Tre storie di ricerca cafoscarine nel webdoc Adaptation Veneto

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Le foto e i video di Adaptation sono di Marco Barretta / Adaptation.it

Affrontare il cambiamento climatico significa intervenire sulle cause, in primis abbattendo le emissioni cimalteranti, ma anche adottare strategie e soluzioni per convivere in modo sostenibile con i cambiamenti già in atto e irreversibili nel medio periodo.

Proprio su queste azioni di adattamento al cambiamento climatico è dedicato il webdoc Adaptation, che ha appena presentato la puntata dedicata al Veneto in un evento all’Auditorium Santa Margherita di Ca’ Foscari.

Tra le 23 storie raccontate nei 5 capitoli sul Veneto, ci sono tre interviste a ricercatrici e ricercatori cafoscarini, su altrettanti progetti che hanno interessato o interverranno su ecosistemi cruciali come i sistemi dunali, l’habitat degli insetti impollinatori, la laguna e le colture di ostriche.

Oltre all’Università Ca’ Foscari Venezia, i giornalisti di Adaptation hanno raccolto testimonianze sul campo con esperti di Università di Padova, Veneto Agricoltura, Consorzi di Bonifica, Ispra e multiutility come AcegasApsAmga S.p.A. o aziende private come Fomet S.p.A., Zordan Srl Sb, impegnati su fronti diversi per trovare soluzioni e gestire la complessa transizione verso l’adattamento. E questo nonostante in Veneto manchi ancora una strategia regionale (SRACC) che detti delle chiare linee guida.

"In Veneto abbiamo toccato con mano cosa significhi lavorare sui territori per renderli adattati e tutelarne la biodiversità. Credo siano in pochi, oltre gli addetti ai lavori, a sapere come sta veramente la laguna di Venezia o come stanno le foreste o le spiagge della regione, tanto amate dai turisti”, spiega il giornalista Marco Merola, ideatore del progetto Adaptation. "Andando in giro insieme agli esperti, invece, abbiamo capito quanto lavoro e quanti studi ci sono dietro al ripristino di ecosistemi compromessi. Anche se la politica ha tempi lunghi qui tutti si stanno già sforzando di fare la loro parte, anche l’industria e il settore privato”.

Il progetto ha avuto il supporto della Veneto Film Commission.

Enrico Costa