La carriera nelle relazioni internazionali inizia ‘per gioco’

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I cafoscarini si sono impegnati anche quest’anno nelle due simulazioni internazionali più prestigiose per chi guarda alle carriere nelle relazioni internazionali: l’Harvard National Model United Nations di Boston e il Festival delle Carriere Internazionali di Roma.



    
A febbraio 20 studenti hanno partecipato alla simulazione delle Nazioni Unite più antica e importante al mondo, l’Harvard National Model United Nations. Insieme a tremila universitari provenienti da tutto il mondo hanno riempito il Boston Park Plaza Hotel per calarsi nei panni dei diplomatici ONU e discutere tematiche di grande rilevanza a livello internazionale.

Elemento fondamentale della simulazione era quello di seguire fedelmente le politiche dei Paesi rappresentati, che nel caso degli studenti cafoscarini erano il Belgio e i Paesi Bassi. I nostri delegati erano presenti in undici comitati diversi, tra i quali il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la World Health Organization e l’UNHCR.

Anche quest’anno la delegazione di Ca’ Foscari, accompagnata dalla Dott.ssa Roberta Borgotti in veste di Faculty Advisor, è stata l’unica delegazione italiana a partecipare all’evento. Nei mesi precedenti alla partenza, la Prof.ssa Sara De Vido e i membri dell’associazione studentesca Venice Diplomatic Society hanno contribuito alla preparazione degli studenti, offrendo loro diverse giornate di workshop incentrate sulle Regole di Procedura dell’ONU e sul public speaking.

    “ L’entusiasmo dei delegati cafoscarini e di tutti i delegati provenienti da molte università internazionali era tangibile – raccontano i testimoni Antonio Gennarelli, Rachele Parodi e Delia Bonsignore. - La tensione prima dell’inizio della simulazione era alta, accompagnata dalla voglia di fare un buon lavoro durante i giorni di dibattito.
Sono stati tanti gli insegnamenti che questa esperienza oltreoceano ci ha lasciato. Le nostre competenze di leadership, public speaking, negoziazione e molte altre soft skills fondamentali nel mondo delle Relazioni Internazionali sono indubbiamente migliorate. Non sono state poche le sfide che abbiamo dovuto affrontare, ma con caparbietà e determinazione siamo riusciti a superarle e a farci valere all’interno dei comitati. Ci siamo confrontati con un format di simulazione diverso da quello a cui siamo abituati in Europa. Questo ci ha stupiti e al contempo motivati a fare del nostro meglio. La qualità dei dibattiti era alta e la preparazione degli altri delegati, sopratutto in materia di public speaking, era eccellente.
Il confronto con studenti provenienti da ogni parte del mondo ci è stato utile e ci ha arricchiti molto, ha alzato i nostri standard e allargato i nostri orizzonti. Lavorare in un ambiente così internazionale ci ha permesso di capire quali sono i nostri punti di forza e quali sono, invece, i nostri punti deboli. Siamo tornati in Italia consapevoli dell’ottima preparazione che il sistema universitario italiano ci offre in materia contenutistica, ma anche del grande lavoro che bisogna fare in materia di public speaking, per esempio.
L’HNMUN 2019 è stata una grande fonte di ispirazione e motivazione. Abbiamo realizzato che la competizione a livello internazionale è estremamente alta e che bisogna continuare a lavorare intensamente per migliorarsi.
L’Harvard National Model United Nations ci ha lasciato molto, non solo a livello professionale e accademico, ma anche a livello personale. Mettersi in gioco non è mai facile e richiede tanto sforzo, ma è fondamentale. Viviamo in un mondo che si evolve velocemente, che è sempre più interconnesso, sempre più esigente. Pertanto è nostra responsabilità, in qualità di giovani cittadini del mondo, rimanere sempre al passo con i cambiamenti che la nostra società sperimenta costantemente ed essere pronti a fare del nostro meglio per rendere il mondo un posto migliore.

Ringraziamo sentitamente l’Università Ca’ Foscari di Venezia per averci dato la possibilità di partecipare all’HNMUN e per aver creduto in noi. Facciamo inoltre un grande in bocca al lupo ai delegati che l’anno prossimo rappresenteranno la nostra università.”


A marzo si è svolto invece a Roma il Festival delle Carriere Internazionali, una manifestazione organizzata dall’associazione Giovani nel Mondo, per avvicinare gli studenti al mondo della diplomazia e delle relazioni internazionali.


L’evento ha visto la partecipazione di circa trentamila beneficiari, provenienti da atenei italiani ed esteri, che vogliono farsi strada nel competitivo mondo delle carriere internazionali, mettere a fuoco l’obiettivo professionale più adatto alle proprie esigenze ed individuare il percorso migliore per raggiungerlo.

Molti giovani sognano infatti di avere un futuro nel mondo delle relazioni internazionali: entrare nel corpo diplomatico, lavorare in una ONG, collaborare con i maggiori organi di rappresentanza… le possibilità sono numerosissime, ma la strada per arrivarci non è sempre chiara.

Il Festival mira proprio a fare “da ponte” tra i giovani e il mondo delle carriere internazionali, mettendo a disposizione percorsi specifici per poter raggiungere il proprio obbiettivo.

I partecipanti possono infatti scegliere il workshop più adatto a loro sulla base del proprio background accademico e delle proprie aspirazioni lavorative. Tre i percorsi disponibili:
•    Rome Model United Nations - Simulazione delle Nazioni Unite, indicata per studenti di relazioni internazionali, scienze politiche e giurisprudenza;
•    Rome Business Game - Simulazione di case studies aziendali, indicata per studenti di economia, ingegneria, marketing, informatica;
•    Rome Press Game - Simulazione di attività giornalistiche, web, radio e televisione, indicata per studenti di comunicazione, interpretariato e traduzione, lettere e filosofia.

Gli studenti cafoscarini coinvolti nel MUN erano divisi in 4 comitati: ECOSOC, SPECPOL, OHCHR e UNESCO, ed hanno dibattuto temi di rilevanza internazionale, specifici e che richiedevano un alto livello di preparazione e competenza.

Lo SPECPOL si è occupato di dirimere la questione degli insediamenti israeliani illegali in territorio palestinese, e si è anche tentato di trovare soluzione al conflitto che affligge i due paesi in se. All’ECOSOC si sono affrontati i temi di giovani e Sustainable Development Goals, e come essi siano interconnessi ed anzi come l’uno possa aiutare lo sviluppo e la crescita dell’altro. OHCHR ha toccato il difficile tema delle mutilazioni genitali e della possibilità di garantire lo status di rifugiate alle donne vittime di questa pratica che viola molteplici diritti umani fondamentali. Infine, l’UNESCO si è concentrato si uno dei temi che più lo identificano, ovvero l’educazione, nello specifico delle popolazioni indigene.

Gli studenti coinvolti nel Business and Press Games hanno avuto comunque il loro da fare! I nostri giornalisti e traduttori hanno avuto l’opportunità di intervistare il Console della Palestina ad esempio, e di scrivere articoli sull’andamento dei lavori. Gli studenti impegnati nel Business Game invece si sono concentrati sullo sviluppare start app e nuovi approcci per aziende come Costa Crociere, davvero un’attività entusiasmante.

La delegazione cafoscarina ha avuto un notevole successo raccogliendo i seguenti premi: Best Delegation allo SPECPOL per Denisa Muhameti e Darya Paramanova, all’ECOSOC per Aurora Torri e Pietro Meneguzzo, e all’ OHCHR per Giada Vaglietti e Leaticia Ouerdago; il premio come Best Delegate è stato assegnato a Silvia Michielin per il Comitato UNESCO e Silvia Schiavoni e Simona Scotti si sono aggiudicate il premio per Best Position Paper all’ECOSOC. Per il Business Game, Francesca Rinaldi si è aggiudicata il premio per Best Essay.

Federica SCOTELLARO