Il cortile della Niobe

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Nell’anno del 150esimo anniversario dalla fondazione dell’Università Ca’ Foscari Venezia, un importante e impegnativo progetto di ricerca e di riqualificazione è stato avviato per far luce su un aspetto, ancora poco noto, della storia istituzionale e artistica dell’ateneo. Si tratta di uno studio marcatamente interdisciplinare dedicato al Sacrario dei cafoscarini caduti nei conflitti del Novecento, situato all’interno di uno degli antichi cortili di Ca’ Giustinian dei Vescovi e caratterizzato dalla scultura della Niobe di Napoleone Martinuzzi.

Il convegno Il cortile della Niobe, memoriale dei cafoscarini caduti storia e recupero di un monumento, si terrà il 13 e 14 giugno presso l’Aula Baratto di Ca’ Foscari, sede centrale, per presentare i risultati del lavoro di ricerca e ricostruire un “pezzo" della storia dell’ateneo.

Il 13 giugno alle ore 14.45 apriranno il convegno i saluti del Prorettore alle Attività Culturali, Flavio Gregori. La relazione plenaria sarà tenuta dallo storico Mario Isnenghi, alla quale seguiranno i contributi dei componenti dei gruppi di lavoro impegnati nel progetto.

Molte le discipline messe in campo e molti i docenti e professionisti esperti coinvolti, coadiuvati da studenti e neo-laureati. Un articolato programma di interventi esaminerà il cortile-memoriale da molteplici prospettive.

Quali storie racconta il piccolo suggestivo cortile che si trova nel cuore della sede storica dell’Università Ca’ Foscari? Come è cambiato nei secoli? Si tenterà di dare una risposta a questi e altri interrogativi esaminando la storia e le funzioni del cortile a partire dall’edificazione nel secondo Quattrocento, quando era corte di servizio per l’approvvigionamento dell’acqua della nobile residenza dei Giustinian, fino alla sua trasformazione in Sacrario, nell’immediato secondo dopoguerra.

IL MONUMENTO
Il Cortile della Niobe, il sacrario dei caduti di Ca’ Foscari nei conflitti del Novecento

Il cortile minore di Ca’ Giustinian dei Vescovi in Ca’ Foscari, ospita il complesso monumentale della Niobe, uno dei luoghi più significativi del palazzo. È notevole il pregio dei manufatti antichi e moderni presenti nel cortile, dove le merlature gotiche e i capitelli rinascimentali creano un contesto ideale che esalta la potenza evocativa della scultura eseguita da Napoleone Martinuzzi nel 1946. Al centro del cortile, in uno spazio raccolto e protetto, si trova una statua-fontana di marmo realizzata dallo scultore muranese raffigurante il mito greco di Niobe, madre di 14 figli che vennero uccisi. Trasformata in pietra dal dolore, fu trasportata dagli dei sulla cima di un monte dove non smise mai di piangere e le sue lacrime furono così tante che generarono una fonte. La torsione del corpo, rivolta in opposizione alle lastre di marmo del porticato che chiude il cortile a ovest su cui sono incisi i nomi di oltre duecento fra docenti e studenti dell'istituto caduti durante la guerra, e il movimento delle braccia che coprono il volto, esprimono il grande dolore per le perdite subite. La statua che piange studenti e docenti caduti durante i conflitti del secolo scorso, suoi figli ideali è metafora del cordoglio dell’ateneo.

IL PROGETTO DI RICERCA
La salvaguardia della memoria

Il progetto di ricerca si è articolato su due piani paralleli, ma complementari. Una ricerca storica, di archivio e una di restauro e di riqualificazione della materia.

A partire dalla ricostruzione delle biografie di molti studenti, ex-studenti e professori ricordati nel lungo elenco, grazie ai documenti conservati nell’archivio storico dell’ateneo e a testimonianze private come lettere, diari, fotografie, la ricerca ha permesso di guardare più da vicino sia agli ideali che ai comportamenti quotidiani in tempo di guerra del mondo universitario cafoscarino: interventismo e pacifismo, patriottismo e internazionalismo, entusiasmo e delusione, obbedienza e ribellione.

Sono emersi dalla polvere dei documenti d’archivio frammenti della vita universitaria e militare di tanti “studenti ignoti” e preziose sono state le testimonianze dei discendenti, che hanno interpellato i parenti più anziani e interrogato le carte di famiglia. È stato così possibile recuperare alcuni originali dei diplomi di laurea ad honorem, un tesserino universitario dell’anno accademico 1913/1914 con ancora due stelle alpine conservate, un intero corpus di lettere dal fronte, fotografie di allievi ed ex-allievi in abiti civili e militari.

Che cosa ha voluto dire nel 1915 per gli studenti lasciare i corsi universitari e andare a combattere e morire per una causa? E che cosa possiamo dire oggi, dopo aver visto la lista dei caduti cafoscarini tristemente allungarsi durante e dopo la Seconda guerra mondiale? Una risposta la propongono gli storici, il cui apporto si è integrato con il lavoro dei filosofi, degli studiosi di letteratura e degli storici dell’arte e specialisti del restauro per studiare le ricadute ideologiche sull’ateneo dei diversi conflitti succedutisi nel secolo breve e per offrire riflessioni sul significato del monumento e della memoria.

Ma la salvaguardia della memoria passa anche attraverso la conservazione della materia, condizione necessaria per garantire futuro alla memoria stessa e non isolarla nell’istante celebrativo. Il convegno include quindi una sessione dedicata alla materia – marmo e pietra – quale “corpo” della memoria. Saranno illustrati gli studi compiuti sulle superfici lapidee che sono state oggetto di restauro.

Tutti gli aspetti del progetto
Un progetto di così ampio respiro non poteva che abbracciare più ambiti e articolarsi su più livelli, portando alla realizzazione di prodotti sui quali si soffermerà il convegno:

• Sarà presentato il DATABASE ONLINE “Il cortile della Niobe, Sacrario dei caduti di Ca’ Foscari” che raccoglie notizie, documenti e immagini relativi ai 246 caduti ricordati nelle lapidi. Ideato da Alessandro Casellato, curato da Antonella Sattin, implementato dai borsisti Anna Bozzo, Elisabetta De Anna, Giulia Del Frate, Marco Romio, Luca Pizzolon, Elena Valeri, e sviluppato da Stefano Bonetta, Alberto Piotto, Mariangela Vedovo, Lorenzo Sartori e Stefania Vianello di ASIT, il database mette a disposizione notizie, immagini e documenti reperiti nel corso di una ricerca dedicata e sarà aperto agli aggiornamenti che eredi, conoscenti o studiosi desiderino apportare.

• Le ANALISI scientifiche sono state svolte dal Laboratorio di Caratterizzazione Materiali (nella persona di Lavinia de' Ferri, supervisionata da Giulio Pojana) e dal laboratorio diretto da Elisabetta Zendri, che, insieme a Eleonora Balliana, ha anche supervisionato gli interventi di RESTAURO e MANUTENZIONE sulle parti lapidee del cortile con la collaborazione di Elisabetta Longega, coordinando i borsisti Elisa Goldin e Riccardo Trazzi e i due gruppi di studenti del III anno del Corso di Laurea in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro. L’intervento di restauro della loggia e la ripulitura della statua sono stati svolti in accordo e collaborazione con Jacopo Fusaro dell’Ufficio tecnico dell’università, in qualità di direttore dei lavori. Si è provveduto anche alla ricollocazione del basamento della statua nella sua posizione originaria.

• Sarà presentato Il TOUR VIRTUALE tridimensionale e navigabile dell’intero spazio del cortile che permetterà al visitatore di immergersi nella storia del Sacrario. Realizzato da Davide Vallotto con la supervisione di Giulio Pojana, comprende anche la ricostruzione 3D ad alta definizione della statua della Niobe.

• Gli esiti delle ricerche presentati negli interventi tenuti dai relatori nel corso del convegno saranno pubblicati in forma estesa e integrale nel VOLUME curato da F. Bisutti, E. Molteni, E. Zendri, la cui uscita è prevista per il tardo autunno presso le Edizioni Ca’ Foscari.

• Lo SPETTACOLO TEATRALE: “E serbi un sasso il nome”: memorie dei cafoscarini caduti, nato dalla collaborazione tra Teatro Ca’ Foscari e Accademia Teatrale Veneta, sarà rappresentato nei giorni 18 e 19 dicembre al Teatro di Santa Marta con la drammaturgia di Paola Bigatto e la regia di Stefano Pagin. Gli interpreti saranno diciannove allievi dell’Accademia. Il cortile-sacrario rievocato in scena diventerà il palinsesto su cui leggere in trasparenza la vita in tempo di guerra del mondo universitario di allora, misurandola con quella del presente. Il coordiamento organizzativo sarà curato da Donatella Ventimiglia e la supervisione da Maria Ida Biggi.

 

Qui il programma del convegno

Iniziativa promossa nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Ateneo

CONVEGNO

13 e 14 giugno 2018

Il cortile della Niobe, memoriale dei cafoscarini caduti storia e recupero di un monumento

a cura di Francesca Bisutti
organizzazione di Lavinia de Ferri
 lavinia.deferri@unive.it