A tu per tu con le associazioni studentesche - Gesshin

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Le Associazioni studentesche universitarie sono una parte importante della vita cafoscarina: si occupano non solo di formazione complementare, ma anche di rappresentanza, creazione di progetti imprenditoriali, sociali, politici, culturali, sportivi e di divertimento. Inoltre, svolgono un importante ruolo di aggregazione e di coinvolgimento degli studenti nella comunità universitaria, andando ad integrare la formazione che avviene in classe

Attualmente, all’interno della comunità cafoscarina sono attive più di 10 associazioni studentesche, che si interessano di diversi temi e iniziative, dalla finanza alla diversità culturale, passando per il marketing e il femminismo intersezionale.
Abbiamo deciso di dedicare una rubrica a queste realtà studentesche, per scoprire assieme di cosa si occupano e i motivi per cui entrare a far parte di un’associazione a Ca’ Foscari.  

Oggi abbiamo intervistato Sabrina Pellegrini, studentessa di giapponese al primo anno del Corso di Laurea magistrale in Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa mediterranea e Presidente di Gesshin, l’associazione che mette in contatto ragazze e ragazzi appassionati di società, lingua e cultura giapponese.

Come è nata l’associazione?

Nel 2018, alcuni studenti di giapponese hanno deciso di sfruttare le possibilità offerte da Ca’ Foscari per dare vita ad una community di ragazze e ragazzi con interessi comuni, organizzando eventi e invitando relatori di spicco per creare un punto di incontro anche fuori dalle lezioni.

Quali sono i vostri obiettivi e chi può iscriversi a Gesshin?

Vogliamo dare agli studenti nuove occasioni e la possibilità di creare nuovi contatti, al di fuori dalle attività in aula. Tutte le nostre attività sono di tipo culturale, a volte interattive, e permettono di entrare in contatto con professionisti ed esperti, approfondendo le proprie passioni o addirittura per trovare nuovi spunti, anche lavorativi.
Le nostre attività sono aperte a tutti, non solo alla comunità cafoscarina. Per quanto riguarda i membri iscritti invece, attualmente sono circa 40, tutti studenti di giapponese.

Che tipo di attività organizzate solitamente? Come vi state muovendo in questo periodo così delicato?

Le nostre attività solitamente sono articolate sotto forma di conferenze, che si sviluppano quasi come delle lezioni frontali, ma con una forte componente interattiva. Organizziamo anche workshop, come ad esempio quelli dedicati alla cerimonia del tè, alla danza giapponese o alla sigillografia. Da un paio d’anni collaboriamo anche nell’organizzazione di cicli di incontri tematici come “What a queer”, sul topi dei gender studies e queer studies in giappone, e il ciclo di seminari “Asian Religions” in collaborazione con i proff. Rivadossi, Bulian e Tarocco, dove affrontiamo temi relativi alle religioni orientali. In futuro ci piacerebbe organizzare anche incontri relativi al cinema giapponese e ampliare l’offerta di eventi con figure professionali.

Sin dall’inizio della pandemia, abbiamo cercato di trovare un’alternativa alle attività in presenza, attraverso l’utilizzo di piattaforme come Zoom e dei nostri social media, sui quali siamo molto attivi. Già lo scorso maggio abbiamo iniziato a tenere conferenze interamente online, e ci stiamo già organizzando alla stessa maniera per le attività del prossimo semestre. Fortunatamente viviamo in un’era tecnologica, che ci ha permesso di affrontare questa situazione rimanendo comunque in contatto con la nostra community e portando avanti le nostre attività.

Un motivo per il quale è importante iscriversi ad un’associazione universitaria?

Forse sarà scontato, ma credo sia importante sapersi mettere in gioco, e spesso non si ha la possibilità di farlo semplicemente andando a lezione. Fare parte di un’associazione ti permette di confrontarti con altre persone, ti aiuta crescere a livello accademico, personale e professionale. Personalmente, entrare a far parte di Gesshin mi ha aiutata a capire quali fossero i miei punti di forza, a cosa volessi puntare e cosa dovessi migliorare.
Un’associazione è anche semplicemente un posto per trovare nuove amicizie e persone con le tue stesse passioni, che possono darti supporto, consigliarti e con cui crescere assieme.   

Cosa ti ha portata personalmente ad iscriverti a Gesshin e a diventarne poi Presidente?

Devo ringraziare alcuni miei amici che mi hanno parlato di questa associazione e mi hanno spinta a partecipare. All’epoca la mia vita universitaria consisteva nell’andare unicamente a lezione, non ero particolarmente attiva nel mondo accademico, ma un po’ per noia e un po’ per curiosità ho accettato di entrare in Gesshin e dopo qualche tempo ho cominciato a portare le mie idee durante le riunioni mensili. Da cosa nasce cosa, e ora sono Presidente. L’importante è essere attivi e aver voglia di mettere le mani in pasta.

Francesca Favaro