Turismo e cambiamento climatico: mostra fotografica a San Giobbe

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Una delle immagini di Marco Zorzanello in mostra

Come cambia il turismo mentre cambia il clima? Ad esempio, sciando lungo strisce innevate tra le praterie. A rispondere con approccio ironico è il fotografo vicentino Marco Zorzanello, che all’Università Ca’ Foscari Venezia espone 16 foto del progetto “Tourism in the Climate Change Era”.

Le immagini sono state scattate tra il 2015 e il 2018 in reportage dalle Dolomiti, Israele, Territori Palestinesi Occupati, Canada, Groenlandia e Islanda. Delegata alla Sostenibilità del Dipartimento di Economia, la geografa Federica Cavallo ha promosso, con il supporto di Ca’ Foscari Sostenibile, la mostra fotografica presso la libreria Cafoscarina di Economia, all’interno del Campus Economico di San Giobbe.

L’esposizione si potrà visitare fino al 23 dicembre dal lunedì al venerdì dalle 9. 30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00 (fatta eccezione per le mattine del 26, 27 ottobre e del 5 novembre, causa chiusura della libreria).

“Il settore turistico si deve interrogare urgentemente su cosa fare in termini di mitigazioni e di adattamenti al cambio climatico - afferma Federica Cavallo. Ma tutto ciò genera anche nuove forme di turismo: ad esempio, un “turismo della deglaciazione” che porta le persone a spostarsi per vedere ghiacciai in rapida fusione o iceberg che si distaccano dalla banchisa polare. Si intrecciano così diversi piani di pratiche e vissuti dell'esperienza turistica. Da un lato, pellegrinaggi civili per prendere coscienza di cosa stiamo perdendo, dall'altro forme di disaster tourism, di spettacolarizzazione fine a sé stessa o di mero voyeurismo turistico”.

Sulle Dolomiti, milioni di visitatori sono già abituati a sciare su 1200 km di piste artificiali. Nel deserto del Negev, hotel con piscine di lusso garantiscono una vacanza meravigliosa, ad ogni prezzo. In Groenlandia e Islanda sono nate agenzie turistiche che offrono pacchetti di viaggio per “toccare con mano” i cambiamenti climatici.

“In questo scenario apocalittico – ha raccontato il fotografo in occasione dell’evento inaugurale del 13 ottobre scorso - stiamo assistendo a un flusso crescente di turisti che visitano luoghi remoti in Canada per osservare la fusione dei ghiacci polari - il simbolo del cambiamento climatico - attraverso il distacco di numerosi e grandi iceberg”.

All’evento ha partecipato anche il geologo Riccardo Scotti, presentando il caso del recente e controverso successo turistico del ghiacciaio di Fellaria nelle Alpi centrali. Zorzanello condurrà anche un workshop di fotografia, indirizzato agli studenti cafoscarini, con l’obiettivo di indagare il rapporto tra turismo e cambiamento climatico, in particolare a Venezia. I partecipanti saranno coinvolti e guidati in un’indagine fotografica volta ad approfondire cause, conseguenze, relazioni positive e negative che caratterizzano l’industria del turismo e l’ecosistema in cui è inserita. L’esito sarà un racconto multimediale collettivo, che sintetizzerà il materiale raccolto dagli studenti.

Enrico Costa