Italia/Giappone, un incontro di culture attraverso il cibo

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Il rapporto tra Italia, Giappone e il food (and beverage) nelle sue più varie accezioni è al centro del VENICE / JAPAN INTERNATIONAL FOOD+ SYMPOSIUM organizzato dall’Università Ca’ Foscari, Consolato Generale del Giappone a Milano, Fondazione Ca’ Foscari e Kazepro Communication Agency Tokyo che si terrà dal 18 al 20 marzo 2021 esclusivamente on line.

Food e tradizione, food e import/export, food e sostenibilità, food e comunicazione, food e nuove tecnologie digitali, queste le varie articolazioni del tema principale riassunto con il termine “Food +”. 

Lo scopo della conferenza sarà cercare di raccogliere una prospettiva attuale e trasversale attorno a tali temi e nel particolare contesto delle relazioni economiche e culturali tra Italia e Giappone.

Dopo i saluti iniziali del Prorettore alle Relazioni internazionali e cooperazione internazionale dell’Università Ca’ Foscari Fabrizio Marrella e del Console del Giappone a Milano, Yuji Amamiya, si apriranno i numerosi interventi del convegno (tutti in lingua inglese) che esploreranno gli aspetti più significativi legati al cibo e al Giappone, approfondendo diverse prospettive quali la percezione italiana del cibo, l’aspetto economico attraverso le imprese in campo alimentare in Giappone, le differenze tra aziende italiane e giapponesi, le strategie di finanza sostenibile per promuovere le imprese dell’agri-food, la cultura del cibo così come viene rappresentata nel cinema, nel teatro, nel design e nell’antropologia sia nel contesto italiano che in quello giapponese. 

A conferma dell’importanza delle relazioni tra i due paesi al Simposio interverrà anche l'Ambasciatore italiano a Tokyo Giorgio Starace, mentre per testimoniare il forte impatto di questa tematica sul mondo economico, saranno presenti il rappresentante della Camera di Commercio italiana in Giappone, Davide Fantoni e Kentaro Ide, General Secretary della Japanese Chamber of Commerce and Industry di Milano. Sarà interessante approfondire come sono percepiti i prodotti della cultura italiana dai consumatori giapponesi di oggi e viceversa come la cultura gastronomica giapponese si sia diffusa in Italia.

A questo proposito tra gli ospiti figura Stefania Viti, giornalista e scrittrice, esperta di cibo, moda, lifestyle del Paese del Sol Levante, autrice di libri sulla cultura del cibo giapponese in Italia e Niccolò Geri, food expert e docente che spiegherà il perché della diffusione del sushi in Italia e il fascino esercitato da alcuni elementi della cultura giapponese nel nostro paese.

PROGRAMMA DELL'EVENTO

Il Simposio fa parte di un più ampio progetto che intende fornire nuove interessanti prospettive sul cibo da un punto di vista internazionale e all’interno di un ambiente accademico, si propone di portare innovazione e sviluppo tra i due paesi, di porsi in un piano di mediazione culturale ed economica, coniugando divertimento ed istruzione. Come ultimo obiettivo del progetto è’ prevista anche la pubblicazione di un volume su queste tematiche pubblicato da Edizioni Ca’ Foscari.

Il Simposio è organizzato dai docenti dell’Università Ca’ Foscari Roberta Novielli, Bonaventura Ruperti, Marcella Mariotti e Silvia Vesco.

Il Simposio si terrà esclusivamente on line a questo link

Abbiamo chiesto a Roberta Novielli, tra gli organizzatori, di parlarci dei rapporti tra le due culture giapponese e italiana

Da cosa è nata l'idea di mettere insieme e confrontare due culture apparentemente così diverse come quella giapponese e quella italiana?

L'idea nasce grazie alla costante collaborazione e in questo caso in particolare al contributo prezioso del Consolato Generale del Giappone a Milano che ha subito accolto la nostra proposta di attraversare  vari ambiti di reciproco interesse tra i due Paesi utilizzando il fil rouge del cibo: arte, cultura, ma anche impresa e sostenibilità. L'approccio transmediale all'argomento ci permette oggi di dialogare con più competenza su tematiche di ogni tipo, un'occasione particolarmente utile quando due culture così ricche e per molti aspetti simili come le nostre entrano in contatto.  

Quali affinità esistono tra i due paesi?

In realtà Italia e Giappone condividono dal passato moltissimi elementi storici, culturali e sociali. Si possono rintracciare vari segni di influenza artistica reciproca già dall'inizio del Novecento, e soprattutto a partire dal boom economico degli anni Sessanta entrambi i Pesi hanno creato tendenze in vari ambiti: moda, design, arte, tecnologia, e ovviamente cibo. Anche molti aspetti della nostra quotidianità sono  affini, a cominciare dalla ritualità della preparazione e della consumazione del cibo, un ambito che entrambe le culture preservano con passione e tenacia.

Come mai la scelta del cibo come elemento di connessione?

Il cibo è la componente della quotidianità che più di tutte dialoga con ogni aspetto della nostra esistenza da più punti di vista. Inoltre, attraverso le varie tendenze culinarie e le relazioni che nel tempo si sono strette tra diverse tradizioni, per esempio quella giapponese e quella italiana,  si possono individuare i rapporti osmotici tra diverse culture. Non si tratta però di globalizzazione in senso ampio, ma di una vera e propria ricerca di elementi di gusto comune che nel tempo ha avvicinato le due culture, spesso mescolandone i codici.

Il sushi in Italia, l'olio di oliva in Giappone, come mai certi elementi caratteristici delle nostre culture sono diventati così popolari nei nostri paesi? Si tratta di mode?

Per alcuni versi possono essere considerate mode, ma la persistenza nei nostri menù di portate non autoctone indica anche come le nostre società siano in continuo mutamento. Per esempio si pensi al sushi in Italia: la nostra percezione di questo piatto non si limita al gusto, ma cogliamo anche la composizione cromatica e visuale della disposizione nelle portate, il che ci avvicina idealmente alla sensibilità giapponese da cui quest'estetica nasce. 

Federica Ferrarin