Mama - Mother è il corto vincitore del Ca' Foscari Short Film Fest

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Il cortometraggio uzbeko Mama - Mother (Uzbekistan, 2017, 17’30”) di Abduazim Ilkhomjonov e Botir Abdurakhmonov, prodotto dall’Uzbekistan State Institute of Arts and Culture, è il vincitore del Concorso Internazionale della ottava edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che si propone di mappare le nuove tendenze del cinema e scoprire i nuovi talenti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.

La giuria composta da tre registi - l’italiana Roberta Torre, il giapponese Hiroki Hayashi e il polacco Marcin Bortkiewicz - ha assegnato i premi del Concorso Internazionale che consistono - ad eccezione della Menzione speciale - in prestigiose sculture artistiche in vetro di Murano ideate e realizzate dal mastro vetraio Alessandro Mandruzzato, così come per il  Premio Levi , il Premio “Pateh Sabally” e  Music Video Competition.

Il Prorettore alle attività e rapporti culturali, Flavio Gregori ha introdotto la cerimonia di chiusura con un plauso al successo di un Festival che sta crescendo anno dopo anno, sottolineando come la qualità delle opere in Concorso abbia raggiunto livelli sorprendenti. Nell’anno del centocinquantesimo anniversario della fondazione di Ca’ Foscari, lo Short è ormai diventato un evento di grande richiamo internazionale per l’università, arrivando inoltre a integrarsi sempre più armoniosamente nel tessuto cittadino veneziano.

Prima della consegna dei premi del Concorso Internazionale si è svolta la spettacolare performance dal vivo di Simona e Carlo Truzzi, tra i massimi interpreti al mondo della shadow art, l’arte delle ombre cinesi portata alla sua massima espressione. Le figure che i due artisti sono stati in grado di rappresentare con il semplice ausilio di un telo, di una fonte di luce e delle proprie mani ha sbalordito tutto il pubblico accorso all’Auditorium che si è trovato di volta in volta a veder prendere vita le silhouette di celebri personaggi come Elvis, Einstein e Steve Jobs, per arrivare ai grandi attori della storia del cinema, da Charlie Chaplin a Humphrey Bogart.

Come da tradizione la cerimonia si è conclusa invitando a salire sul palco tutti gli studenti volontari dello staff che con il loro grande entusiasmo e una sempre maggiore professionalità rappresentano l’anima dello Short; la Direttrice del festival Roberta Novielli ha dato quindi appuntamento alla prossima edizione.

I PREMIATI
Il Primo premio al miglior corto del Concorso, consegnato da Flavio Gregori, Prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è andato a Mama – Mother di Abduazim Ilkhomjonov e Botir Abdurakhmonov con la seguente motivazione:
Per la semplicità nella scelta di significati ed espressioni che aiutano a mostrare la tragedia impossibile da mostrare.
Il loro cortometraggio, Mama, è ambientato nell’Uzbekistan del 1943, quando le donne di un villaggio si preparano a dare asilo agli orfani di guerra costretti ad abbandonare le proprie case in seguito ai violenti scontri sul fronte orientale. In lutto per la perdita del marito e del figlio, caduti in battaglia, una donna accoglierà e farà da madre a quattro orfani di guerra, tentando di supplire all’immenso vuoto lasciato dal lutto con il proprio amore.

La Giuria ha inoltre assegnato la Menzione speciale Volumina, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, al cortometraggio d’animazione Astrale di Bérénice Motais de Narbonne (Francia, 2017, 12’) della Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Il premio, consegnato dal membro del comitato scientifico dello Short Keiko Kusakabe, consiste in un prestigioso libro fotografico sul cinema prodotto da Volumina. L’opera della giovane regista francese è stata premiata con la motivazione:

Per il coraggio di aver affrontato un tema particolare, che mantiene i propri limiti, ma che non ostacola l’amore familiare.

Magda, la protagonista di Astrale, è una ragazza di tredici anni che può lasciare il proprio corpo durante la notte per divenire una proiezione astrale. Quando viaggia nel suo mondo interiore incontra diverse entità che la portano a porsi domande sulla sua identità, anche sessuale. Poiché le sue idee di amore e di dolcezza non sembrano combaciare con quelle che la società si aspetterebbe da una ragazza come lei, la giovane si sente come i mostri che incontra nei suoi viaggi, attraverso i quali tenterà di trovare il proprio equilibrio.

Il Premio Levi per la miglior colonna sonora (musica, parola, rumore), offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita composta da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto, Massimo Contiero e Gabriele Roberto è andato a Roditeli prikhali ko mne na Sri Lanku – Parents Came to Me to Sri Lanka (Russia, 2017, 29’50”) di Vera Vodynski dalla N.S. Mikhalkov Academy of Cinematography and Theatre Arts. Il protagonista dell’opera, Alex, vive spensieratamente in Sri Lanka, sperperando i soldi dei genitori, completamente immerso in un mondo paradisiaco, certo che tutto questo continuerà per sempre. La sua esistenza viene però bruscamente interrotta dall’arrivo dei genitori: la loro comparsa coincide infatti con la mistica rivelazione della divinità locale Shamka e con una curiosa richiesta per Alex. Il premio, consegnato dal Presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi Luisa Zanoncelli, è stato assegnato con la seguente motivazione:

La situazione paradossale e, naturalmente, ironica, segna la volontà di superare le classiche barriere tra uomo e uomo e mette a fuoco la necessità della convivenza cordiale. Il messaggio è quello che sosteneva Martin Luther King: “giudico le persone in base ai loro princìpi, non ai miei”.

Si sono apprezzati il livello artistico del risultato e l’originalità della concezione: uso sapiente di strumenti folk ed esotici (steel pan, dodgeridoo) per creare composizioni musicali cinematografiche senza connotazioni documentaristiche; raffinate funzioni simboliche (il sassofono evoca il suono dello strumento ad ancia usato da incantatori di serpenti; l’interpretazione senza pathos di Per Elisa di Beethoven l’accettazione dell’ineluttabile) infine la cura dei rumori non standardizzati.

Il Premio “Pateh Sabally”, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano, Burano e dedicato alla memoria del ragazzo del Gambia tragicamente scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio dello scorso anno, è stato assegnato a A(U)N di TS Prasanna (India, 2017, 12’). Il cortometraggio narra la storia di un fotografo che, durante un itinerario naturalistico, si imbatte in un indigeno. Quando il primo tenta di scattare una foto al secondo, la macchina fotografica viene immediatamente scambiata per un’arma, così che l’indigeno reagisce puntando arco e frecce contro il fotografo. L’uomo della foresta inizia a seguire l’uomo della città, curioso di saperne di più su quel misterioso strumento. Il premio è stato consegnato da Giovanni Andrea Martini, Presidente della Municipalità di Venezia, con la seguente motivazione:


 
È stato poi premiato il vincitore della quinta edizione del concorso Premio “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il Ca’ Foscari Short Film Festival. Il premio – la scultura stilizzata di una gondola-  è dedicato al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo, avente per soggetto la performance musicale femminile o il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il vincitore, decretato da una giuria composta da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto e Roberta Novielli, è risultato essere Untitled di Alexander Puga e Monica Matute (USA, 2017, 4’26”), un video di danza sperimentale raffigurante donne, con le loro lotte e la loro bellezza, in un contesto urbano. Il premio è stato consegnato da Massimo Contiero, membro del comitato scientifico della Fondazione Levi. La motivazione è la seguente:

Infine, è stato annunciato il vincitore del secondo Music Video Competition, concorso dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di cinema o di università da tutto il mondo. A vincere il concorso, curato da Giovanni Bedeschi, è stato Oborri – Shine Your Light di Dritëro Mehmetaj (Kosovo, 2017, 5’38”), premiato per l’occasione da Robb Pratt con la seguente motivazione:

LO SHORT PER I 150ANNI

Lo Short Film Festival 2018 ha contribuito a celebrare il 150esimo dell'ateneo con dei momenti in particolare dedicati a questa speciale celebrazione. Ha realizzato e proposto al suo affezionato pubblico tre iniziative:

Durante la cerimonia di inaugurazione è stato proiettato in prima visione il mockumentary  Angelo’s Folly – or the Evil Prediction of Representation, diretto da Tommaso Giacomin su soggetto di Anja Boato. In esso si ripercorre la misteriosa storia di Casa Foscari, che è la storia di una profezia perduta, il cui disvelamento potrebbe risvegliare un prodigioso potere nascosto da 150 anni tra le mura del palazzo. Il  mockumentary è stato girato tra le calli di Venezia e all'interno della sede principale dell'Università Ca' Foscari e vede la partecipazione nel cast anche di Mauro Gazzato.

Nella sezione Young film makers, si è annunciato il vincitore del Concorso cinematografico  Racconta i 150 anni di Ca’ Foscari in 150 secondi, il premio è stato assegnato a Nicolò Grasso studente al secondo anno del corso Pise (Philosophy, International and Economic Studies) con The Past is Present.

Infine si è presentato il trailer del docufilm “Nel cuore muto del divino" del regista Riccardo De Cal. Il documentario, che verrà proiettato in anteprima assoluta giovedì 5 aprile e che  mostrerà un capolavoro nascosto di Carlo Scarpa regalando visuali spettacolari e poetiche dell'Aula Baratto. (Qui il progetto e trailer)