Da Ca’ Foscari a Google, la storia di successo di Alberta Zatta

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Nel 2016, Alberta Zatta si è laureata in Economics and Management con votazione 110/110 con lode. La sua carriera accademica presso l’Ateneo e come studentessa del Collegio Internazionale, le ha permesso di raggiungere, alla sola età di ventiquattro anni, un traguardo molto importante: la posizione di Associate Account Strategist di Google.

Come mai hai scelto di studiare a Ca’ Foscari?
Dopo aver frequentato il Liceo Linguistico Collegio Vescovile Pio X di Treviso, è stato quasi scontato per me proseguire gli studi in lingua inglese. Avendo già intuito, sebbene la giovane età, il mio interesse per l’imprenditorialità, la scelta del corso in Economics and Management di Ca’ Foscari è stata quasi naturale.

Sei stata una brillante studentessa del Collegio Internazionale. Cosa ne pensi della tua esperienza presso questa istituzione universitaria che forma giovani laureati di eccellenza?
Ca' Foscari mi ha offerto la possibilità di frequentare il Collegio Internazionale, che si trova sull’Isola di San Servolo. Non è solo un’istituzione universitaria, ma una vera e propria comunità fatta di studenti che si impegnano a vivere assieme e seguire un percorso formativo parallelo. Grazie a questa esperienza, oltre al mio corso di studi, ho coltivato campi di studio che non avrei avuto modo di approfondire altrimenti. Devo dire che la mia permanenza sull'isola è uno dei ricordi più belli finora.

Durante il tuo percorso universitario, la tua formazione è stata continua. Hai collezionato una serie di esperienze; ci potresti dire quali competenze ti hanno portato?

Uno degli elementi che ha caratterizzato la mia esperienza come cafoscarina è stato quello di avere sempre cercato di cogliere tutte le opportunità che mi venivano offerte nonostante non fosse sempre facile gestire il tempo e le forze. Ora però il multitasking caratterizza le mie giornate e sono felice di aver imparato durante i miei studi a portare avanti più impegni simultaneamente: dalla facoltà, al Collegio, alle ripetizioni, ai corsi di musica, fino al lavoro estivo come commessa o guida turistica.
Una delle esperienze che ritengo più rilevanti è stata quella di iniziare a lavorare già durante le superiori in quanto mi ha dato l'opportunità di prendere piccole responsabilità e confrontarmi con intermediari più adulti, skills che sono state fondamentali poi nei miei primi mesi in Google.

Qual è stata la tua esperienza internazionale durante il tuo percorso di studi?
Un'altra pietra miliare della mia educazione è stata l'Erasmus in Germania, durante il quale ho potuto confrontarmi con un differente sistema educativo e crescere a livello personale. È sempre una sfida lasciare la propria comfort zone, ma mi ha permesso di acquisire quell'indipendenza che ha reso poi naturale per me trasferirmi.
Inoltre, menzionerei l'Harvard Summer School dove ho potuto intraprendere corsi di Letteratura Interrazziale e Teoria della Complessità che mai avrei potuto esplorare con un tal livello di approfondimento e qualità dell'insegnamento.

Ora occupi il ruolo di Associate Account Strategist per Google. Ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo lavoro e come sei riuscita a raggiungere questo traguardo?
Mi occupo di dare supporto tecnico alle agenzie italiane che utilizzano Adwords, Analytics e Merchant Center, tre software di Google per la pubblicità online. Inoltre, sto imparando a fare consulenza alle agenzie per migliorare la User Experience e la velocità del loro sito per i dispositivi mobili.
L'occasione è nata dalla mia partecipazione a un evento a Google Milano al quale avevo fatto l’application tramite il portale Almalaurea. L’esito dell'evento mi ha portato poi ad avere i primi colloqui con i recruiter che poi hanno portato all'assunzione nel giro di pochi mesi. Un pensiero strutturato e supportato da dati, la propensione per il cambiamento e le soluzione alternative sono state le qualità che più mi hanno aiutato durante i colloqui.

Quali sono state le sfide più significative? E gli insegnamenti più importanti?

All'inizio la mia esperienza professionale in azienda era pari a zero, quindi ho dovuto lavorare molto su me stessa per imparare a gestire multitasking e ritmi di lavoro molto veloci. L'insegnamento che mi sta servendo di più è quello di imparare a gestire i vari compiti e capire l'importanza dei rapporti umani, che in una grande azienda ti permettono di avere accesso a un numero enorme di risorse e possibilità.

In questo momento cosa c’è in cima alla tua lista di cose da fare?
Oltre alla programmazione dei miei festival estivi, perché la carriera è una maratona non uno sprint quindi bisogna sapere ricaricarsi, in questo momento sto cercando di aumentare il mio portafoglio di competenze legate al Program Management in modo da aprirmi ulteriori porte nei prossimi mesi.

Progetti per il futuro?
Mi piacerebbe molto acquisire una seconda laurea, ma questa volta in ambito umanistico. Mi accorgo di quanto mi manchino la lettura e la poesia dalle quali ho sempre preso ispirazione, non a caso la versione tascabile della Commedia è sempre sulla mia scrivania. Inoltre, mi piacerebbe anche fare un'esperienza di volontariato e mettere a disposizione il mio tempo aiutando gli altri. Vorrei restituire parte di quello che ho ricevuto fino ad adesso. Ci vuole molto coraggio a lasciare tutto e spero un giorno di trovarlo.

Se ti scegliessimo come testimonial per la prossima campagna immatricolazioni di Ca’ Foscari, che messaggio daresti o cosa racconteresti della tua esperienza alle potenziali matricole?
Direi  "42" ovvero La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto secondo la Guida galattica per gli autostoppisti. Ovviamente è ironico, ma un po' rappresenta la mia filosofia: non ci dovrebbero essere percorsi predefiniti per vivere la nostra vita. Credo che dare il meglio di sé e investire sui rapporti umani sia già una pianificazione sufficiente senza dover stressarsi troppo. Basta essere pronti a cogliere le occasioni che ci si presentano.

Come ti immagini tra 10 anni?
Mamma? Pilota di aerei? Giocoliere a Bogotà? Spero felice e saggia.

A cura di Charlotte Gandi