Nanomateriali, Ca’ Foscari lancerà organismo europeo per gestire i rischi

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Nanotubi di diossido di titanio. Robert Kamalov, Irina Dorosheva, Alexander Vokhmintsev, Ilya Weinstein [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)]

I prodotti di largo consumo conterranno sempre più componenti di dimensioni nanometriche, con particelle che misurano milionesimi di millimetro. Su questa scala, infatti, si giocano le super proprietà dei materiali del futuro. Ma è possibile valutare quanto questi materiali siano sicuri per l’uomo e l’ambiente? E chi lo decide?

L’Università Ca’ Foscari Venezia, nell’ambito di un nuovo progetto europeo da 5 milioni di euro che coinvolge 22 partner, propone l’istituzione di un organismo dedicato al governo del rischio connesso alla diffusione di nanomateriali, chiamato European Risk Governance Council.

“Metteremo a disposizione di questo gruppo di esperti gli strumenti e i risultati più aggiornati per poter formulare le migliori raccomandazioni possibili ai decisori politici su un tema tanto cruciale per lo sviluppo e l’innovazione tecnologica europea”, spiega Panagiotis Isigonis, ricercatore e responsabile della parte del progetto che si occupa dell'organismo, nel team cafoscarino coordinato dal professor Antonio Marcomini.

Nonostante la conoscenza scientifica sugli effetti dei nanomateriali sia ancora limitata, prodotti ingegnerizzati alla scala nanometrica sono già presenti in prodotti e materiali in commercio. Qualsiasi decisione in materia, quindi, deve essere presa considerando la ricerca, i rischi potenziali e le implicazioni per il sistema produttivo.

Il Council europeo per la gestione del rischio dei nanomateriali agirà proprio in questo contesto. Farà parte di un percorso nel quale entreranno in campo sofisticati strumenti sia per l’analisi dei materiali, sia per far emergere tutti gli interrogativi a cui trovare una risposta prima di poter stabilire in modo scientificamente accurato il grado di rischio da associare a uno specifico materiale nanostrutturato.

Il progetto si chiama RiskGONE (nella foto sopra il team internazionale coinvolto), è coordinato da Norwegian Institute for Air Research e sta unendo le forze con altri due progetti europei che affrontano la stessa sfida, NANORIGO e Gov4Nano.

Ha appena raccolto il testimone di un altro progetto europeo, caLIBRAte, coordinato dall’istituto danese National Research Center for the Working Environment (NFA), che ha sviluppato e messo a disposizione degli operatori strumenti per gestire i rischi connessi ai luoghi di lavoro nelle fasi di innovazione, produzione e uso di nanomateriali.

Il risultato principale è il portale per la gestione del rischio dei nanomateriali, un sito web dedicato per scienziati, decisori, regolatori e produttori. Il portale contiene informazioni accurate su nanomateriali e prodotti che li contengono, sulla sicurezza e la percezione dei rischi da parte di diversi attori, e strumenti per i diversi livelli di gestione. Il Nano-Risk Governance portal, assieme ai risultati dei progetti RiskGONE, NANORIGO e Gov4Nano, supporterà le attività del European Risk Governance Council.

Enrico Costa