Ca' Foscari per il Giorno del Ricordo

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L’Università Ca’ Foscari in occasione del Giorno del Ricordo presenta due eventi, in collaborazione con il Consiglio d’Europa per ricordare la tragedia delle foibe e la complessa storia del confine orientale d’Italia.

In particolare quest’anno gli appuntamenti, promossi in sinergia dai tre Dipartimenti di Studi Umanistici, Studi Linguistici e Culturali Comparati, Economia, si focalizzeranno sul massacro delle Foibe, al quale seguì l’esodo forzato della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia.

Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’esodo degli italiani dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia

Martedì 11 febbraio 2020, ore 14.30
Auditorium Santa Margherita Dorsoduro, 3689 – Venezia
La foiba del silenzio.
Sulla Memoria degli Eventi 1943-1947 e sull’Esodo delle Comunità Fiumano Dalmate-Istriane (1947-1963).
Lettura scenica di e con Andrea Brugnera, Francesca Sarah Toich, Paul Spera

Ingresso su prenotazione sino ad esaurimento posti:  eventi@unive.it

Nel primo appuntamento che si terrà in Auditorium S. Margherita martedì 11 febbraio alle 14.30, si è inteso proporre una lettura scenica per dar voce alle vittime dimenticate di quei giorni. La storia di un sopravvissuto all’infoibamento, Graziano Udovisi, di Maria Pasquinelli, che sparò al generale De Winton per protesta della cessione all’Istria e di Spartaco Serpi, reduce dal terribile Gulag di Goli Otok, si intrecceranno come testimonianze di un periodo tragico della nostra recente storia.

Giovedì 13 febbraio 2020, ore 16.00
Aula Baratto, Università Ca’ Foscari Dorsoduro 3246 – Venezia
D’Annunzio a Fiume: impresa militare o avventura estetica?
Intervengono Giovannella Cresci, Pietro Gibellini, Ricciarda Ricorda

Ingresso libero sino ad esaurimento posti
 
Il secondo appuntamento sarà un incontro pubblico che mira ad approfondire, in occasione del centenario dell'impresa di Fiume, alcuni aspetti dell'episodio le cui dinamiche evidenziano gli antagonismi in atto nella regione e l’importanza cruciale del quadrante altoadriatico nella geopolitica del tempo. Un dialogo a tre voci ragionerà sulle radici ideologiche dell'avventura dannunziana, sulla sua dimensione letteraria e sul riflesso della stessa nella militanza artistica della generazione del primo dopoguerra. L’idea di Roma, le evidenze monumentali e le iscrizioni latine interpretate a supporto della rivendicazione della italianità di Istria e Dalmazia; la svolta, tuttora discussa, che portò l’esteta aristocratico a diventare poeta-soldato e vate dell’italianità; il senso di un'esperienza percepita come fonte di rinnovata vitalità, sia sul piano esistenziale che su quello artistico, per una generazione appena uscita dalla guerra, come quella del giovane Comisso.  Questi i temi che intendono sollecitare il dialogo con il pubblico in sala.

 

LOCANDINA

FEDERICA FERRARIN