'When Alice meets Pinocchio'. Due modi diversi di intendere la fiaba

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Studiosi internazionali discutono sui classici della letteratura per l’infanzia. Italia e Inghilterra a confronto.
‘When Alice meets Pinocchio’ si terrà giovedì 24 novembre, alle ore 9.30, a Ca’ Bernardo Sala B. Tra i temi anche Dahl e Rodari: come e perché alcuni classici per l’infanzia fanno fortuna all’estero e altri no.

Pinocchio, Alice, Peter Pan, Heidi, Pippi Calzelunghe &co., i piccoli lettori sono spesso più ‘internazionali’ dei grandi. A Ca’ Foscari il primo convegno dedicato ai rapporti anglo-italiani nella letteratura per ragazzi, fatti di parallelismi, entusiasmi e incomprensioni in due mondi culturali e linguistici che continuano a studiarsi pur nella loro diversità.


«Prendiamo Alice e Pinocchio, due tra i classici più famosi e amati dai piccoli – spiega la Prof.ssa Laura Tosi, docente di Letteratura Inglese ed esperta di letteratura per l’infanzia – Alice è esponente della Pax Britannica, Pinocchio del Risorgimento italiano. Da una parte c’è la bambina borghese che si annoia a scuola, dall’altra il bambino poverissimo che costringe il padre a vendere la giacchetta per comprare l'abbecedario. In Alice i riti del tè, in Pinocchio la fame atavica. Tutti e due rappresentano antimodelli - Alice cerca di capire le regole di un mondo strampalato e Pinocchio si fida di tutti - che superano le frontiere territoriali diventando per l’infanzia modelli universali, libri unici ma imitatissimi».

Quando si rilascia un ‘passaporto’ italiano ad Alice o Peter Pan e un ‘passaporto’ americano a Pinocchio, cosa succede a testi e personaggi?  
«Pensiamo al Pinocchio di Disney – risponde la Prof.ssa Tosi. - L'americanizzazione ne ha fatto un piccolo tirolese (mentre Collodi aveva combattuto nelle guerre di Indipendenza contro gli austriaci) che non ha la fame e la povertà estrema del personaggio originale. Ha pagato un prezzo alto per ottenere il suo passaporto ma è probabilmente per via di Disney che in tutto il mondo conoscono Collodi».

Un prezzo che, andando oltre il genere fantasy, non è stato pagato dal libro Cuore di De Amicis.
«Cuore celebra l'utopia di una scuola laica e pubblica – continua la Prof.ssa Tosi -  in cui il figlio del carbonaio siede vicino al figlio dell'avvocato ed è necessario che si stimino reciprocamente per costruire la nuova Italia e "fare gli Italiani". Quello italiano è un progetto, o un sogno,  interclassista. Un concetto impensabile nell’ Inghilterra vittoriana, dove le school stories sono ambientate nei collegi d'élite che formeranno i futuri governanti e ufficiali coloniali dell'impero britannico».

 

La storia dei rapporti anglo-italiani nella ‘children's list’ è anche una storia di incomprensioni. Scrive Nazareno Padellaro nel convegno nazionale per la letteratura infantile e giovanile di Roma:  "Reputo dannoso, dal punto di vista formativo, metter tra le mani dei nostri fanciulli traduzioni e riduzioni di libri stranieri, perchè essi ... disorientano, talvolta irreparabilmente, sovrapponendo fantasmi e sentimenti che si agglutinano in abiti mentali di altre razze. .... . Corre famoso per il mondo il libro intitolato Alice nel paese delle meraviglie di Carroll. L’atmosfera d’incubo che grava sulla vicenda finisce col deformare quel senso plastico delle cose e quindi quel giudizio obiettivo di esse, che è il dono innato di tutti gli Italiani".

L’ultimo papers del convegno tratterà dell'umorismo in Roald Dahl e Gianni Rodari, due autori dalla fama e dalle caratteristiche diverse: il senso dell'umorismo è legato alle peculiarità di ciascuna nazione, al senso della lingua, dei rapporti sociali, della storia. Eppure l'umorismo di Dahl ha avuto tanta presa sui bambini italiani, mentre le poche traduzioni di Rodari sono ormai introvabili nel mondo anglosassone.