Matteo, da Treviso a NY. «Qui mi sento valutato per le mie capacità»

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Matteo Spiller si è laureato in economia aziendale a Ca’ Foscari con 110 e lode, 6 mesi in anticipo rispetto alla normale scadenza. Dopo numerose esperienze collezionate sia prima che dopo la laurea (associazionismo, Erasmus, stage, lavoro) dal 1° ottobre vive a New York, assunto da BNP Paribas per occuparsi di liquidità e stress test.

Recentemente, con alcuni amici e finanziatori, ha fondato la startup Hevai, che può rivoluzionare il concetto di assistenza domestica e prestazione infermieristica nel campo del benessere, della cura e della salute delle persone. L’obiettivo della piattaforma è infatti quello di offrire prestazioni sanitarie a un prezzo equo.
Ecco cosa ci ha raccontato Matteo del suo percorso, che l’ha portato da Treviso a New York, passando per Ca’ Foscari.

Raccontami un po' di te: come mai hai scelto di studiare a Ca' Foscari Economia aziendale?

Posso dire che l’economia è una passione di famiglia; infatti, sin da piccolo, ho sempre sentito parlare in casa di banche, finanza, aumenti di capitale e news finanziarie. Quasi senza volerlo, mi sono interessato a questi argomenti, che per me erano all’ordine del giorno. Nel 2010, mi sono iscritto a Ragioneria presso l’Istituto Tecnico Economico Riccati-Luzzatti di Treviso, città dove sono nato. In questa scuola mi sono appassionato ancora di più alle discipline economiche e, ottenuto il diploma, mi è sembrato naturale continuare la mia formazione con il corso di Economia aziendale a Ca’ Foscari.

Come è proseguita la tua attività formativa durante il percorso universitario?

Appena ho iniziato i corsi universitari, mi sono reso conto che le conoscenze apprese sui libri non erano sufficienti per me. Avevo voglia di scoprire sempre di più! Più studiavo e mi impegnavo, più capivo di aver bisogno di esplorare e andare a fondo nelle mie discipline di studio.
Per questo, durante il percorso universitario mi sono avvicinato a diverse realtà: per esempio, ho partecipato attivamente all’Associazione universitaria CaFoscariNow con cui ho vinto le elezioni e sono diventato Consigliere del Dipartimento di Management e successivamente ho contribuito alla Commissione paritetica Docenti e Studenti del mio corso di laurea. Inoltre, ho partecipato al laboratorio di didattica innovativa Active Learning Lab – Urban Innovation come Innovator.

All’Università sei stato impegnato in numerose attività, tra cui la presidenza di Invenicement. Ti va di raccontarci qualcosa di più sulla tua esperienza?

Invenicement è una piattaforma grazie alla quale gli studenti interessati al mondo della Finanza e del Business possano integrare le loro conoscenze specifiche e mettersi in gioco in prima persona attraverso le varie iniziative proposte e che essi stessi proporranno e contribuiranno a realizzare.
Grazie a Invenicement, il primo Business & Finance Club del nostro Ateneo, ho conosciuto persone molto competenti che mi hanno fatto crescere più di qualsiasi altra esperienza professionale come Andrea Ropele e Mirko Cauci. Il mio primo contatto con Invenicement è stato nella veste di collaboratore per un progetto, poi il mio ruolo è diventato quello di tesoriere e infine di Presidente del Club.

Qual è stata la tua esperienza internazionale durante il tuo percorso di studi?

Nell'estate del 2017 sono partito per Bruxelles dove ho svolto uno stage per l’Associazione European Union Experts. Al mio ritorno ho subito svolto un altro stage presso CentroMarca Banca dove ho avuto la possibilità di lavorare per diverse aree di questa realtà.
In seguito, sono partito alla volta della Germania, precisamente a Stoccarda, presso la Heilbronn University, per un percorso Erasmus della durata di sei mesi.
Nello stesso periodo, ho iniziato a scrivere diversi articoli economico-finanziari per una rivista londinese, The Market Mogul.
Pochi mesi dopo ho iniziato a collaborare come Brand Ambassador con una Startup Fintech nata a Dublino, Circle.

Infine, questa estate ho creato con diversi amici e soci la Startup Hevai tra Venezia e New York. Nata dalla consapevolezza che in Italia, ad oggi, molte persone non possono usufruire di un servizio essenziale quale l’assistenza infermieristica a domicilio, spesso inaccessibile a causa di una burocrazia lenta e della mancanza di un punto di contatto diretto tra domanda e offerta.
Posso confessare di aver vissuto appieno la vita universitaria. Sono stati due anni e mezzo davvero intensi, ma ne sono davvero soddisfatto!

Oltre ad esserti prodigato in tantissime attività e aver vissuto esperienze formative diverse, sei riuscito a concludere il tuo percorso universitario in anticipo. È stata una scelta casuale o motivata dal desiderio di entrare subito nell’ambiente lavorativo?

A febbraio del 2018 avevo già superato tutti gli esami e per non perdere tempo ho deciso di laurearmi in anticipo con il professor Simone Mazzonetto. Volevo entrare subito nel mondo del lavoro, e sperimentare esperienze lavorative diverse ed arricchenti.
Inizialmente, a Treviso, ho cominciato a lavorare per KPMG, mi sono occupato di Auditing, ma successivamente ho colto al volo un'offerta e mi sono trasferito a Milano per iniziare un'esperienza in Citibank.

Da Treviso a Milano, per poi approdare a New York. Come sei arrivato a lavorare per BNP Paribas e di cosa ti occupi?

Durante l’ultima estate ho sentito la necessità di girare il mondo e ho iniziato ad inviare il mio curriculum all'estero. A New York, il gruppo BNP Paribas ha mostrato di apprezzare molto il mio curriculum e mi ha offerto una posizione nel Treasury Department come Liquidity Risk & Monitor Analyst. Nella fattispecie, ci occupiamo di controllare la liquidità della banca e facciamo in modo che vengano rispettati tutti gli adempimenti richiesti dal Federal Reserve (FED). Questa è sicuramente l’esperienza lavorativa più difficile che io abbia mai fatto, mi sto mettendo veramente alla prova. Il lavoro che svolgo è molto tecnico, ma il gruppo sta investendo su di me dedicandomi del tempo per insegnarmi molte cose davvero interessanti.

Per il prossimo anno punto a svolgere un’esperienza tra Singapore e Hong Kong

Cosa ne pensi del tuo nuovo inizio internazionale e quali sono state, oltre al desiderio di viaggiare, le motivazioni che ti hanno portato ad allontanarti così tanto dall’Italia?

New York è un mondo completamente diverso dal nostro. A livello bancario, posso dire che le  banche newyorkesi siano molto più sviluppate delle nostre. Mi sembra che in Italia a volte si studino argomenti che spesso le nostre banche non mettono in pratica, mentre qui negli States tutto è molto più tecnico, le persone sono preparate e gli argomenti che si leggono nei libri vengono messi in pratica veramente.
Un altro motivo che mi ha spinto a trasferirmi all'estero sono le condizioni economiche riservate a tirocinanti e  giovani neoassunti. Spesso, in Italia gli studenti sono sfruttati durante le loro prime esperienze lavorative e ricevono un compenso inadeguato, che a volte si risolve in un mero rimborso spese. Qui negli States capita che anche soltanto con un anno di esperienza si abbiano degli stipendi davvero consistenti.
Infine qui mi sento valutato per le mie capacità e non in relazione alla mia età anagrafica, come spesso mi è capitato.

È stato difficile lasciare la tua routine e i tuoi affetti in cambio di questa nuova avventura?

Devo dire che è stata la scelta più difficile che io abbia mai dovuto prendere! Ero consapevole che in base alla mia decisione la mia vita avrebbe potuto prendere due strade diverse.
Qui sto imparando tantissime cose, ma decidere di lasciare tutto in Italia non è stato facile. Ho dovuto lasciare la mia famiglia, gli amici e gli affetti. Ho rinunciato a molte certezze e mi sono buttato in questa gigantesca esperienza, ho rischiato moltissimo, ma ogni giorno che passa sono sempre più contento della mia decisione.

A cura di Charlotte Gandi