I consigli di lettura natalizi delle Prorettrici e dei Prorettori

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Le Prorettrici e i Prorettori di Ca' Foscari consigliano un libro ciascuno, da regalare o da regalarsi. Una buona occasione per scoprire una nuova lettura e per conoscere più da vicino la squadra della neoeletta Rettrice.

Yasunari Kawabata, Il paese delle nevi (1947), trad. Giorgio Amitrano (Meridiani Mondadori, 2003)

Consigliato da: LUISA BIENATI

Il tempo della lettura in un momento di pausa può essere lento e intenso, può trasportarci in un altrove di cui – quest’anno più che mai – sentiamo una forte necessità. Vi invito dunque a lasciarvi accompagnare ne Il paese delle nevi da Kawabata Yasunari, un grande classico, consacrato all’estero dal primo Nobel per la letteratura attribuito a un autore giapponese (1968). L’incipit – il più noto della letteratura giapponese moderna – vi trascinerà con una forza evocativa dirompente attraverso una lunga galleria di confine che segnerà l’accesso alla dimensione “altra” in cui si svolge il racconto: “il fondo della notte si tinge di bianco”, e il “rumore soffocato di neve che cade su altra neve” è l’eco che rimbalza nel petto di Shimamura, l’uomo che la geisha Komako ama di una passione tragica, ma che lui non sa corrispondere. Una narrazione fatta per immagini – gelide, pure, malinconiche come la neve – da gustare nella bella traduzione dal giapponese di Giorgio Amitrano contenuta nel Meridiano dedicato al grande maestro (la perfetta strenna di Natale per gli amanti della letteratura giapponese!).

Vincenzo Consolo, L’olivo e l’olivastro (Mondadori, 1994)

Consigliato da: CATERINA CARPINATO

Un libro che tengo sul comodino, da quando sono approdata a Ca’ Foscari, nel 1998, e che periodicamente riprendo in mano - sempre con grande emozione - è L’olivo e l’olivastro, di Vincenzo Consolo (1930-2012), uscito per Mondadori per la prima volta nel 1994 e più volte ristampato. Non è un romanzo, né un diario, né un saggio. È la storia di ogni esule, la storia di Consolo che (come Ulisse, in filigrana in tutto il libro sin dal riferimento omerico nel titolo-citazione dall’Odissea), vive lontano dall'isola e vaga altrove portando la sua esperienza e imparando di continuo nuove storie, nuove situazioni, nuove tecniche. Il libro si apre con una negazione come un pugno: "Ora non può più narrare."

Poi il narratore anonimo, che ha negato la sua capacità di raccontare, che si dichiara silente, si ritrova invece come in ascolto di un fluire di parole provenienti dalla memoria dell'autore come in una rivisitazione onirica. Comincia, quindi, un viaggio reale e ideale nella terra di origine, la Sicilia di ieri e di oggi, in una Sicilia che avrà un futuro, ma nella quale il narratore/autore continuerà a tornare fisicamente e idealmente, come un estraneo pronto a ripartire. 

Consolo, con una raffinata prosa poetica e civile, racconta l’Odissea del ritorno negato, la sua relazione intima con i luoghi e la memoria personale e letteraria. 

Ed il suo libro tocca le corde di chi vive nella dimensione del viaggio continuo, anche quando ha gettato l'ancora in laguna.

Angelo Floramo, L’osteria dei passi perduti (Bottega Errante Edizioni, 2015)

Consigliato da: ELTI CATTARUZZA

Diceva J.D. Salinger che "…quelli che mi lasciano senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse tuo amico per poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira…". L’osteria dei passi perduti ti toglie il fiato e ti dona bellezza, raccontando di viaggi in luoghi fisici e in regioni dell'anima, narrando di confini e frontiere, di incontri, di conoscenza, di amore e di erranza, di cibo e di vino, di odori e colori... e di osterie, che come suggerisce l'autore "sanno essere un baluardo di civiltà contro la barbarie della cultura che prostituisce se stessa fingendosi esclusiva, cosa per pochi, merce di lusso": approdi vivifici (e vinifici!) del viaggiatore e dello stanziale, con le loro luci postribolari e gli inconfondibili afrori antichi. Luoghi dove nascono le storie.

Benito Pérez Galdós, L’amico Manso (1882), trad. Lucio Sessa (Mephite, 2010)

Consigliato da: MARIA DEL VALLE OJEDA CALVO

El amigo Manso è una lettura ironica e divertente che, tramite la narrazione del protagonista, della sua vita, dei suoi pensieri, della sua famiglia, dei suoi amici e conoscenti, delle sue speranze e delle sue delusioni, ci fa conoscere la società di Madrid della fine dell’Ottocento. 

Forse non è il romanzo più conosciuto di Benito Pérez Galdós (1843-1920), uno degli scrittori più celebri del Realismo spagnolo, ma è senz’altro uno dei più interessanti per l’architettura e l’ironia della narrazione.  Con un “Io non esisto” comincia il protagonista, Máximo Manso. Lui, protagonista e narratore, in quanto creazione dello scrittore, ovviamente non esiste. Il gioco ironico e metaletterario, molto 'cervantino', ci fa sorridere dall’inizio alla fine, quando lo stesso Manso, dopo la sua morte, continua a narrare i fatti.

Questo romanzo è un buon inizio per conoscere Galdós nel centenario della sua morte.

James Lovelock, Novacene. L’età dell’iperintelligenza (Bollati Boringhieri, 2020)

Consigliato da: ANTONIO MARCOMINI

"Novacene contiene tutta la saggezza di un membro anziano della nostra tribù e il breve tempo necessario per leggerlo viene abbondantemente ripagato" (Stephen Cave, Financial Times)

Lovelock combina il destino della Terra e il rapporto tra esseri umani e macchine in una nuova teoria sulla vita futura del pianeta. Nuovi esseri nasceranno dall’intelligenza artificiale, ma ciò non sfocerà in una realtà alla Matrix, bensì in un mondo dove queste creature superintelligenti saranno ben attente – forse più di noi – a preservare la vita organica e il sistema regolatore di Gaia. E non solo: forse questi esseri non si limiteranno a sopravvivere, ma arriveranno a conquistare l’intero cosmo.

Giulio Andreotti, Diari segreti (Solferino, 2020)

Consigliato da: FABRIZIO MARRELLA

Giulio Andreotti è un libro che consiglierei a tutti. Di agevole lettura, si tratta di un libro composto dagli appunti personali che il celebre statista italiano teneva per sé e per memoria, la memoria storica di tutti gli eventi politici, economici e giuridici, nazionali ed internazionali, che hanno attraversato il nostro Paese dal 1979 alla caduta del muro di Berlino. Credo che assieme al dossier Mitrokhin e al libro di Ed Snowden, Errore di sistema (Longanesi, 2019), si tratti dell'ultimo pezzo di un trittico piacevole da leggere e fondamentale per capire il mondo di oggi.

Chiara Valerio, Il cuore non si vede (Einaudi 2019)

Consigliato da: GAETANO ZILIO GRANDI

Ne Il cuore non si vede Andrea è un professore universitario: insegna ai suoi allievi il simbolismo della mitologia greca e si situa “in un punto indefinito della decadenza dell’impero romano”. Il suo matrimonio con Laura, forte e bella, si regge su un’intesa sessuale perfetta. Andrea ha anche un’amante, Carla, che desidera ma con cui non fa l’amore. Un giorno Andrea si sveglia e si accorge di non sentire più il battito cardiaco: eppure è vivo.

Cosa succederebbe se tutti i nostri organi vitali cominciassero a scomparire lentamente? Questo libro va al cuore dell’essenza dei nostri sentimenti, di quanto pesano, e del vuoto che lasciano dentro di noi.

Rachele Svetlana Bassan