Viaggio in Armenia e Orienti Migranti. Due sguardi verso Est in un ciclo di incontri

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Il dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea organizza due iniziative per approfondire la conoscenza di lingue e culture dei Paesi oggetto dei suoi studi. A partire dall’Armenia, con un convegno internazionale.

Il Viaggio in Armenia dall’Antichità ai nostri giorni

Un convegno internazionale dal titolo Il Viaggio in Armenia dall’Antichità ai nostri giorni si terrà a Ca’ Foscari il 29 e 30 ottobre e condurrà il pubblico in un affascinante percorso storico e culturale che da Venezia, tradizionale Porta d’Oriente dell’Europa, giungerà all’Armenia, un paese dalla storia antica e complessa, il cui territorio è stato soggetto nel corso dei millenni a cambiamenti radicali e eventi traumatici.

Parteciperanno studiosi provenienti da prestigiose università europee come Sorbonne Université, Freie Universität e Humboldt Universität di Berlino, Ruhr-Universität – Bochum, Université de Montpellier, Jagiellonian University di Cracovia e da università italiane come Bologna, Verona, Padova, e naturalmente Ca’ Foscari.  Tra i relatori ci saranno anche due professori dell’università di Yerevan, ospiti del nostro ateneo nell’ambito del progetto Erasmus+ International Credit Mobility.

Gli interventi forniranno un quadro approfondito delle narrazioni che viaggiatori di varie epoche e provenienze – talvolta celebri (Senofonte, Marco Polo, Puškin, Mandel’štam), talvolta meno conosciuti, ma egualmente significativi – hanno dedicato a questo paese, alla sua storia e alla sua cultura. Il tema del viaggio in Armenia, che sinora non è mai stato affrontato con uno sguardo d’insieme, verrà proposto in un’ottica ampiamente interdisciplinare.

L’evento ha il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, ed è stato organizzato dai docenti cafoscarini Aldo Ferrari e Sona Haroutyunian in collaborazione con la Sorbonne Université,  l’Associazione per lo studio in Italia dell’Asia Centrale e del Caucaso (ASIAC), l’Association internationale des études arméniennes (AIEA) e il programma europeo Erasmus+.
Le lingue di lavoro saranno l’inglese, il francese e l’italiano.

Orienti Migranti: tra Letteratura e Traduzione

A novembre, sempre per iniziativa del dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, partirà il ciclo di seminari Orienti Migranti: tra Letteratura e Traduzione, coordinato da Sona Haroutyunian e Dario Miccoli del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea in collaborazione con il Laboratorio sulla Traduzione delle Lingue Orientali.

I seminari – che considerano anche l’attualità del dibattito pubblico su questioni riguardanti la migrazione - sono aperti a studenti, dottorandi e ricercatori e vorrebbero essere un’occasione informale di discussione e scambio intellettuale.

Da sempre, le letterature dei paesi del Vicino Oriente e dell’Asia Centrale si caratterizzano per la presenza di autori e testi in movimento tra lingue, culture e civiltà: basti pensare a letterature diasporiche per eccellenza, come quelle ebraica e armena, o anche alla letteratura persiana. Più di recente, si è assistito in Europa allo sviluppo di letterature dell’emigrazione: è il caso di romanzieri maghrebini francofoni e italofoni. L’aumento di traduzioni da lingue quali l’arabo, il cinese e il giapponese, ha infine permesso a molti scrittori di affacciarsi sul mercato editoriale italiano.

Il primo seminario di questo ciclo, dedicato al mondo armeno, sarà martedì 13 novembre in Aula C, Ca’ Cappello, h. 17.15 e vedrà Gayane Muradyan (Yerevan State University e Erasmus +ICM Visiting Professor) parlare di William Saroyan: Ethnic and Family Identities in Universal Settings. Seguiranno altri tre incontri nel corso del primo e secondo semestre, incentrati su casi di studio che andranno da Israele e la Cina fino all’Iran e altro ancora.

Federica SCOTELLARO