Nel cortile di Ca' Foscari Sowers, l'opera di Venini sulla biodiversità

condividi
condividi

Allestita nel cortile dell’Università Ca’ Foscari, il palazzo tardo gotico affacciato sul Canal Grande, Sowers è la grande opera firmata dall’artista Maria Rebecca Ballestra e dagli architetti Lino ed Elia Barone  realizzata dai maestri artigiani di VENINI. L’installazione testimonia la sensibilità ambientale di VENINI e il suo contributo al Festival per la Terra, in programma il 3 e il 4 dicembre 2018 con l’obiettivo di riformulare le questioni relative alla fragilità dell’ecosistema e individuare soluzioni alternative anche attraverso l’espressione artistica.

Primi visitatori d'eccezione dell'installazione il Principe Alberto II di Monaco e Youba Sokona, il Vicepresidente del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico dell’Onu.

Cross pollination between art, technology and nature, infatti, è il sottotitolo della grande installazione architettonica che resterà allestita dal 2 dicembre 2018 fino al 7 aprile 2019. Realizzata con circa 800 formelle di vetro disposte in una straordinaria composizione cromatica, racconta l’unicità di VENINI nel poter offrire una gamma così ampia di sfumature tonali: dal verde al grigio talpa, passando per l’ambra e il pagliesco; dal rosso allo zaffiro con declinazioni rosa, uva e acquamare. Gli elementi sono agganciati fra di loro grazie a una struttura portante di metallo, realizzata con il contributo di DITH (Dufreco International Traiding Holding) e di Jotun, oltre alla maestranza di Carpenteria Sartori, che simula una sezione di Dna e invita gli utenti a vivere quest’opera, attraversando i suoi caleidoscopici corridoi e i suoi avvolgenti passaggi. 

La composizione cromatica è opera di Maria Rebecca Ballestra, l’artista che da sempre indaga le problematiche legate della sostenibilità ambientale, politica e sociale, attraverso il tema del viaggio e l’espressione multidisciplinare. La sua opera Journey into Fragility è stata presentata in un evento collaterale della 56esima Biennale di Venezia e di molte esposizioni in Europa e Stati Uniti. Nella sua carriera, la Ballestra ha ricevuto numerosi premi internazionali e spesso viene chiamata dalla Boston University, dal Maraya Art Center, dall’University of HUl, dalla Xiamen University e dal Taipei Artist Village.

L’organismo strutturale, invece, è un progetto di Lino ed Elia Barone, gli architetti, padre e figlio, che vantano una lunga esperienza nell’interpretare il tema delle contaminazioni culturali. Portano la loro firma, infatti, la moschea Sheikh Zayed di Abu Dhabi e alcune residenze del re del Marocco Hassan II, la cattedrale ortodossa di Nizza, una serie di torri negli Emirati e di molte abitazioni private in Europa, Asia e Nord Africa.

Sowers interpreta concettualmente un’ideale Via della seta che custodisce nella sua struttura curva i semi di quaranta diverse varietà di piante o fiori, selezionate dall’Orto Botanico di Padova, e introdotte in Europa grazie alle attività commerciali dei paesi del Medio Oriente e dell’Asia citate anche da Marco Polo. La fruizione di questa installazione si completa attraverso la realtà aumentata che consente di visualizzare la pianta corrispondente a ogni seme, realizzata da CardMap. Il tema del viaggio che spesso stimola il pensiero creativo dell’artista torna anche in questo emozionante archivio culturale sulla biodiversità: un simbolo sempre attuale dell’incontro fra Oriente e Occidente.


VESCOVI Paola