Il Teatro Ca' Foscari celebra i 150 anni con la programmazione autunnale

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Il Teatro Ca' Foscari di Santa Marta intende celebrare i 150 anni dalla fondazione dell'Ateneo proponendo come programmazione autunnale due spettacoli strettamente legati alla storia di Ca’ Foscari.
La Commedia degli Zanni, che ripropone uno spettacolo messo in scena  nel 1958 dall’allora teatro universitario, un grande successo che aveva ricevuto premi e riconoscimenti dalla fine degli anni Cinquanta fino ai giorni più recenti, e ‘E serbi un sasso il nome’: memorie dei cafoscarini caduti, parte conclusiva del progetto di ateneo Tutto il tempo in un cortile’: il Sacrario dei caduti cafoscarini nei conflitti del Novecento che chiude con un tocco teatrale gli approfondimenti interdisciplinari già proposti sugli aspetti storici, artistici, culturali e conservativi del sacrario della Niobe.

“Ci è sembrato importante - spiega Maria Ida Biggi, delegata del rettore Programmazione del Teatro Santa Marta - nell’anno dei festeggiamenti dei 150 anni del nostro Ateneo, recuperare un momento storico della vita del teatro italiano di cui fu protagonista il Teatro Universitario di Ca’ Foscari fondato nel 1950.  Un’iniziativa che cadeva in un momento in cui a Venezia il teatro di prosa stava vivendo un periodo molto critico. Il Teatro Universitario di Ca’ Foscari, voluto dall’ allora Rettore Gino Luzzato e che ebbe in Giovanni Poli il suo promotore e la sua anima, costituì un elemento propulsivo rilevante non solo per la crescita culturale degli studenti, ma anche per i veneziani stessi”.

La Commedia degli Zanni 

Giovedì 25 – Venerdì 26 ottobre 2018 > 20.30
Sabato 27 ottobre 2018 > 10 matinée per le Scuole

Venerdì 23 novembre 2018 > 20.30> TEATRO GOLDONI

Teatro Ca’ Foscari in collaborazione con Teatro a l’Avogaria ripresenta per celebrare i 150 anni dalla fondazione dell'Ateneo, La Commedia degli Zanni, da documenti rinascimentali della Commedia dell’Arte, curata e messa in scena da Giovanni Poli, per la Compagnia del Teatro Universitario di Ca’ Foscari nel 1958, ulteriore occasione per festeggiare i sessant’anni dalla sua prima rappresentazione.
La Commedia, realizzata per il Festival del Teatro Universitario organizzato dalla Università di Salonicco, in Grecia, il 29 aprile 1958, sarà riallestita più volte dal Teatro Universitario di Ca’ Foscari con recite in Italia e all’Estero e in seguito sarà messa in scena dalla Compagnia del Teatro-Studio di Palazzo Durini di Milano, diretto da Giovanni Poli. Lo stesso regista poi, dopo aver fondato il Teatro a l’Avogaria di Venezia nel 1969, mantiene lo spettacolo in repertorio, utilizzandolo come materiale per la preparazione degli attori.
Frutto di studi compiuti da Giovanni Poli su documenti originali, La Commedia degli Zanni è una storia antologica delle principali maschere italiane, giocata sui contrasti di sapore primitivo, talora a filastrocca popolaresca, sino alle forme più decadenti confluite in altri generi letterari del ‘600. Si compone di brani e singoli versi ricuciti pazientemente, capaci di delineare esattamente i tratti psicologici peculiari delle maschere e, nell’insieme, risultare un susseguirsi di avvenimenti fantastici.
“La Commedia degli Zanni, afferma Poli, più che una vera e propria commedia dell’arte, in quanto è assente l’improvvisazione, è costruita secondo un particolare modo di sentire le maschere del ‘500, rivissute e riproposte in rapporto alle esigenze di rinnovamento delle scene moderne: l’espressione scenica è trasfigurazione della realtà in astrazione della 'parola detta', del gesto e del colore-luce e pertanto in valori ritmico-musicali, esteticamente puri.” [Maria Ida Biggi]
 

regia di Giovanni Poli
ripresa da Stefano Poli

con
Gianluca Da Lio – 1° Zanni
Rocco Longo – 2° Zanni
Alessandro Esposito – 3° Zanni
Sara Buccheri – 4° Zanni
Silvia Brotto – 5° Zanni
Irene Curto – Magnifico
Fabio Strazzer – Dottore
Samuele Busolin – Capitano
Camilla Grandi – Amorosa
Vittorio Lora – Amoroso
Marta Panciera – Servetta
Maddalena Motta – Cortigiana

Musiche per liuto eseguite dal vivo da Francesco Baccichet

Scene e costumi storici

Foto di scena di Giovanni Tomassetti

Produzione Teatro Ca’ Foscari – Fondazione Ca’ Foscari
In collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma – Fondazione Giorgio Cini

Gli spettacoli sono a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
È consigliata vivamente la prenotazione all’indirizzo  prenota.teatrocf@unive.it

Info e prenotazioni
Per informazioni e prenotazioni scrivere all’indirizzo  prenota.teatrocf@unive.it

www.unive.it/teatrocafoscari

Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta
Calle larga Santa Marta  - Dorsoduro 2137 - 30123 Venezia

 

‘E serbi un sasso il nome’: memorie dei cafoscarini caduti

Martedì 18 – Mercoledì 19 dicembre 2018 > 20.30
Giovedì 20 dicembre 2018 > 10 matinée per le Scuole

Teatro Ca’ Foscari in collaborazione con Accademia Teatrale Veneta presenta ‘E serbi un sasso il nome’: memorie dei cafoscarini caduti. Il lavoro teatrale nasce dal progetto di Ateneo 'Tutto il tempo in un cortile': il Sacrario dei caduti cafoscarini nei conflitti del Novecento, che si articola secondo un piano marcatamente interdisciplinare e interessa aspetti storici, artistici, culturali e conservativi.
Le ricerche – condotte da un gruppo di docenti coadiuvati da borsisti –, hanno permesso di ricostruire le vite di molti dei giovani caduti e, a partire da queste vite ritrovate, di pensare a uno spettacolo teatrale agito da giovani di oggi che interpretino i giovani di allora. Il cortile-sacrario rievocato in scena potrà essere il palinsesto su cui leggere in trasparenza gli ideali, anche contraddittori, e i comportamenti quotidiani in tempo di guerra del mondo universitario di allora, misurandoli con quelli del presente. Lontane nel tempo storico ma vicine nello spazio-memoria creato dalla rappresentazione, singole figure, interpretate da allievi attori, ci porteranno dalle vicende individuali ad una storia. L’impegno congiunto degli allievi dell’Accademia Teatrale Veneta e dei laureandi e neo-laureati dell’Università Ca’ Foscari nella costruzione dello spettacolo rappresenta il risultato formativo dell’iniziativa. [Francesca Bisutti]

Un luogo di ricordo, una statua, un elenco di nomi: la ricerca sul sacrario dei caduti cafoscarini, svolto da docenti e studenti dell'Università Ca' Foscari, ha fatto venire alla luce diari, lettere, atti notarili, testimonianze... testi lontani dalla scrittura teatrale, ma che raccontano come quei nomi siano arrivati a essere incisi su quelle pareti di pietra in quel cortile dell'Università veneziana. Le storie di questi giovani, insieme alla storia dell'edificazione del sacrario, saranno la base per una drammaturgia originale, in parte affidata ai giovani allievi attori che incarneranno i protagonisti delle nostre storie: soldati della Prima Guerra Mondiale, ma anche madri, sorelle, fidanzate, le tante ‘Niobi’ prodotte dalla storia. [Paola Bigatto]

Strategie per un metodo di lavoro
Nel periodo di novembre accade che il cimitero dove riposano i miei parenti, si popoli di donne, fin dalle prime ore del mattino (io ci vado sempre molto presto), tantissime signore, che raschiano, lavano, spolverano tombe, sostituiscono fiori, veri ma anche di plastica, ormai stinti dal sole dell'estate, interrano piantine, sradicano erbacce. Il cimitero, che di solito la domenica mattina (il mio giorno di visita) è deserto quasi da far paura, durante il mese dei morti si anima improvvisamente.
Mi capita di fare un gioco quando entro in un cimitero, mi fisso sul nome, sulle date e sulla foto di qualche defunto a me sconosciuto. Alcuni cognomi sono davvero bellissimi: ‘Laghezza’ (che inventa il sentimento di tristezza che sento sempre di fronte ai laghi). ‘Casadoro’: la faccia di una bella signora bionda, che nella foto in bianco e nero della lapide indossa un collo di pelliccia di volpe. La foto a colori di un ragazzo sulla sua moto (i giovani mi colpiscono sempre moltissimo). Mi dico che deve essere stato molto affezionato a quella moto se i genitori hanno deciso di fermarlo per sempre in quella postura. O forse... O forse era venuto particolarmente bene. Infatti ride ed è bellissimo. Scegliere quella foto deve essere stata una ferma decisione della madre. Sicuramente. Qualche mese fa sulla tomba di un marito una moglie puliva il marmo con un fazzoletto da naso scossa da un pianto così fresco che con stupore ho letto la data di morte dell'uomo, il 1980. Mi sono chiesto perché il dolore non fosse ancora passato o se quella scena non fosse altro che una coincidenza. Così comincio a immaginare e spesso a inventare, attraverso i pochi elementi di cui dispongo, un contesto intorno a sconosciuti.
Proverò ad affrontare questa messa in scena insieme agli attori e a Paola Bigatto, la drammaturga che ha selezionato le informazioni storiche e ‘umane’ di cui disponiamo, iniziando con un gioco simile a questo. Inventare o scoprire delle vite dietro corrispondenze, spesso edulcorate per nascondere ai propri cari gli orrori della guerra, diari, foto, documenti, articoli di giornali, dovrebbe essere un po' lo stesso tipo di esercizio. Così, forse, ci riuscirà di avvicinare nel modo più empatico possibile gli esseri umani di cui parleremo. Una cosa precisa ci siamo detti tutti, al di là del work in progress, fin dall'inizio del progetto: non vogliamo parlare di morte, ma di vita e giovinezza. [Stefano Pagin]


drammaturgia Paola Bigatto
regia Stefano Pagin
da un’idea di Francesca Bisutti
coordinamento scientifico Maria Ida Biggi
costumi Elettra Del Mistro
luci Cristiano Colleoni

con gli allievi del III anno dell’Accademia Teatrale Veneta
Maria Anolfo
Erica Bianco
Riccardo Bucci
Giulia De Vecchi
Anna Delbello
Elena Ferri
Luca Goldoni
Helga Greggio
Claudia Manuelli
Sathya Nardelli
Silvia Pallotti
Tommaso Mattia Russi
Marco Sartorello
Elisa Scatigno
Paolo Tosin


Accademia Teatrale Veneta è Partner di progetto nell'ambito dell’Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e il Teatro Stabile del Veneto, finalizzato alla realizzazione del Modello Veneto Te.S.eO. - Teatro Scuola e Occupazione

Gli spettacoli sono a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
È consigliata vivamente la prenotazione all’indirizzo  prenota.teatrocf@unive.it

Info e prenotazioni
Per informazioni e prenotazioni scrivere all’indirizzo  prenota.teatrocf@unive.it

www.unive.it/teatrocafoscari

Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta - Calle larga Santa Marta  - Dorsoduro 2137 - 30123 Venezia

FEDERICA FERRARIN