Il Rome International Careers Festival: uno sguardo sul proprio futuro

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Molti giovani sognano di avere un futuro nel mondo delle relazioni internazionali: entrare nel corpo diplomatico, lavorare con una ONG, collaborare con i maggiori organi di rappresentanza… le possibilità sono numerosissime, ma la strada per arrivarci non è sempre chiara. Chi ancora è studente, e si approccia per la prima volta a questo universo, può sentirsi spaesato davanti a tante informazioni, simulazioni, tirocini e festival.

Fortunatamente ci sono molte associazioni che fanno “da ponte” tra i giovani e il mondo delle carriere internazionali, mettendo a disposizione percorsi specifici per poter raggiungere il proprio obbiettivo.
Una di queste associazioni è Giovani nel Mondo, che organizza dallo scorso anno l’International Career Festival, un’occasione per mettersi alla prova nel campo che più affascina, dal giornalismo, all’economia, alla politica.
Da anni il festival è supportato da Ca’ Foscari, che offre numerose borse di studio che coprono l’intera quota di partecipazione al festival.

Il Festival è strutturato in quattro percorsi: il Rome Business Game, una simulazione indicata per studenti di economia e marketing, il Rome Press Game, una simulazione di attività giornalistiche, l’International Careers Course, un corso pratico di orientamento alle carriere internazionali, e il famoso  Rome Model United Nations (MUN) una simulazione delle Nazioni Unite, indicata per studenti di relazioni internazionali, scienze politiche e giurisprudenza.

Gli studenti hanno per quattro giorni l’occasione di capire cosa significa lavorare come professionisti, aiutati e seguiti per tutto il percorso da esperti del settore: in questo modo i partecipanti possono mettersi in gioco in maniera attiva e completa, e acquisire competenze pratiche attraverso il metodo learning by doing; queste competenze sono importantissime sul mondo del lavoro, e si aggiungono, completandole, alle conoscenze teoriche acquisite all’università.

I partecipanti del Model United Nations, per esempio, simulano in tutti i dettagli i dibattiti e il lavoro delle commissioni ONU, agendo come delegati, e quindi rappresentanti di una specifica nazione; l’obbiettivo è cercare soluzioni e compromessi sui temi in agenda, e richiede una lunga preparazione: i “delegati” devono infatti preparare documenti ufficiali, affinare la loro capacità di parlare in pubblico, e lavorare insieme per formare alleanze su posizioni condivise.

Il “team building” è un tema che accomuna tutti i progetti: nel Rome Press Game i ragazzi vengono divisi in 5 gruppi, ognuno composto da giornalisti e traduttori: come una vera e propria redazione, si occupano di realizzare contenuti video, audio e online, per documentare giorno per giorno quello che avviene al festival.

I partecipanti del Rome Business Game invece entrano in contatto con importanti realtà economiche e aziendali, che assegnano loro dei casi pratici a cui rispondere proponendo un progetto concreto; la possibilità di presentare le proprie proposte originali a esperti del settore è una grande opportunità e un’occasione per imparare da chi lavora da anni nel mondo dell’industria e del mercato.

L’international Careers Course, infine, è un vero e proprio corso di orientamento, che tramite sessioni informative, incontri, e tavole rotonde mira a fornire ai partecipanti una conoscenza approfondita del mondo lavorativo delle Carriere Internazionali, comprese le dinamiche, i meccanismi e le procedure che lo regolano. Vengono esaminate le modalità di accesso e i tipi di lavoro legati alle Nazioni Unite, all’Unione Europea, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ed a varie ONG, società multinazionali e banche d'affari.

Ma l’International Careers Festival, oltre ad essere estremamente utile per la propria futura carriera, offre agli studenti un’altra importantissima occasione: quella di entrare in contatto con persone provenienti da tutto il mondo, con un bagaglio culturale talvolta completamente diverso. Quest’anno si sono contate almeno 100 nazionalità diverse tra i partecipanti del festival, che hanno potuto così conoscere nuove prospettive e punti di vista sul mondo, lavorando in un ambiente dinamico e realmente internazionale.

L’obiettivo è sviluppare idee innovative lavorando fuori dagli schemi a cui siamo abituati: promuovere il dialogo, la fiducia e la cooperazione, infatti, produce sempre un maggiore sviluppo e grandi innovazioni
In una società in cui troppo spesso la diversità viene associata a paura e discriminazione, eventi come questo assumono un ruolo ancor più importante, perché permettono a persone provenienti da tutto il mondo di collaborare a un progetto comune, stringendo spesso relazioni di amicizia e stima reciproca. È solo grazie a queste basi che possiamo pensare di costruire un futuro basato sulla comprensione e sulla condivisione delle diversità.

Teresa Trallori