Modelli di partecipazione tra Scienza e Democrazia

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Una "march for science"

La citizen science come modello per ripensare i modi tramite cui incardinare nel dispositivo della democrazia rappresentativa processi partecipativi e deliberativi realmente funzionali ed efficaci. Un nuovo progetto Horizon 2020 coordinato da Ca’ Foscari (al Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali) propone questo approccio originale.

L’idea di fondo di “Inclusive Science and European Democracies” (ISEED) sarà quindi comprendere e analizzare i meccanismi che innescano il coinvolgimento e l’esigenza di partecipazione dal basso a partire da questioni in ambito scientifico. Il progetto è stato finanziato nell’ambito di una call sullo sviluppo di nuovi modelli di democrazia partecipativa e deliberativa destinati a migliorare i processi di governance in UE.

“Esploreremo e sperimenteremo le condizioni entro le quali determinate pratiche di cittadinanza partecipativa e deliberativa su temi nella fattispecie scientifici, possano essere trasferite ed implementate con successo nell’impianto di una governance basata sulla conoscenza - spiega Eleonora Montuschi, professoressa al Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali e responsabile scientifica del progetto - e studieremo come tutto questo possa essere integrabile e organico al sistema rappresentativo delle attuali società democratiche”.

Nel quadro sempre più marcato di consolidamento della relazione tra scienza e politica (pensiamo all’emergenza Covid-19), verrà selezionato un ampio spettro di casi studio che coinvolgono opinione pubblica, cittadinanza attiva, scienziati e decisori politici, prestando attenzione ai nuovi spazi aperti a pratiche partecipative e deliberative potenzialmente replicabili su scala più ampia, e immaginando una nuova idea di ‘sfera pubblica’ integrabile alla pluralità delle forme del discorso pubblico.

“L’obiettivo - continua Montuschi - sarà cogliere a livello empirico come le attuali pratiche di partecipazione attuate dalla citizen science possano favorire la partecipazione diretta degli stessi cittadini in questioni di natura prettamente scientifica - un tempo esclusivamente appannaggio dei soli addetti ai lavori – ed al tempo stesso possano suggerire metodi innovativi in grado di affrontare e superare una serie determinata di ostacoli e barriere emergenti all’interno delle dinamiche di partecipazione democratica e del conseguente percorso decisionale”.

Nell’ambito dello stesso progetto ISEED verranno inoltre sviluppati e messi a punto nuovi strumenti di elaborazione dei dati in grado di decodificare ed interpretare i diversi livelli/stilemi di argomentazione del discorso all’interno del dibattito pubblico, sia veicolato attraverso i mezzi mediatici tradizionali (es. quotidiani, riviste) sia attraverso il più recente e pervasivo strumento dei social media, al fine di capire e definire quanto il fattore emotivo e quanto il fattore razionale influenzino il flusso delle opinioni nella polarizzazione del dibattito contemporaneo su temi e questioni scientifiche.

La proposta progettuale ISEED si è sviluppata grazie al finanziamento SPIN “Supporting the Principal Investigator” di Ca’ Foscari allocato al progetto di ricerca “Trust in Science - the pragmatic and ontic debates”, permettendo in tal modo di impostare il quadro concettuale e di costruire il partenariato internazionale.

SPIN e il lavoro su ISEED hanno inoltre consentito di dar vita all’omonimo centro di ricerca TIS “Trust in Science”, istituito all’interno del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali su iniziativa di Eleonora Montuschi. TIS si propone di ripensare, con il contributo di ricercatori in ambiti e settori differenti su scala europea ed internazionale, i fondamenti dell'idea di fiducia nella scienza in una prospettiva di interazione fra analisi filosofica e applicazioni pratiche.

Il consorzio di ricerca del progetto ISEED, coordinato da Ca’ Foscari, è formato da 12 partner europei ed extra europei e lavorerà al progetto di ricerca per 3 anni a partire da Febbraio 2021, con un finanziamento complessivo di 2,7 milioni di euro.

Enrico Costa