettura itinerante di numerosi testi dell’antichità (portati a teatro e nelle scuole) ha reso questo evento sempre più atteso. Ma non si tratta di una mera esecuzione artistica: «l’anno scorso, circa duemila ragazzi e quaranta licei hanno partecipato a Utopia (Europa). Il nostro intento è quello di parlare ai giovani, con un’azione civile, didattica, che viene dal basso». Un interscambio continuo, una collaborazione tra ambienti accademici e pubblico dai risultati straordinari.

Il prof. Camerotto si ritiene soddisfatto di ciò che Classici Contro è diventato. «Quando abbiamo cominciato, io e il prof. Pontani ci siamo detti: siamo dei privilegiati, studiamo delle cose bellissime, e dobbiamo portarle a teatro per le persone. Da lì, poi, in coinvolgimento di amici e collaboratori è stato sempre più intenso».

Parliamo quindi di una azione civile, che punta a ribadire la fondamentale importanza del pensiero classico nella contemporaneità.

A cura di Federico Sessolo