Arte e computer: a Ca' Foscari si esplora un nuovo concetto di arte

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immagine di un frattale realizzato da un computer

Le nuove tecnologie sono ormai ampiamente usate per produrre arte, ma un computer può dipingere un quadro o comporre una sinfonia, e come viene considerata questa produzione “non umana”? Possiamo ritenerla arte?
Questa è la sfida scientifica a cui cercherà di rispondere il Simposio internazionale Art and Computers che si svolgerà martedì 15 e mercoledì 16 ottobre in Aula Magna Ca’ Dolfin, con visite esterne presso i Giardini della Biennale di Venezia e all’Istituto di Cultura Romeno. L’idea alla base del simposio è unica nel suo genere poiché coinvolge studiosi appartenenti a campi disciplinari molto lontani e li invita ad esplorare la relazione tra tecnologia e arte.

“Lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, come ad esempio l'Intelligenza Artificiale – spiega Marcello Pelillo, docente di Artificial Intelligence e fra gli organizzatori del convegno - offre prospettive inedite su questioni antiche riguardanti la natura dell'arte e pone domande nuove del tipo "come può la tecnologia aiutare l'uomo a sviluppare nuove forme d'arte?" Nel convegno cercheremo di affrontare alcuni di questi temi, con esperti di formazione culturale e professionale molto diversa come artisti, informatici, ingegneri e matematici”.

La prima parte del convegno sarà dedicata principalmente all’ambito ingegneristico ed informatico, mentre la seconda, con la seconda giornata e con le visite ai Giardini della Biennale e all’Istituto Romeno di Cultura, si occuperà di riflettere sugli artisti che usano le moderne tecnologie per esprimere la loro arte.

Da una parte si sta affermando l’ampio uso delle tecnologie per creare opere d’arte, dall’altra ci si interroga su che cosa è considerato arte oggi. Un computer è in grado attualmente di comporre un pezzo musicale nello stile barocco, classico, nello stile di Bach ed è difficile distinguerlo da un pezzo effettivamente realizzato da un compositore. Lo stesso vale per le arti visive. Come si può dunque definire l’arte che per millenni è stata considerata come attività prettamente “umana”?

L’arte è stata vista nel tempo come ineffabile e insondabile, ma non è detto che questa debba essere una condizione definitiva. Alcuni concetti come gli algoritmi e calcoli di quantità di informazioni, di probabilità, sono passati da qualcosa di ineffabile a qualcosa di rigorosamente logico nel XX secolo.

Una più profonda comprensione del concetto di arte ha il potere di rendere l’arte più accessibile ad una popolazione più ampia, sia in termini di fruizione che di creazione, per consentire la nascita di nuove forme d’arte ed arricchire l’interazione non verbale uomo-computer che si ispira spesso al paradigma artistico.
I nuovi computer sfidano il mondo tradizionale dell’arte, i suoi metodi tradizionali di presentazione e documentazione, così come l’approccio al collezionismo e alla conservazione. L’arte contemporanea ha assistito ad un’esplosione nell’uso del computer e dei media digitali. Grazie al miglioramento delle tecnologie e al calo dei costi, il digitale e la tecnologia informatica sono arrivati ad essere un componente della vita di tutti i giorni e dell’arte contemporanea su vasta scala.

Il coinvolgimento artistico dell’intelligenza artificiale e le recenti conquiste tecnologiche in questo campo hanno aperto nuovi ed affascinanti orizzonti alle discipline per l’arte, ma anche a nuovi modi di produrre arte.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale pone domande su quale sarà il nostro futuro viste le nuove possibilità di utilizzo dell’intelligenza artificiale in cui la simulazione diventa un nuovo canone estetico che apre ad una riflessione e ad un ripensamento su questioni basilari come etica, estetica e lo stato dell’arte oggi.

PROGRAMMA DEL SIMPOSIO

FEDERICA FERRARIN